citAzioni letterarie...
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
citAzioni letterarie...
Ecco...un posto dove, come su un muro, un diario, un biglietto...poter scrivere citazioni prese da libri!!
(titolo del libro, autore e magari anno, sono i benvenuti!!! )
(titolo del libro, autore e magari anno, sono i benvenuti!!! )
"ogni pazzia è suprema saggezza per un occhio che sa vedere...molta saggezza, la più pura follia!"e.dickinson (1865)
cu@8
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Se fate qualcosa soltanto perchè credete che qualche altro sciocco s'aspetta che lo facciate, e costui s'aspetta che lo facciate perchè crede che voi v'aspettiate ch'egli s'aspetti che lo facciate, finirà che tutti faranno quello che nessuno vuole fare , il che, a mio giudizio, crea uno stato di cose oltremodo stupido.
George Bernard Shaw in Overruled
George Bernard Shaw in Overruled
- alfiere
- Corsaro Nero
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"Due non è il doppio ma il contrario di uno,
della sua solitudine.
Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato."
Erri De Luca
Il contrario di uno.
http://www.bookcrossing.com/journal/700197
della sua solitudine.
Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato."
Erri De Luca
Il contrario di uno.
http://www.bookcrossing.com/journal/700197
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
- silviazza
- Olandese Volante
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Non c'è nulla di magico,nei libri;la magia sta solo in ciò che essi dicono,nel modo in cui hanno cucito le pezze dell'Universo per mettere insieme un mantello di cui rivestirci.
(Ray Bradbury - Fahrenheit 451)
Jack Torrance pensò: Piccolo stronzo intrigante
(Stephen King - Shining) ...mi è sempre piaciuto questo inizio!
(Ray Bradbury - Fahrenheit 451)
Jack Torrance pensò: Piccolo stronzo intrigante
(Stephen King - Shining) ...mi è sempre piaciuto questo inizio!


"Come la sua immagine mi perseguita!
Che io vegli o sogni, mi riempie tutta l'anima.
Qui, se chiudo gli occhi, qui, sulla mia fronte,
dove si racchiude tutta la potenza visiva,
stanno i suoi occhi neri.
Io chiudo gli occhi, ed eccoli,
eccoli come un oceano davanti a me,
dentro di me, occupano tutti i miei pensieri..."
"I dolori del giovane Werther"
Goethe
Che io vegli o sogni, mi riempie tutta l'anima.
Qui, se chiudo gli occhi, qui, sulla mia fronte,
dove si racchiude tutta la potenza visiva,
stanno i suoi occhi neri.
Io chiudo gli occhi, ed eccoli,
eccoli come un oceano davanti a me,
dentro di me, occupano tutti i miei pensieri..."
"I dolori del giovane Werther"
Goethe
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
"Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente."
Novecento - un monologo di A. Baricco
Novecento - un monologo di A. Baricco
"Non c'e' uomo piu' riconoscente di quello a cui si e' dato proprio il libro che la sua anima desiderava inconsciamente." - da "La libreria stregata" di C. Morley
VISITO IL FORUM MOLTO DI RADO. PER CONTATTARMI MEGLIO EMAIL O PM DA BC.COM.
VISITO IL FORUM MOLTO DI RADO. PER CONTATTARMI MEGLIO EMAIL O PM DA BC.COM.
- cuore-vivo
- Corsaro
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- Iscritto il: mer mar 05, 2003 12:41 pm
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La fioritura dei tigli
Non che io sia diventato vecchio o filisteo! Ah, io sono forse più folle e sfrenato che mai, e tra me e le persone intelligenti e i loro affari continua a non esserci alcuna comprensione e alcun legame stabilito. Io sento ancora, come nei tempi stimolanti della giovinezza, la voce della vita sorgere in me ed esortarmi, e non ho intenzione di esserle infedele. Ma non mi chiama più al vagabondaggio, all'amicizia, alla bisboccia con fiaccole e canti, è diventata più bassa e insistente e mi conduce su sentieri sempre più solitari, bui e silenziosi, che non so se finiranno nel piacere o nel dolore, ma che voglio e devo percorrere.
(da "la fioritura dei tigli", H. Hesse: "Le stagioni - prose e poesie per tutto l'anno" - Guanda 1995)
(da "la fioritura dei tigli", H. Hesse: "Le stagioni - prose e poesie per tutto l'anno" - Guanda 1995)
"Only librarians like to search. Everyone else like to find" (R. Tennant)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
Il senso delle parole
Ci sono delle parole
che puoi usare
solo se mostri come le vivi:
libertà, amore, giustizia
Ernesto Olivero, Dio dirige il mio cuore, Mondadori
che puoi usare
solo se mostri come le vivi:
libertà, amore, giustizia
Ernesto Olivero, Dio dirige il mio cuore, Mondadori
Scorsi con l'occhio della mia anima […] sopra la mia intelligenza, una luce immutabile. Chi conosce la verità, la conosce, e chi la conosce, conosce l'eternità. La carità la conosce. O eterna verità e vera carità e cara eternità...
Mercuzio: E' vero. Io parlo di sogni, che sono i figli d'un cervello pigro, da niente generati se non dalla vana fantasia: che è di sostanza sottile come l'aria, e più incostante del vento, che ora corteggia il petto gelato del Nord e poi, irritato, sbuffa via di lì e volge il lato al rugiadoso Sud.
William Shakespeare - Romeo e Giulietta
William Shakespeare - Romeo e Giulietta
"Ora, mentre ci precipitiamo nel buio, e il freddo sembra salire dal fium e avventarcisi contro, e le mille misteriose voci della notte ci circondano, i pensieri si affollano. Andiamo verso luoghi ignoti per vie sconosciute a un mondo di tenebre e di eventi spaventosi"
Bram Stoker "Dracula" -1897-
Bram Stoker "Dracula" -1897-
"ogni pazzia è suprema saggezza per un occhio che sa vedere...molta saggezza, la più pura follia!"e.dickinson (1865)
cu@8
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- docTrigor
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mar ago 12, 2003 11:38 am
- Località: Lodi
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"Era una notte buia e tempestosa.... "
Snoopy
Snoopy
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
- Theut
- Felino di un certo livello
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- Iscritto il: gio giu 26, 2003 3:17 pm
- Località: Genovese trapiantata a Milano... spesso in giro
- Contatta:
"Era una notte buia e tempestosa..."
ma nella versione di Edward George Bulwer-Lytton
E qui c'è il link al sito della competizione annuale http://www.bulwer-lytton.com/
ma nella versione di Edward George Bulwer-Lytton

