Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri. ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!
come disse qualcuno in un certo film ( ) riguardo all'opera:
"O l'ami o la detesti... e se l'ami l'amerai per sempre, altrimenti imparerai ad apprezzarla, ma non la sentirai mai veramente!"
e così è il genere della Yoshimoto!!! c'è chi lo adora letteralemte ( !IO!IO!IO! ) e chi proprio non lo può soffrire ... sono pochi quelli che si trovano nel mezzo ... almeno in base a quello che ho potuto appurare io !
Vero Acquario
"Mi è sempre piaciuto il deserto.Ci si siede su una duna di sabbia.Non si vede nulla.Non si sente nulla.E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio" Il Piccolo Principe "La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!" - Il Cappellaio Matto - Alice in Wonderland
luna78 che si vede che se ne intende ha scritto:come disse qualcuno in un certo film
Richard Gere in Pretty Woman. Che fascino... che uomo!!!
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
è proprio un peccato che non ci incontreremo al meet up... dovrò ingegnarmi per venire io ad uno milanese!!!
Vero Acquario
"Mi è sempre piaciuto il deserto.Ci si siede su una duna di sabbia.Non si vede nulla.Non si sente nulla.E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio" Il Piccolo Principe "La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!" - Il Cappellaio Matto - Alice in Wonderland
ok vedo che si è scritto tanto.
ma a me banana lascia sempre perplessa.Ogni volta che la leggi,è come leggere un camaleonte.Alle volte scivola via lenta,focalizzata sul dolore,sulla incantevole tristezza della vita,alle volte ti assale come una tigre alla gola. Alle volte mi piace,alle volte la defenestrerei.
Ma grazie a Dio che esiste gente che sappia stupirci.
Mentre ci davamo appuntamento, guardai dalla finestra. L'aria era color
grigio piombo. Le nuvole venivano trascinate via dal vento con una forza
incredibile. In questo mondo non c'e' posto per le cose tristi.
Nessun posto.
(B.Yoshimoto, Kitchen)
Quello che allora non sapeva, era che impazzire
talvolta e' una reazione appropriata alla realta'.
(P.K.Dick, VALIS)
gli scrittori giapponesi toccano l'anima!
"Bellezza e tristezza." si fondono...
Colui che non sa niente, non ama niente.
Colui che non fa niente, non capisce niente.
Colui che non capisce niente e' spregevole.
Ma colui che capisce, ama, vede, osserva...
Devo avere quel libro da qualche parte, ma ancora non lo ho letto. Lo aveva comprato mio fratello diverso tempo fa e poi lo ha messo nella libreria dove è probabilmente rimasto. Andrò a ricercarlo, mi avete incuriosito, dopo aver letto Pasolini, attacco con la Yoshimoto (ho scritto goisto?)
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
Il libro mi era stato consigliato tempo fa da una persona cara, e quindi quando l'ho trovato in una libreria dell'usato sabato scorso l'ho preso subito.
Il mio giudizio lo devo scindere in due, uno sui ciascuno dei due racconti.
Il primo "Kitchen" è un racconto particolare, molto delicato, in cui effettivamente sì vede quella che è la dote forse migliore di questa scrittirice, cioè far percepire il dolore in maniera velata, quasi dolce. Bello l'uso dei tempi, abbastanza lenti, in perfetto stile giapponese, pur non risultando noiosi, e questo forse è dovuto anche al fatto che il racconto non è lunghissimo. Boh non lo so però io in questo racconto mi ci sono ritrovato molto, mi piace com'è scritto, mi piace com'è organizzato, mi piace com'è pensato...
Il secondo "Moonlight shadow" è però decisamente superiore, sia per le ragioni che me l'hanno fatto leggere (e che penso mi faranno rimanere molto legato a questo libro), sia perchè è secondo me molto diverso dal precedente...qui secondo me il dolore non è affatto accennato, velato, è vivo, è crudo, è sì ovattato ma è una sensazione che conosco, e quello che c'è sotto si percepisce bene. Adoro quel tocco di irrealtà che alcuni scrittori riescono ad inserire nei loro lavori, e qui la yoshimoto ci è riuscita in un modo spettacolare...
Ci ho rimuginato molto su questo racconto, mi ha richiamato alla mente molti pensieri, molte sensazioni, molte idee...e alla fine mi ha aperto un piccolo spiraglio nella memoria, un leggero soffio di vento che ad un tratto è diventato azzurro.
Sì mi ha ricordato un fumetto, un racconto brevissimo letto qualche mese fa molto velocemente...ricordo che per quanto breve e veloce, quella lettura mi era piaciuta da morire, soprattutto per la delicatezza di quel racconto, spesso fatto di sole immagini, e quel colore azzurro che dal cielo di tanto in tanto invadeva tutta la scena.
Ora l'ho ripreso in meno...l'ho sfogliato...e ho letto alcune parole scritte dall'autore:
"la vicenda dei fantasmi mi riporta in mente un breve racconto di Banana Yoshimoto Moonlight shadow da cui prendo ispirazione per il finale del mio lavoro"...
...e come si fa a non sorriderci su...
Una scrittrice da cui mi sono tenuta alla larga per tantissimo tempo, non mi ispirava...
Qualche giorno fa ho trovato una copia di Kitchen al mercatino dell'usato e mi sono detta "perché no?", infondo sono solo 140 pagine...
Il libro mi ha lasciata abbastanza indifferente, direi senza infamia e senza lode.
Le tematiche principali (morte, perdita e elaborazione del lutto) sono trattate in modo delicato e non lasciano sprofondare il lettore nella tristezza. Il tutto è ovattato da quella particolare atmosfera giapponese sempre al limite della realtà.
Il padre di Yuichi diventato donna sembra un personaggio uscito da un romanzo di Murakami, così come gli episodi surreali del racconto Moonlight Shadow.
Sono convinta che la conoscenza della cultura manga (che non ho!) avrebbe aiutato nell'apprezzamento del libro.
Sono poi rimasta infastidita dal fatto che ovunque si parli di Kitchen come di un romanzo quando in realtà sono racconti che a me (scusate la monotonia) non piacciono e non sono mai la mia prima scelta in fatto di letture.