citAzioni letterarie...

[piccola ribelle]

Mi convinsi che i ricchi erano due volte più fortunati di noi, primo perché stavano bene e secondo perché avevano la fortuna di poter leggere tanti libri. Io, grazie a mastru Ramiro e tziu Imbece, sono diventata ricca almeno a metà, perché ho scoperto i libri.


La vedova scalza Salvatore Niffoi

[piccola ribelle]

Epigrafe posta all’inizio del capitolo LXXXIII di Middlemarch George Eliot :

E adesso salutiamo le nostre anime che si risvegliano
E si guardano l’un l’altra non senza diffidenza;
Poiché l’amore esclude ogni desiderio di vedere altre cose,
E fa di una piccola stanza un universo.

DR. DONNE

[piccola ribelle]

Essenzialmente, la Radical Simplicity di tipo spirituale è possibile solo in campagna. Ogni forma di semplicità si ispira al Walden di Thoreau: “Sono andato nei boschi perché desideravo vivere senza fretta, affrontando solo gli elementi essenziali della vita, e imparare quel che aveva da insegnarmi, e non scoprire quando starò per morire, di non aver vissuto”. La mia personale impressione è che Thoreau, avido naturalista, enfatizzasse la natura più degli elementi essenziali. Ha condotto il suo esperimento vivendo nell’essenzialità con l’intenzione di ritornare, una volta chiaritosi le idee, nella confusione della civiltà.


Io non compro Judith Levine

[piccola ribelle]

Puoi raccontare tutti i fatti che vuoi, fornire quanti dettagli ti pare, ma l’essenziale resta difficile da cogliere. Raccontare che il tale è nato in quel tal posto e poi è andato in quell’altro, che ha fatto questo e quello, che ha sposato quella donna e ha avuto quel figlio, che è vissuto, che è morto, che ci ha lasciato questi libri, o questa battaglia, o quel ponte, tutto ciò ci dice ancora ben poco.
Quello che noi tutti vogliamo è piuttosto qualcuno che ci narri delle storie, storie capaci di farci volare con la fantasia, come quelle che ascoltavamo da bambini. La nostra immaginazione scorge al di là delle parole la dimensione reale della vicenda, e per fare questo ci sostituiamo al protagonista, presumendo di capirlo nella misura in cui comprendiamo noi stessi. Ma questo è un inganno. Infatti, anche ammesso che noi si esista veramente come singole persone, solo occasionalmente possiamo cogliere qualcosa di ciò che siamo, in verità non possiamo mai averne alcuna certezza, e anzi, invecchiando, diventiamo sempre più sconosciuti a noi stessi, sempre più coscienti della nostra essenziale incoerenza. Da ciò si desume che nessuno può varcare il confine che ci separa dagli altri, immedesimarsi nell’altro, per la semplice ragione che nessuno può accedere nemmeno all’interno di se stesso.

La Trilogia di New York Paul Auster

[piccola ribelle]

È bello saper dipingere un certo quadro, o scolpire una statua e così rendere belli alcuni oggetti; ma è molto più degno di gloria scolpire e dipingere l’atmosfera stessa e il mezzo con il quale guardiamo, cosa che possiamo fare moralmente. L’arte più degna è influire sulle qualità del giorno. Ogni uomo ha il compito di rendere la sua vita, anche nei dettagli, degna della contemplazione delle sue opere più belle e più critiche.