E qui c'è il link al sito della competizione annuale http://www.bulwer-lytton.com/
"Ogni ombra in fondo è anche figlia della luce e solo chi ha potuto sperimentare tenebre e chiarità, guerra e pace, ascesa e decadenza, può dire di avere veramente vissuto"
Stefan Zweig, il mondo di ieri
"...Aus so krummen Holze, als woraus der Mensch gemalcht ist, khan nichts ganz Gerades gezimmert werden." (da un legno così storto come quello di cui è fatto l'uomo, non si può costruire nulla di perfettamente dritto) Immanuel Kant
da: I.Berlin, il legno storto dell'umanità
Stefan Zweig, il mondo di ieri
"...Aus so krummen Holze, als woraus der Mensch gemalcht ist, khan nichts ganz Gerades gezimmert werden." (da un legno così storto come quello di cui è fatto l'uomo, non si può costruire nulla di perfettamente dritto) Immanuel Kant
da: I.Berlin, il legno storto dell'umanità
nor gold, nor love, nor heaven
Anatole France
Bergeret si convinse sempre di piu' che il nostro orgoglio e' la causa
prima delle nostre miserie, che siamo scimmie vestite, che abbiamo
seriamente attribuito idee d'onore e di virtu' a certe parti in cui quelle
sono ridicole, che, con molta saggezza, papa Bonifacio VIII, personalmente,
riteneva che si fa una cosa grossa di un'inezia, che la signora Bergeret e
Roux erano altrettanto indegni di lode o di biasimo quanto una coppia di
scimpanze'. Egli era pero' troppo intelligente per dissimularsi la stretta
parentela che lo legava a quei due primati; ma si considerava uno scimpanze'
meditativo, e ne provava una certa vanita'. Poiche' la saggezza zoppica
sempre per un verso o per l'altro.
(A.France, Il manichino di vimini)





Quando si vive con uomini che hanno l'uso della parola, bisogna
abituarsi a sentirne di tutti i colori. Non sperate che in Francia
un qualsiasi argomento sia ormai sottratto alla discussione.
(A.France, Il signor Bergeret a Parigi)





