F. Aramburu, Patria

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francesina
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F. Aramburu, Patria

Messaggio da francesina »

Patria è un romanzo stupendo, uno dei testi più belli che mi sia passato tra le mani.
Unisce un soggetto interessante ad uno stile unico ed una struttura del testo brillante (riprendo la definizione nientemeno che di Vargas LLosa che lo ha definito “brillantemente concepito”) ad un’analisi dei personaggi accuratissima ed utile per ricostruire, nell’ insieme, la portata e le conseguenze degli eventi narrati.
E’ un testo lungo, certo, ma le sue 632 pagine sono tutte necessarie per dipingere questo affresco straordinario che propone l’approfondimento di una pagina drammatica della storia spagnola tramite uno spaccato della vita di due famiglie, prima molto unite e poi separate dall’esito di un attentato dell’ETA.
Quello che più merita nel testo, a mio avviso, è la sapiente costruzione “a vortice”: la narrazione non è lineare. L’autore presenta i fatti secondo il criterio di utilità nell’approfondire un determinato personaggio e poi vi ritorna – anche più e più volte- per presentarlo inserito nella vita di un altro e poi un altro ancora. Una molteplicità di reazioni ed interpretazione diverse, quindi, per uno stesso accadimento. Dal dramma che rappresenta lo spunto narrativo dell’intero romanzo, infatti, ogni personaggio ne esce (ferito) in qualche modo poiché ognuno è stato privato di qualcosa: chi della libertà, chi di un padre, chi della propria casa, chi di sentirsi nel diritto di essere felice.
Ho apprezzato -come non mi succedeva da tempo- anche lo stile di scrittura che sembra voler prevenire le domande che in effetti il lettore si pone nel corso della lettura.
Insomma, un romanzo splendido di cui non posso che consigliarne spassionatamente la lettura.

Un grazie a Towandaaa che con la sua generosità mi ha permesso di leggere questo libro.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Towandaaa
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Re: F. Aramburu, Patria

Messaggio da Towandaaa »

Grazie a te per questa bella recensione... :D
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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)

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Gahan
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Re: F. Aramburu, Patria

Messaggio da Gahan »

Il libro è ambientato nei Paesi Baschi, in un arco di tempo che va dagli anni '80 con i primi attentati terroristici dell'ETA, fino al 2011, anno della cessazione dell'attività armata. L'autore è basco ma il libro è stato scritto in spagnolo, non in euskera.
Ringrazio lisolachenonce per averne fatto un ring e avermi dato la possibilità di leggerlo: è in programma nel mio gruppo di lettura, ma soprattutto mi interessava l'argomento e l'ambientazione. Sono anni che penso a un viaggio nei Paesi Baschi e ora ho ancora più voglia di andare.
Mi sono piaciute la brevità dei capitoli, la presentazione degli eventi in ordine frammentario, lo stile di scrittura con le frasi interrotte e le alternative sui termini separati da / .

"Quique, in ghigheri. Completo, cravatta e il tocco di rottura, dissonante, delle scarpe da ginnastica di marca perché così gli gira di. E a Nerea il bordo inferiore della gonna rimaneva dieci centimetri sopra le ginocchia. Labbra rosse, ombretto, calze di maglia e scarpe con i tacchi. Se guardano, guardino pure. Da quando si sono conosciuti alla fine del secolo passato hanno condiviso di buon grado quei momenti in cui muoversi/esibirsi, liberi, provocanti, danarosi."

Non avevo mai letto un libro scritto così!
Merita indubbiamente tutti i premi che ha vinto e l'accoglienza positiva da parte della critica, ma proprio per questo non è il romanzetto che si legge in due sere, questa è letteratura. Infatti è il libro che più ho faticato a finire quest'anno.

Se devo trovargli un difetto posso dire che, per essere il romanzo definitivo sul conflitto basco, mi pare che manchi completamente la contestualizzazione storico-politica. Dal romanzo è impossibile capire perché sia nata l'ETA, quali fossero i suoi obiettivi e quale fosse il contesto sociale nel quale la vicenda è accaduta. Non viene mai nemmeno detto esplicitamente che l'ETA era un'organizzazione marxista di estrema sinistra, cosa che secondo me è fondamentale per capire la separazione di classe tra le due famiglie protagoniste.
In fine ho trovato fastidiose le parole rimaste in euskera nel testo, non sempre erano di facile e immediata comprensione. Ok, c'è il glossario infondo al libro, ma dover continuamente saltare avanti e indietro non ha velocizzato la lettura.

HBO ne farà una serie tv.

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saturn111
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Re: F. Aramburu, Patria

Messaggio da saturn111 »

Anch'io ho letto il libro tramite il ring di lisolachenonce e la ringrazio! :D
Il commendo di Gahan che avevo letto quando mi ha spedito il libro mi aveva un po' spaventato, perché credevo che mi sarei trovata tra le mani un libro "pesante" o comunque difficile. Invece devo dire che nel mio caso è stata una lettura molto scorrevole.

L'ho trovato un libro veramente ben scritto, con una narrazione frammentata che alla fine trova tutti i suoi incastri perfettamente. La storia delle due famiglie è molto bella e toccante. Il personaggio che ho apprezzato di più è quello di Arantxa perché la sua evoluzione è quella più coerente all'interno della storia. Mi è piaciuto come sono descritti i rapporti interpersonali all'interno delle due famiglie e secondo me la parte riuscita di questo romanzo è proprio quella intimistica. La parte che invece non mi è piaciuta è la contestualizzazione storica che ho trovato scarsa e superficiale. L'indipendentismo basco viene dipinto come poco più di un capriccio, la classe operaia come una massa di ignoranti rancorosi, l'ETA quasi come un'organizzazione mafiosa... Non si parla dell'origine di tutto questo, come le persecuzioni che il popolo basco ha subito soprattutto sotto Franco. Il tema della tortura è solo sfiorato. Vorrei prendere questo libro più come una storia sul terrorismo in ambito più generico, che non un libro sulla storia dei Paesi Baschi. La psicologia di un giovane che sceglie la strada del terrorismo e le cicatrici che il terrorismo lascia sulla vita dei singoli individui è ciò che viene ben raccontato. La parte storica del romanzo lascia invece molto a desiderare.
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Therese
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Re: F. Aramburu, Patria

Messaggio da Therese »

Letto in vacanza, mi ha preso moltissimo, nonostante il tema sia corposo da affrontare e i personaggi molto spesso difficili, la narrazione è molto avvincente, tocca la questione basca senza paura di condannarla in modo netto, eppure non è un giudizio sommario, ma un'analisi profonda di cosa trasforma un ragazzo vivace e sbruffone in un terrorista e di cosa questo comporti nella sua famiglia. Al centro di tutto c'è la sofferenza, quella delle vittime, ma anche quella dei carnafici, un popolo separato e dilaniato da un conflitto senza scopo che fortunatamente si è risolto, ma la pace sembra configurarsi come cancellazione di quello che è stato, mentre la memoria è fondamentale, per guardare in faccia cosa è accaduto e poterlo superare. Mi hanno molto colpito le due matriarca dele rispettive famiglie: donne dure, poco capaci di manifestare affetto ai figli senza criticarli, monolitiche nelle proprie convinzioni e allo stesso tempo con un grande dolore da portare sulla schiena curva, non capite. Le parole in Euskera hanno reso un po' ostica la lettura, però hanno aggiunto secondo me una nota importante di realtà, ho trovato più ostici i nomi dei personaggi. Ho apprezzato moltissimo il personaggio di Arantxa, il suo stato la rende libera di vedere le cose e di agire, nonostante il suo corpo sia una prigione.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

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