Walden ovvero Vita nei boschi Henry D. Thoreau

[piccola ribelle]

Il libro che mi regalò per il quattordicesimo compleanno lo assaggiai in fretta e di nascosto sotto un salice del fiume Firchidduri. Era un’edizione di Papà Goriot. In copertina c’era il ritratto di un vecchio che non voleva farsi dimenticare, dipinto da Cézanne. (Allora non sapevo chi era Cézanne, ma il ritratto mi pareva bellissimo). Aveva lo sguardo triste e consumato di chi ha annegato la propria vita nel fondale verde scuro della sofferenza. Somigliava ai fondali del mare di Orrì, come l’occhio di tziu Imbece, dove il verde e il blu si accoppiano e si scoppiano con la furia e la velocità delle nuvole nell’imminenza di un temporale. Sulla prima pagina, a inchiostro e con calligrafia elegante, ci scrisse:
“A Mintonia con affetto la mia medicina contro l’egoismo e la stupidità la lettura Imbece Rasticu”
Era anarchico anche nella scrittura tziu Imbece, perché odiava la punteggiatura e la sintassi.
“Le parole devono vivere e correre in libertà, senza la tirannia delle regole” mi ricordava levando l’indice al cielo.

La vedova scalza Salvatore Niffoi

[sicche]

I'm a good person. In most ways. But I'm beginning to think that being a good person in most ways doesn't count for anything very much, if you're a bad person in one way. Because most people are good people, aren't they? Most people want to help others, and if their work doesn't allow them to help others then they do it however they can - by manning the phones at the Samaritans once a month, or going on sponsored walks, or filling in standing orders. It's no good me telling you that I'm a doctor, because I'm only a doctor during weekdays. I've been sleeping with someone other than my husband outside working hours - at the moment, being a doctor can't make up for that, however many rectal boils I look at.

la protagonista femminile, moglie e mamma in crisi, che parla con se' stessa nel libro "How to be good" di Hornby.

[piccola ribelle]

La maggior parte degli uomini ha imparato a leggere per una meschina convenienza come hanno imparato a fare di conto per tenere i libri mastri e non farsi imbrogliare negli affari, ma ben poco, o nulla del tutto, è ciò che sanno del leggere inteso come nobile pratica intellettuale; e tuttavia solo questo è leggere, in senso alto: non quello che ci culla, come un lusso, e permette che intanto le più nobili facoltà umane s’assopiscano, ma quell’altro, per il quale dobbiamo leggere restando in punta di piedi, consacrando a esso le nostre ore più vigili e più attente.


Walden ovvero Vita nei boschi Henry D. Thoreau

[piccola ribelle]

Non vago a caso, ho una meta, ma la manco sovente e di proposito. Ho visto all’edicola della stazione una edizione, forse vecchia di anni, a giudicare dal prezzo che pare anteguerra, dell’Atlantide di Pierre Benoit. Ha una copertina attraente, un’ampia sala dai molti convitati di pietra, che mi promette una storia mai udita. Costa poco, ma in tasca ho giusto quella somma, e basta. Talora mi arrischio a raggiungere la stazione, scendo, poso la bicicletta contro il marciapiede, entro, contemplo il libro per un quarto d’ora. Sta in una vetrinetta e non posso aprirlo per intuire che cosa potrebbe darmi. Alla quarta visita il giornalaio mi guarda con sospetto, e ha tutto il tempo che vuole per sorvegliarmi perché in quell’atrio non c’è nessuno, nessuno che arrivi, nessuno che parta, nessuno che attenda.
La città è solo spazio e sole, pista per la mia bicicletta dai copertoni butterati, il libro alla stazione è la sola garanzia che, attraverso la finzione, potrei rientrare in una realtà meno disperata.
Verso le cinque quella lunga seduzione – tra me e il libro, tra il libro e me, tra il mio desiderio e la resistenza dello spazio infinito -, quella pedalata amorosa nel vacuo estivo, quella straziante fuga concentrica, hanno un termine: mi sono deciso, tiro fuori di tasca il mio capitale, compero L’Atlantide, torno a casa e mi accuccio a leggerlo.



La misteriosa fiamma della regina Loana Umberto Eco

[piccola ribelle]

Era l’ultima volta che vedeva il fiume da quella finestra. L’ultima volta di qualsiasi cosa rassomiglia sempre un po’ alla morte. Quel che vedo ora non lo vedrò mai più dallo stesso punto
di vista. Come si vedono chiaramente le cose quando le si osservano per l’ultima volta. È come se
fossero illuminate da una luce speciale che le mette in valore. E poi ci si sente tristi per non averle
conosciute ed assaporate meglio quando si avevano a portata di mano tutti i giorni.
“Che diceva sempre nonna Rommely? Che bisogna sempre guardare le cose come se si vedessero
per la prima o per l’ultima volta e che questo è il solo modo di passare bene il tempo su questa
terra.”