Cassignol tacque, fisso' a lungo il pomo del bastone con le pupille
spente e sbiadite, poi pronunzio' queste parole:
- Nella mia lunga carriera di magistrato, non sono mai venuto a conoscenza
di un errore giudiziario.
- Ecco un'affermazione rassicurante, disse Terremondre.
- Ne sono agghiacciato di terrore, mormoro' Bergeret.
(A.France, L'olmo del Mail)





La scienza non ha mai danneggiato la religione, e si potra' sempre
dimostrare l'assurdita' di una pratica devota senza diminuire il
numero delle persone che vi si dedicano.
(A.France, L'anello di ametista)





La verita' e' che gli uomini animati da una fede comune non hanno
nulla di piu' urgente che sterminare quelli che la pensano diversamente,
soprattutto se la differenza e' minima.
(A.France, L'anello di ametista)





C'e' una ferocia propria dei popoli civili, che oltrepassa
in crudelta' la fantasia dei barbari.
(A.France, Il manichino di vimini)
Quello che allora non sapeva, era che impazzire
talvolta e' una reazione appropriata alla realta'.
(P.K.Dick, VALIS)
talvolta e' una reazione appropriata alla realta'.
(P.K.Dick, VALIS)
- piccola ribelle
- Re del Mare
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- Iscritto il: mar lug 01, 2003 4:41 pm
- Località: Provincia di Milano
- Contatta:
Ora io so una canzone dell'Africa - pensavo - una canzone della giraffa e della luna
nuova sdraiata sul dorso, dell'aratro nei campi e dei visi sudati degli uomini che
raccoglievano il caffè - ma sa l'Africa una canzone che parla di me? Vibra nell'aria
della pianura un barlume di un colore che io ho portato, c'è fra i giochi dei bambini un
gioco che abbia il mio nome, proietta la luna piena, sulla ghiaia del viale, un'ombra che
mi somiglia, vanno in cerca di me le aquile del Ngong?
Karen Blixen -La mia Africa-
nuova sdraiata sul dorso, dell'aratro nei campi e dei visi sudati degli uomini che
raccoglievano il caffè - ma sa l'Africa una canzone che parla di me? Vibra nell'aria
della pianura un barlume di un colore che io ho portato, c'è fra i giochi dei bambini un
gioco che abbia il mio nome, proietta la luna piena, sulla ghiaia del viale, un'ombra che
mi somiglia, vanno in cerca di me le aquile del Ngong?
Karen Blixen -La mia Africa-
un uomo che coltiva il suo giardino come voleva Voltaire.
chi è contento che sulla terra esista la musica.
chi scopre con piacere una etimologia.
due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
il ceramista che premedita un colore e una forma.
il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
chi accarezza un animale addormentato.
chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
chi preferisce che abbiano ragione agli altri.
tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
I giusti di Jorge Luis Borges
io, aggiungerei:
chi lascia che i libri viaggino per il mondo/ chi condivide le emozioni che una frase, un suono ed una immagine gli hanno evocato.
ciri
chi è contento che sulla terra esista la musica.
chi scopre con piacere una etimologia.
due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
il ceramista che premedita un colore e una forma.
il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
chi accarezza un animale addormentato.
chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
chi preferisce che abbiano ragione agli altri.
tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
I giusti di Jorge Luis Borges
io, aggiungerei:
chi lascia che i libri viaggino per il mondo/ chi condivide le emozioni che una frase, un suono ed una immagine gli hanno evocato.
ciri

