Martedì 25 Marzo il Senato vota sul Commercio d'Armi.

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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`°`~Shasa~·`°`
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Martedì 25 Marzo il Senato vota sul Commercio d'Armi.

Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

dossier Peacelink ha scritto:Il Senato ha sospeso i lavori dopo l'approvazione del secondo articolo del ddl 1547. Sono stati respinti tutti gli emendamenti proposti dall'opposizione La votazione del ddl 1547 riprenderà la prossima settimana, a partire da martedì. Il ddl1547 mira a modificare la legge 185/90 e a rendere più “libero” il commercio delle armi italiane proprio ora che si invoca il disarmo irakeno. La votazione al Senato segue la votazione alla Camera che ha già approvato il ddl 1547. Per informazioni: http://web.vita.it/185
Potete firmare la petizione a questo link:
contro la modifica della 185/90
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verdun
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Messaggio da verdun »

argh!
verdun
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`°`~Shasa~·`°`
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Vita.it ha scritto:Mercoledì, 26 marzo 2003
185: Senatori in fuga dalle Iene
di Benedetta Verrini (b.verrini@vita.it)

25/03/2003

Il Trio Medusa, oggi davanti a Palazzo Madama, ha fatto domande "imbarazzanti" sull'export di armi. Il risultato? Il Senato non sa cosa sta votando...

Senatore, ma lei lo sa che, proprio nel pieno di una guerra, state approvando una legge che facilita il commercio delle armi?». Hanno fatto un bel pò di scompiglio, oggi a Palazzo Madama, i ragazzi del Trio Medusa.
Preparatissimi sulla legge 185 e sul via libera al disegno di legge destinato a smantellarla, hanno fatto «domande imbarazzanti» a una ventina di senatori. Il servizio andrà in onda nella puntata delle Iene di giovedì prossimo.
Nel frattempo, Vita ha contattato il Trio per sapere com'è andata. «Ci ha stupito il fatto che almeno la metà dei senatori intervistati non sapesse nemmeno di cosa stessimo parlando» dice Gabriele Corsi, uno dei componenti. «L'aspetto più triste è che alcuni di loro, sollecitati dalle nostre domande, avevano appena finito di ripudiare la guerra, proclamando che non avrebbero mai contribuito a favorire l'export di armi a Paesi che non rispettano i diritti umani e includendo in questi anche la Turchia. E poi, informati del disegno di legge 1547, hanno risposto di essere impreparati oppure se ne sono andati». Così ha fatto il senatore Domenico Contestabile, presidente della commissione Difesa, che ha dichiarato «No, non è vero» ed è entrato a Palazzo Madama.
Tra gli altri i senatori fermati, Achille Occhetto (che ha giustificato la responsabilità dell'ex governo di centrosinistra, nella revisione della 185, con una lettura "politica": l'occidentalizzazione e la ricerca di affinità con l'America). Poi Giuliano Amato, che ha risposto a monosillabi e si è allontanato, Tiziano Treu (che, interrogato sulla stessa questione, ha risposto «Se abbiamo sbagliato una volta, non è detto che dobbiamo sbagliare un'altra»). Le interviste del Trio hanno incluso anche un contributo di Medici senza Frontiere.

Dopo una giornata di attesa, domani in Aula potrebbe arrivare l'approvazione definitiva del ddl 1547. Il testo ripasserà alla Camera, ma solo per l'approvazione del brevissimo passaggio riguardante la copertura finanziaria per l'anno 2003. Per questo, il via libera di domani, se ci sarà, segnerà davvero la parola fine. "Quello che ci ha stupito davvero" conclude Corsi, "E' che nessuno dei senatori ha contestato il fatto che questa nuova legge pone le armi allo stesso livello di un commercio qualunque. Neanche fossero marmellata".
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mina_murray
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Re: Martedì 25 Marzo il Senato vota sul Commercio d'Armi.