Un albero cresce a Brooklyn Betty Smith

[piccola ribelle]

La pioggia notturna aveva dato una lucidata alle strade e un’aria pulita al mondo.

Villaggi John Updike

[piccola ribelle]

Inoltre, era convinta che l’istinto potesse suggerire i bisogni letterari di un corpo, proprio come le brame fisiche che indicavano particolari carenze alimentari. Lo aveva sperimentato personalmente più di una volta tra le scaffalature ricolme della biblioteca; non sapendo cosa leggere, aveva vagato tra di esse, annusando lievemente i palmi delle mani aperti. Quando veniva assalita dall’intuizione provava una sensazione difficile da descrivere: sembrava che le sue mani sapessero dove andare. E quando ne allungava una trovava immancabilmente proprio il libro che le serviva in quel momento - a volte un romanzo, a volte una biografia, a volte un sottile volumetto di poesie sconosciute.



La biblioteca sul cammello Masha Hamilton

[piccola ribelle]

Aveva portato pochi libri in valigia, ma uno valeva per tutti gli assenti: l’Ulisse di Joyce in una traduzione francese.
Melegari era in quell’età giovane in cui si cercano le vie impervie di certi libri che si possono intendere solo per illuminazioni e tanto ne rimane sempre da scoprire che sembrano trascendere le capacità della mente.
Era più di un anno che tentava di leggere l’Ulisse, lo aveva portato con sé anche nei luoghi e nei momenti meno opportuni come un talismano, sfidando anche il comico: gli amici lo ricordavano in vacanza, su una piccola barca a remi nell’ora del bagno, con quel grosso libro in mano che ad ogni momento rischiava di cadere nell’acqua.


La fiera navigante Livio Garzanti

[piccola ribelle]

Lei ha la storia, e quando una persona è abbastanza fortunata da vivere all’interno di una storia, da vivere in un mondo immaginario, i dolori di questo mondo svaniscono. Perché fino a quando la storia continua, la realtà non esiste più.

Follie di Brooklyn Paul Auster

[VNSmatrix]

Più passano gli anni più sembra divertirsi a prenderti a calci nel culo.

S. King Riding the bullett

[piccola ribelle]

Un essere umano in possesso di tutte le sue facoltà dovrebbe sempre mantenere serena la mente e non permettere alle passioni o a desideri transitori di sconvolgerla. Neppure la ricerca della conoscenza può sfuggire a questa regola. Se lo studio al quale ci si dedica tende ad affievolire i nostri affetti, a distruggere i piaceri semplici che nulla può inquinare, allora quello studio è di certo malsano, indegno della natura umana.

Frankenstein Mary Shelley

[piccola ribelle]

Era meglio abbandonarsi al lavoro momento per momento, con misura e serenità, così come è bene affrontare la vita secondo si presenta di volta in volta risolvendo per ordine i problemi che ci mette davanti, senza correre troppo in là col pensiero.


La conchiglia di Anataj Carlo Sgorlon

[piccola ribelle]

Con trepide mani va accarezzato ciò che è pittoresco, specie quando ha un risvolto di amara miseria e di umiliazioni.

Praga magica Angelo Maria Ripellino

[piccola ribelle]

Riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra 10 secondi! Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche

Fahrenheit 451 Ray Bradbury

[piccola ribelle]

L’aria di campagna farebbe certamente bene a mia moglie.
Forse a qualche albero cadranno le foglie, vedendola; gli uccelletti ammutoliranno; speriamo che non secchi la sorgiva.


Il fu Mattia Pascal Luigi Pirandello