Ammaniti a Roma domani, 9 maggio

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Churra
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Ammaniti a Roma domani, 9 maggio

Messaggio da Churra »

Niccolò Ammaniti incontra i lettori 9 maggio ore 18.00 alla Libreria Mondadori via Piave, 18. Chi vuole proporre delle domande agli autori che verranno ospitati, può inviarle all'indirizzo di posta elettronica rizzoli.roma@libero.it. Le interviste verranno successivamene pubblicata sul sito http://www.libreriaviapiave.it
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cuore-vivo
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Il libro giusto

Messaggio da cuore-vivo »

Cara churrina,
grazie a te io c'ero!
E ho anche fatto autografare una dedica sul libro per starina proprio dall'autore! ;) Il suo "Ti prendo e ti porto via" è quello del book-ring fatto partire da starina! Quando si dice il libro giusto al posto giusto al momento giusto! Meglio di così!
Ciao!!! :D
Marco
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

ma gli hai spiegato la faccenda del ring? E lui che ha detto?
(liber curiosa)
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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starina
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Messaggio da starina »

Sì sì cosa ha detto??? Era contento?

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cuore-vivo
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Incontro con Niccolò Ammaniti

Messaggio da cuore-vivo »

Procedo al resoconto più o meno dettagliato dell'incontro con domande e risposte tra Niccolò Ammaniti, il pubblico (quasi tutti giovanissimi) ed una giovane moderatrice.
:arrow: ore 18:00 - inizio dell'incontro con Ammaniti. Arrivo con qualche minuto di ritardo ma ero impegnato al lavoro, non potevo fare di meglio. Mi sistemo fortunosamente seduto in decima fila (in tutto ce ne saranno state circa venti di file di seggioline). Il primo impatto visivo con Niccolò mi lascia contento: è un simpatico trentenne, senza peli sulla lingua (un po' come anche sono scritti i suoi libri) e con uno spiegare diretto, lineare, condito di immagini spiritose e accattivanti.
Vestito sportivo, colore blu scuro, un po' di barba cresciutella sulle sue guanciotte.
:arrow: Una delle prime domande che sento riguarda la sua famiglia, il padre famoso medico per bambini con problemi neurologici e psichiatrici, lo studio del padre a casa nella sua stanza, i suoi tentativi e della sorellina di capire cosa avveniva in quella stanza con la porta chiusa, dove il padre si "rinchiudeva" con il bambino in visita; tentativi andati a buon fine il giorno che lui costrinse la sorellina piangente (e non volente) a nascondersi dentro lo studiolo dietro ad una poltrona, per scoprire che il padre non faceva altro che giocare con il bambino, mentre con lui e la sorellina non giocava mai. :o
:arrow: altre domande sono state sulla riduzione cinematografica dell'altro suo libro "Io non ho paura", il suo incontro con Salvatores, la scrittura veloce e senza troppi successivi ritocchi a quattro mani della sceneggiatura del film.
Invece benchè sia pronto già il regista per la riduzione cinematografica anche di "Ti prendo e ti porto via" (non chiedetemi il regista che non mi ricordo il nome, sorry) ci sono invece dei problemi riguardo la produzione (il problema di chi anticipa i soldini: produttori italiani non ce ne sono, e quelli stranieri li si stanno ancora cercando).
:arrow: in questi giorni Niccolò dovrebbe trovarsi con la sua fidanzata (ebbene si, è fidanzato) in viaggio in Australia. Non solo per delle bellissime vacanze, ma anche per incontrarsi con una comunità australiana che vive in un piccolo villaggio, dove ogni volta, una volta l'anno, tutta la comunità tutta insieme si mette a leggere un libro, deciso da un "comitato scelta libri". E quest'anno, prima volta per un autore non australiano, il libro scelto per la "lettura comunitaria" è stato proprio "Io non ho paura".
