Jocelyne gestisce un piccolo negozio di merceria in un’anonima cittadina del nord della Francia. Ha qualche ferita dolorosa che pur appartenendo al passato a volte si riapre, due figli ormai grandi che vede poco e un marito che rientrato da lavoro si siede davanti alla televisione con una birra.
Ha un’esistenza modesta, ma è appagata: ha anche un piccolo blog sulla sua attività sartoriale che nel tempo ottiene un buon successo e un nutrito gruppo di lettrice fedeli ed affezionate. All’improvviso e per una circostanza del tutto inaspettata le si offre la possibilità di poter realizzare tutti i suoi desideri, o quanto meno quelli che si possono ottenere con il denaro. Jocelyne compila liste di oggetti da sostituire in casa: una televisione più grande e con lo schermo più sottile, un ferro da stiro più potente, vacanze più lunghe e più lontano, fondi per i figli …. Jocelyne è una persona semplice e non pensa in grande, esita nell’approfittare di questo colpo di fortuna . Si comporteranno allo stesso modo anche gli altri?
Un romanzo che scorre via veloce, che sta avendo un grande successo in Francia e del quale a maggio uscirà il film. Ammetto di averlo trovato scontato, dallo stile talvolta eccessivamente semplice e con una forzatura a mio avviso eccessiva sul finale. Di quei libri troppo semplici, insomma, ma che se ben sceneggiati possono almeno diventare dei filmetti gradevoli seppur leggeri.
La mia edizione:
G. Délacourt, La liste de mes envies
Le livre de poche
L’edizione italiana :
Le cose che non ho
Salani editore
142 pagg.
G. Délacourt, Le cose che non ho
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
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G. Délacourt, Le cose che non ho
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
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