Mon amour, mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour, de l'aube claire jusqu'à la fin du jour, je t'aime encore, tu sais, je t'ame (Brel)
T'amo e non t'amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato (Neruda)
Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
T'amo e non t'amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato (Neruda)
Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
- piccola ribelle
- Re del Mare
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- Iscritto il: mar lug 01, 2003 4:41 pm
- Località: Provincia di Milano
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Denys Fich-Hatton non possedeva altra casa in Africa, che la mia fattoria: là viveva, tra un safari e l’altro, là teneva i suoi libri e il suo grammofono. Al suo arrivo la fattoria metteva in mostra tutta se stessa: diveniva parlante, come son parlanti le piantagioni di caffè quando, ai primi acquazzoni, tutte stillanti, si coprono di fiori come di una nube di gesso. Allorquando, aspettando il suo ritorno, sentivo la macchina salire su per il viale, udivo, al tempo stesso, tutte le cose cantare la loro verità. Denys era felice, da noi: veniva solo quando ne aveva voglia, e la fattoria gli conosceva una qualità che il resto del mondo ignorava, la capacità di essere umile. Fece sempre soltanto ciò che desiderava di fare, e disse sempre soltanto ciò che aveva in cuore.
V’era un tratto del suo carattere per me veramente prezioso: amava sentir raccontare. Io, per parte mia, avrei dovuto nascere ai tempi della peste in Firenze. Ora i gusti sono mutati, si è perduta l’arte dell’ascoltare, in Europa. Gli africani la posseggono ancora perché non sanno leggere. Appena principi a dire:” Un tale camminava nella pianura e incontrò un altro”, subito pendono dalle tue labbra, subito la loro fantasia insegue con slancio la pista sconosciuta dei due uomini sulla pianura. Ma i bianchi non son più capaci di prestar orecchio a un racconto, nemmeno se sentono che è loro dovere. Divengono irrequieti, si ricordano di mille incombenze da sbrigare proprio in quel momento; se, addirittura, non si addormentano. Le stesse persone, invece, son capaci di cercare qualcosa da leggere e di trascorrere tutta la sera immerse nella lettura di un qualsiasi pezzo di carta stampata. Riescono persino a leggere i discorsi. E’ l’abitudine di cogliere le cose solo con gli occhi. Denys, che era molto sensibile alle impressioni uditive, preferiva sentir raccontare una storia piuttosto che leggerla. Quando veniva alla fattoria mi chiedeva. “C’è una storia per me? Io ne avevo preparate tante, durante la sua assenza. La sera, disposti tutti i cuscini davanti al caminetto, si approntava una specie di divano; e mentre io sedevo sul pavimento, le gambe incrociate come Sheherazade, lui stava lì sdraiato, attento, ad ascoltare i miei lunghi racconti dal principio alla fine. Seguiva il filo meglio di me; a volte, alla drammatica riapparizione di un personaggio, m’interrompeva per dirmi: “Questo è morto al principio, ma non importa”.
Mi insegnò a leggere il latino, la Bibbia e i poeti greci. Sapeva a mente lunghi brani del Vecchio Testamento e si portava sempre dietro la Bibbia nei viaggi, incutendo così grande rispetto ai maomettani.
Fu lui a regalarmi il grammofono che arricchì di nuova vita la mia casa e divenne per me una vera gioia, quasi la voce della fattoria. “L’anima di una radura è l’usignolo”.
Karen Blixen – La mia Africa
V’era un tratto del suo carattere per me veramente prezioso: amava sentir raccontare. Io, per parte mia, avrei dovuto nascere ai tempi della peste in Firenze. Ora i gusti sono mutati, si è perduta l’arte dell’ascoltare, in Europa. Gli africani la posseggono ancora perché non sanno leggere. Appena principi a dire:” Un tale camminava nella pianura e incontrò un altro”, subito pendono dalle tue labbra, subito la loro fantasia insegue con slancio la pista sconosciuta dei due uomini sulla pianura. Ma i bianchi non son più capaci di prestar orecchio a un racconto, nemmeno se sentono che è loro dovere. Divengono irrequieti, si ricordano di mille incombenze da sbrigare proprio in quel momento; se, addirittura, non si addormentano. Le stesse persone, invece, son capaci di cercare qualcosa da leggere e di trascorrere tutta la sera immerse nella lettura di un qualsiasi pezzo di carta stampata. Riescono persino a leggere i discorsi. E’ l’abitudine di cogliere le cose solo con gli occhi. Denys, che era molto sensibile alle impressioni uditive, preferiva sentir raccontare una storia piuttosto che leggerla. Quando veniva alla fattoria mi chiedeva. “C’è una storia per me? Io ne avevo preparate tante, durante la sua assenza. La sera, disposti tutti i cuscini davanti al caminetto, si approntava una specie di divano; e mentre io sedevo sul pavimento, le gambe incrociate come Sheherazade, lui stava lì sdraiato, attento, ad ascoltare i miei lunghi racconti dal principio alla fine. Seguiva il filo meglio di me; a volte, alla drammatica riapparizione di un personaggio, m’interrompeva per dirmi: “Questo è morto al principio, ma non importa”.
Mi insegnò a leggere il latino, la Bibbia e i poeti greci. Sapeva a mente lunghi brani del Vecchio Testamento e si portava sempre dietro la Bibbia nei viaggi, incutendo così grande rispetto ai maomettani.
Fu lui a regalarmi il grammofono che arricchì di nuova vita la mia casa e divenne per me una vera gioia, quasi la voce della fattoria. “L’anima di una radura è l’usignolo”.
Karen Blixen – La mia Africa