:arrow: Niccolò ha anche accennato a come si sono svolti gli anni della sua adolescenza e gli anni della scuola, di come ha cominciato a scrivere, delle sue prime letture. A scuola diceva e pensava che i professori fossero come figure dai contorni a due dimensioni, senza una loro vita privata individuale, fatta di emozioni e sentimenti. Questo stesso pensiero, per coloro che lo hanno letto o che lo leggeranno, si trova espresso nel libro "Ti prendo e ti porto via, riferito alla figura dell'insegnante nel romanzo. Le prime letture di Niccolò sono state solo e soltanto i classici: dice Niccolò che se non erano morti da almeno un bel po' di annetti (gli autori) lui sdegnato e sdegnoso neanche si avvicinava a qualunque altro libro "moderno". Fino al giorno in cui, in vacanza, non essendosi portato altri libri con sé, si mise alla lettura, suo malgrado, di un libro di Stephen King. La cosa lo sconvolse in positivo: si rese conto che quei libri di quegli autori che fino ad allora aveva scartato invece erano capaci di donargli quelle emozioni forti che lui non pensava fosse stato prima possibile.
Da quel momento trangugiò tutto d'un fiato tutti i libri di Stephen King e si aprì a tutta la varia letteratura di ogni tipo, anche quella erotica, che si trova sui banchetti dell'usato, anche quei libricini (sue parole) che si trovano nascosti da copertine mimetizzanti.
Ora si capiscono, dico io, le sue pennellate da maestro nell'offrire al lettore anche spunti di situazioni piccanti ed erotiche, presenti nel libro "Ti prendo e ti porto via". ahahaha :lol:
:arrow: piano piano, dopo aver preso coscienza di varie persone (non ricordo proprio chi portò come esempio) che si permettevano, loro, di scrivere libri (con scarsi risultati), dopo una sua inziale riluttanza decise di proporsi come scrittore e cominciò a scrivere libri. Oggi come oggi i paesi dove ha maggiore successo, oltre l'Italia, sono gli Stati uniti d'America, l'Australia e vari altri. Invece un paese dove ha detto che non gli riesce di essere letto è la Francia, malgrado suoi vari viaggi e perlustrazioni.
:arrow: alla domanda di una giovane fan riguardo il suo periodo iniziale di "scrittore cannibale" Niccolò ha risposto dicendo che lui non si è mai sentito, in verità, uno scrittore cannibale. E' solo stato quel periodo storico ad etichettarlo in quel modo: alcuni vari scrittori, non potendoli definire altrimenti in schemi già esistenti, erano stati tutti quanti accorpati dentro la definizione di "scrittori cannibali", anche se a ben guardare non avevano neanche un granchè in comune gli uni con gli altri.
:arrow: a differenza di altri scrittori metodici, Niccolò quando scrive non ha un metodo particolare di scrittura o di ispirazione. A volte trascorre intere settimane senza avere la giusta ispirazione. E' come quando si ha una indigestione, a volte: sente salire il malessere dallo stomaco; sente che non sta bene con sé stesso, per quanto riguarda la mancata ispirazione; poi ecco che il malessere viene a galla e viene "espulso fuori"; nello stato post-malessere, nel quale si comincia a stare meglio, ecco la tanto attesa ispirazione torna a farsi sentire, ed allora comincia a scrivere senza fermarsi più.
:arrow: nei suoi scritti è importante per lui fare notare i vari "livelli" espressivi dei suoi personaggi. Per esempio i diversi livelli sono quello che i vari personaggi dicono, quello che invece (ad un diverso livello) loro pensano, quello che vorrebbero dire e quello che forma il loro carattere. Nel libro "Ti prendo e ti porto via" (che ho letto) sono in effetti compresenti questi vari livelli, e rendono bene lo svolgersi delle varie situazioni.
:arrow: alla fine dell'incontro non vi immaginate la calca che c'è stata per avere un suo autografo. Vicino alla cassa mi sono messo in fila con il mio bel libricino del book-ring ed arrivato al mio turno gli ho chiesto la dedica per Starina. Non mi è sembrata la situazione ideale per cominciare a spiegargli il sistema del bookring e del bookcrossing, con tutte le altre persone che mi premevano su tutti i lati. Ho fatto in tempo a scambiare proprio due battute augurandogli un buon viaggio in Australia e poi mi sono eclissato felice, con il mio trofeo in mano. Lui mi ha risposto con un sorriso largo ed un grazie. Mi è sembrato proprio una bella persona.
Le domande sul bookring saranno per la prossima volta, ok? Non vi arrabbiate! :D

Spero che abbiate avuto la pazienza di leggermi fino a qui: quando comincio non mi fermo più. ahahahah :lol:
A presto!
Ciao.
Marco
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starina
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Messaggio da starina »

grazie ancora :wink:

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