Momo a Les Halles - Philippe Hayat

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lunabluxxx
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Momo a Les Halles - Philippe Hayat

Messaggio da lunabluxxx »

Momo (Maurice) e Marie Moscowitz sono due fratelli di 14 e 11 anni, di origine ebraica, che vivono con i genitori in una modesta ma dignitosa casa alla periferia di Parigi. Una mattina di fine estate del 1941, vengono prelevati in tutta fretta dal datore di lavoro del padre, che li nasconde in una piccolissima e fredda stanzetta nel sottotetto di un palazzo vicino al mercato di Les Halles. I genitori sono stati arrestati all'improvviso a causa delle loro origini ebree, ma il padre ha fatto in tempo a contattare il datore di lavoro per incaricarlo di proteggere i propri figli. Dovranno rimanere il più possibile nascosti ed arrangiarsi al meglio delle loro possibilità, avendo con sè solo il vestito buono e una piccola scorta di denaro destinata ad esaurirsi in fretta.

Dopo i primi giorni passati nel terrore claustrofobico della stanzetta, i due fratelli iniziano ad ascoltare le voci delle ragazze che vivono nelle stanze vicine e degli uomini che le frequentano, in particolare quella affascinante della donna della stanza accanto, così simile alle voci delle cantanti di Montparnasse, a volte accompagnata da uno struggente concerto di violini.
Così poco a poco i due ragazzini vengono presi sotto l'ala protettrice di Bulle, la vicina prostituta dagli incredibili capelli rossi e dal cuore allegro e generoso, che si prende cura di loro.
Ben presto il denaro inizia a scarseggiare, così Momo di notte esce a cercare lavoro nel brulicante mercato di Les Halles e lo trova dapprima come aiutante di un pescivendolo, poi come parte di un gruppo di rivenditori di frutta e verdura che sfrutta le fluttuazioni della produzione, infine buttandosi nell'organizzazione di lussuosi banchetti a domicilio insieme ad un amico gestore di un bistrot della zona.

Il futuro si fa promettente, ma nubi sempre più oscure si addensano con la recrudescenza della persecuzione antisemita anche a Parigi ed il pericolo incombe in ogni momento sui due giovanissimi fratelli.

Questo libro mi è piaciuto moltissimo: è molto coinvolgente senza essere affatto melenso, mi sono sentita trasportare delicatamente ma in maniera molto vivida all'interno della vita clandestina di Momo e Marie, condividendo i loro batticuori e le loro angosce, ma anche l'ambizione di Momo di costruirsi un futuro migliore e la dolcezza del primo innamoramento da adolescente. Bulle, la bella prostituta non più giovanissima che circonda i ragazzi con il suo affetto, è il personaggio a cui mi sono più affezionata: nonostante la vita da prostituta, mantiene una dolcezza e una tenerezza d'animo che incantano, pur rimanendo una donna di mondo di indole molto pratica. Anche i molti altri altri personaggi che circondano Momo e Marie incarnano alla perfezione il frequente contrasto tra apparenza e verità ma anche, per usare le parole di Albus Silente :-P , l'importanza della scelta quotidiana tra ciò che è giusto e ciò che è facile :wink:

Ho apprezzato molto anche la vivacissima descrizione della vita dell'affollato mercato di Les Halles degli anni '40 :)
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te...
(N. Hikmet)

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Éowyn
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Re: Momo a Les Halles - Philippe Hayat

Messaggio da Éowyn »

Non mi ritrovo molto in quanto detto da Luna, qui sopra; ho trovato promettente l'inizio, ma in seguito la parte dei banchetti da cerimonia mi abbia fatto storcere il naso per la sua mancanza di realismo ( :no!: ). A questo aggiungo che lo stile di narrazione è a tratti noioso (ho più volte pensato di metterlo giù e passare ad altro): il che è un peccato perchè la storia poteva decollare ed emozionare (sempre fermo restando che la parte dei banchetti potrebbero tranquillamente depennarla).
Mi è piaciuto molto il personaggio del farmacista impazzito e dello stratagemma usato per far entrare in scena le vicende sul fronte orientale.

Ecco, questo è quello che mi ha più colpito:
“Fu la guardia francese ad ossessionarmi nel sonno. I tedeschi violenti si poteva imparare ad evitarli. Sbraitavano, si sentivano arrivare da lontano, erano prevedibili. Ma i neutrali, quelli senza spina dorsale, quelli con l’animo limpido, quelli che applicavano le consegne senza esitazione, senza scrupoli o turbamenti, quelli ci uccidevano in silenzio. Persone comuni, gente normale…I nostri peggiori nemici”.
In bc.com sono italianeowyn
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