Messaggio da mina_murray »

Potete firmare la petizione a questo link:
contro la modifica della 185/90[/quote]

Ciao a tutti.
innanzi tutto grazie Shasa per questa segnalazione (ed in generale grazie da parte mia a tutti quelli che in questo formu segnalano argomenti del genere).
La petizione l'ho firmata. Non voglio vivere in un paese in cui comprare un'arma viene considerato come fare la spesa al supermarket, in cui non ho assistenza medica se non sono assicurata e non ho garanzie sul lavoro, un paese in cui non posso garantire un'adeguata istruzione ai miei futuri figli se non ho la possibilità di pagare una scuola privata. Se volessi vivere in un paese del genere mi trasferirei negli Stati Uniti.
Baci, Mina

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invisigot
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Messaggio da invisigot »

firmata!
grazie sha
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Mina ha scritto:Se volessi vivere in un paese del genere mi trasferirei negli Stati Uniti.
ops...ma perchè non ci siamo già???? :shock:
Allora devo regolare la mia bussola, credevo che fossimo già negli USA...ah no, noi per ora stiamo cercando solo di diventare "la sorella tonta" che pur di essere accettata farebbe di tutto per far felice "la grande sorella" :twisted: :wink:
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Lisa
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Senato laborioso

Messaggio da Lisa »

:evil:
Magnifica tempestività!
Il nostro governo ultimamente è così pieno d'impegni da non trovare più il tempo di preoccuparsi della Costituzione che all'articolo 11 recita testualmente:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizione di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
Così, in aperta violazione a questo sacrosanto principio, dopo aver negato l'intenzione di partecipare attivamente alla guerra, ieri ha inviato in Iraq un contingente di paracaduristi, trascurando (ma si sa, il tempo è tiranno!) di informare il parlamento in cui pure ha una larghissima maggioranza.
Non ho parole!
:cry: :evil: :cry:
Ragazzi, vogliono spegnerci il cervello: non lasciamoglielo fare. Go on!

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JJFlash
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Messaggio da JJFlash »

Non so se vi e' capitato di vedere il documentario-film di Micheal Moore che recentemente s'e' beccato pure un (a mio parere meritato) Oscar, Bowling a Columbine.

A me viene tristezza pensare che nonostante il suo sforzo, l'americanizzazione dell'Italia prosegua .. :-?

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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Cecata e buona 8) eccovi gli ultimi aggiornamenti di Vita.it purtroppo per ora non posso fare una selezione delle parti più importanti, non riesco a leggerli per bene, quindi ve li riporto per intero, poi decidete voi cosa leggere :wink:

185: Il Senato ha votato, approvato il ddl 1547
di Benedetta Verrini (b.verrini@vita.it)
27/03/2003

L'Aula ha chiuso la partita: è passato il disegno di legge di modifica della 185. Con 134 sì, 95 no e 2 astenuti

E' stato appena approvato, al Senato, il disegno di legge 1547 di modifica alla legge 185. Dovrà tornare alla Camera, per la definizione della copertura finanziaria e per la soppressione, avvenuta questa mattina, dell'articolo 11.

Su 232 presenti in Aula, 134 senatori hanno votato a favore (componenti della maggioranza), 94 contro (tutto il centrosinistra), 2 astenuti.

"Nel votare sì a questo provvedimento, proprio in queste ore, la maggioranza dimostra di non avere alcun rispetto per l'opinione pubblica" commenta durissimo il senatore Bedin (Margh.Ulivo). "Noi abbiamo votato contro, perché questo provvedimento intacca la legge 185 aprendo margini di manovra molto preoccupanti: il certificato finale di destinazione non è noto; sarà consentito intrattenere rapporti con Paesi che commettono violazioni dei diritti umani definite - pensate un pò - non gravi!" Dello stesso parere il senatore Nuccio Iovene (Ds), che esorta a "mantenere alta la mobilitazione anche nei prossimi mesi, perché ha creato una consapevolezza, all'interno dei gruppi parlamentari, che ha consentito di "limitare i danni".

Su questo fronte, le organizzazioni della società civile incassano una piccola ma significativa vittoria: grazie a emendamenti dell'Ulivo e al sostegno del senatore D'Onofrio e dell'Udc, è stato soppresso l'articolo 11.
Il contenuto di questo articolo era altamente discusso, perché prevedeva che le armi vendute con "licenza globale di progetto" fossero sottratte alla trasparenza bancaria. Di fronte al favore dello stesso Udc, come ci ha riferito il senatore Iovene (Ds), "Il governo si è rimesso al voto dell'Aula, che ha votato a stragrande maggioranza per la soppressione dell'articolo".

"E' una soppressione importante perché salvaguarda proprio una delle ragioni che hanno condotto alla campagna per la difesa della 185" spiega il senatore Bedin, "La trasparenza nei movimenti bancari". Sugli spazi di manovra aperti alla Camera, che ora dovrà riesaminare il testo, i senatori avvertono che non bisognerà farsi troppe illusioni: il ddl verrà presumibilmente riapprovato senza ulteriori cambiamenti. Ma certo, si aprono nuve settimane di discussione e riflessione.

