Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
Prendo fiato prima di scrivere questa recensione. Preso. Se penso a quanto ho adorato "A un cerbiatto somiglia il mio amore", quasi mi intristisco di aver letto questo libro come secondo.
La cosa più bella di questo libro è il titolo, e ad un certo punto avrei voluto forse averlo io un coltello. Ammetto che non ho preso in simpatia il protagonista maschile - che peraltro ha la parte più lunga del libro- quindi sicuramente questo ha avuto un peso nella valutazione. Leggendo molte delle recensioni a 5 stelline ho pensato di essermi persa qualcosa. Non so, il fatto è che non ci trovo proprio nulla a che vedere con l'amore in questo libro, e nulla di quanto c'è scritto ha scavato dentro di me. La realtà è che alcune frasi potrebbero essere anche molto belle se non fossero totalmente surreali e staccate dalla vita reale. L'ho trovato pomposo, lento, ripetitivo e stancante da leggere. I personaggi sembrano costruiti, non li ho mai sentiti vicini. La trama è confusa in molti punti, spesso ho perso il filo del discorso per tornare indietro e comprendere che non c'era nessun filo. L'ho terminato con un sospiro di sollievo e solo perchè ormai ero andata troppo avanti per lasciarlo a metà. Diciamo che in genere lo faccio senza troppe remore, ma era Grossman ed ho voluto sperare in un cambiamento da parte del personaggio femminile. Non è avvenuto, pazienza.
Ciò non toglie che darò altre possibliità a Grossman.
Vero Acquario