Oltre a questo significativo risultato, è stato anche approvato un ordine del giorno promosso dal senatore Giulio Andreotti che prevede di predisporre "severe istruzioni" agli operatori nelll'applicazione della nuova legge.


E ieri:

Una battaglia scandita sugli articoli del regolamento: così si è svolta ieri la discussione sul ddl 1547, che si è conclusa alle otto di sera con l'ennesima caduta, all'articolo 10, del numero legale.

Oggi si votano gli ultimi articoli, e poi la legge 185 sulla trasparenza nell'export di armi resterà un guscio vuoto all'interno dell'ordinamento giuridico italiano. La discussione, su cui sono puntati gli occhi della società civile italiana, al Senato è stata comunque travagliata. Un disegno di legge che si trascina in calendario dal giugno 2002, la continua mancanza del numero legale: sono la dimostrazione che forse non c'è una grande convinzione, neppure nella maggioranza, sui contenuti. Ma oltre a questo non si va: gli emendamenti dell'opposizione sono stati tutti respinti, nonostante le pressanti richieste di stralcio degli articoli dal 3 al 13 o di parti di esse. Ma vediamo, dallo stenografico parlamentare, come è andata ieri.

"E' grave la decisione della maggioranza di discutere sul commercio di armi mentre è in corso un conflitto per disarmare un dittatore" ha esordito ieri il senatore Tino Bedin (Ulivo). "Pertanto, dopo l'approvazione degli articoli 1 e 2 che ottemperano all'obbligo di recepire l'Accordo di Farnborough, nella consapevolezza che occorre modificare legge n. 185 del 1990 per recepire l'istituto della licenza globale di progetto ed armonizzare la normativa europea, in vista della politica estera e di sicurezza comune, sarebbe opportuno stralciare gli articoli da 3 a 13". A questa richiesta si è associato il senatore Martone (Verdi), ricordando che "la legge n. 185 del 1990 è stata introdotta nell'ordinamento italiano a seguito dello scandalo suscitato dalla fornitura di armi all'Iraq" e stigmatizzando "la scelta della maggioranza di porre in discussione un provvedimento sul commercio delle armi nel momento in cui una popolazione inerme viene bombardata".

Lapidaria la risposta del sottosegretario alla Difesa Berselli: "Premesso che alla Camera dei deputati l'opposizione ha approvato il provvedimento anche nella parte concernente le modifiche della legge n. 185 del 1990, come d'altra parte aveva proposto nel 2000 il Governo D'Alema, rileva che la lentezza nella discussione in Senato è stata determinata dall'atteggiamento dell'opposizione, mentre il Governo e la maggioranza hanno mostrato grande sensibilità rispetto alle sue richieste e rispetto alle sollecitazioni dell'associazionismo con l'approvazione di diversi emendamenti e di ordini del giorno, che tra l'altro considerano la tutela dei diritti dei 50.000 dipendenti dell'industria bellica. La modifica della richiamata legge del 1990 è assolutamente indipendente dalla guerra in corso in Iraq e tende ad armonizzare la normativa europea sul commercio delle armi; pertanto il Governo è contrario alla proposta di stralcio".

Ma un altro passaggio teso tra maggioranza e opposizione si è svolto al momento della votazione dell'articolo 3, che contiene la dizione "gravi" violazioni dei diritti umani. Non potendo valutare, di fatto, che senso abbia parlare di "grave" violazione nel campo dei diritti umani, l'opposizione chiedeva di eliminare l'aggettivo. Niente da fare. Ecco l'intervento negativo da parte di Berselli, il quale sembra aver maturato un unico tipo di argomentazione: "Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, tenuto conto peraltro che analoga formulazione della norma inerente le gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani era prevista in un disegno di legge presentato dal Governo D'Alema in materia di revisione della legge n. 185 del 1990".

Sull'articolo 3 è intervenuto anche il senatore Malabarba (Rc), avvertendo dei rischi della sua impostazione. Ecco la sua analisi: "Signor Presidente, approfitto dell'illustrazione dei nostri emendamenti all'articolo 3 per dire che sono scandalizzato per l'insensibilità dimostrata dalla maggioranza e dal Governo, che ha utilizzato palesi falsità per respingere le argomentazioni del senatore Bedin sulla proposta di stralcio. Per non parlare dell'intervento del senatore Schifani, il quale dimostra di avere scarsa cognizione di quanto si sta discutendo, per i riferimenti alla Russia di Putin, da tempo approdata, con uno stravolgimento non solo della politica ma anche della geografia, dall'Oriente all'Occidente e che annovera tra i suoi amici (soprattutto in affari, perché per il resto mi pare abbia fatto acqua) il presidente del Consiglio Berlusconi.
Parlo di ignoranza perché quando si tratta di guerra, signor Presidente, si deve sapere che vi sono anche guerre che non fanno notizia. In questi giorni non c'è solo il conflitto in Iraq, con il dramma che stiamo vivendo per un Paese produttore di petrolio; in queste ore è in corso un'altra guerra importante e sanguinosa in Nigeria, altro Paese produttore di petrolio, guerra però di tipo convenzionale, e quindi caratterizzata dall'uso di armi leggere, le quali rientrano in gran parte nell'oggetto della nostra odierna discussione sulla modifica della legge n. 185 del 1990.
Stiamo parlando di modifiche che riguardano il commercio e la distribuzione di armi leggere, e nelle guerre nel cuore dell'Africa, che tante volte vengono citate, si fa uso soprattutto di tali armi.
Una serie di emendamenti presentati tende ad eliminare, al comma 1, lettera b), l'aggettivo "gravi" ripristinando il testo precedente e prevedendo quindi l'impossibilità dell'esportazione nei confronti di Paesi responsabili di accertate violazioni e non di "gravi" violazioni dei diritti umani.
Vorrei sottolineare in questa sede come la legge n. 185 del 1990 sia stata e sia continuamente svuotata di significato relativamente al commercio delle armi attraverso aggiramenti e meccanismi di triangolazione che hanno già visto l'assenza di intervento di questo Parlamento, oltre che del Governo, per quanto riguarda l'esame della relazione annuale che il Governo è obbligato a fornire sulla base della stessa legge n. 185. Questa relazione, che dovrebbe essere oggetto di una seria riflessione parlamentare, fornisce un quadro estremamente significativo e preoccupante della destinazione delle armi, che vanno ad alimentare situazioni di guerra o prossime alla guerra in Paesi ove i diritti umani sono continuamente violati.
Di conseguenza, il mantenimento del massimo di attenzione anche nell'individuazione delle parole con cui dare corpo alla legge, è di assoluta importanza poiché ci troviamo in una situazione non di massima sicurezza relativamente alla capacità di controllo della legge, ma di sbilanciamento e degrado dei meccanismi da essa previsti.
Inoltre, sappiamo quanti danni stia già producendo la vendita di armi italiane all'estero, in Paesi ove i diritti umani vengono continuamente violati, come la Turchia o diversi Paesi dell'America Latina.
Il nostro emendamento 3.100 è volto quindi ad impedire l'attenuazione dei poteri di controllo delle violazioni dei diritti umani, come stabilito dalle Convenzioni internazionali in materia, e dei profili delle violazioni compiute da quei Paesi che le mettono in pratica".


185: "Via libera alla liberalizzazione selvaggia"
di Redazione (redazione@vita.it)
27/03/2003

Il comunicato della Campagna In difesa della 185-Fermiamo i mercanti di armi

Con 134 voti a favore è passato, al Senato, il disegno di legge 1547 di modifica della legge 185/90.
“Il Parlamento italiano si è assunto la responsabilità di distruggere una delle leggi più avanzate in materia di commercio delle armi”, afferma Nicoletta Dentico (Direttore generale Medici Senza Frontiere), uno dei portavoce della campagna “Fermiamo i mercanti di armi – in difesa della 185”.

Con le modifiche della legge 185, approvate oggi in Senato, non verrà più reso noto il certificato finale di destinazione d'uso e sarà consentito intrattenere rapporti con Paesi che commettono violazioni dei diritti umani definite “non gravi”.

“È scandaloso che l'Italia, in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, abbia deciso di procedere all'eliminazione di quelle importanti forme di garanzia e controllo che hanno regolamentato il commercio di armi fino ad oggi”, aggiunge Tonio dell'Olio (Coordinatore nazionale Pax Christi), altro portavoce della campagna.

Su 232 senatori presenti in Aula, 134 hanno votato a favore (componenti della maggioranza), 94 contro (tutto il centro sinistra) e due si sono astenuti.

La campagna “Fermiamo i mercanti di armi”, non intende fermarsi.
Tra i prossimi obiettivi le oltre organizzazioni nazionali, che hanno promosso la campagna, lavoreranno per avviare un network permanente sul monitoraggio del commercio di armi e chiederanno al Governo italiano, durante il Semestre di presidenza europea, di rendere vincolante, da un punto di vista giuridico, il codice di condotta europeo sul commercio di armi.
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