D. Foenkinos, L'eroe quotidiano

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
francesina
Olandese Volante
Messaggi: 2461
Iscritto il: gio apr 05, 2007 2:19 pm
Località: Padova

D. Foenkinos, L'eroe quotidiano

Messaggio da francesina »

A mio avviso, il titolo della traduzione italiana non rende giustizia a questo romanzo ed anzi ne snatura il messaggio complessivo. Suppongo che alla casa editrice e/o abbiano voluto puntare sulla caratteristica di “uomo qualunque” del protagonista, mentre il titolo scelto dall’autore stesso (Les souvenirs) fa leva sui ricordi che tutti noi abbiamo e che qui fungono da fonte di ispirazione.
Tra l’altro la narrazione è intervallata da piccoli paragrafi in corsivo che, appunto, rappresentano ricordi di personaggi terzi citati: suppongo che tutto questo al lettore italiano sfugga ed è un peccato.
Per il resto, si tratta di un romanzo piacevole: sono alla terza opera di Foenkinos in meno di un anno e oramai sono abbastanza sicura che tra le sue pagine posso trovare un momento di riposo e svago.
Certo, questo testo è più amaro e nostalgico di altri della sua produzione. Si parla di vecchiaia, solitudine, scomparsa delle persone care, ma lo fa con quella dolcezza che si prova nel rievocare episodi della propria infanzia che all’epoca costituivano gli aspetti più banali della quotidianità, ma a cui poi anni dopo si pensa con un affetto venato da tristezza.
Lo stile di Foenkinos è anche qui estremamente scorrevole e il vocabolario scleto all'insegna della semplicità, ma nel complesso la scrittura non risulta sciatta ed anzi traspare bene l’ironia e la vivacità di spirito dello scrittore (penso soprattutto all’uso delle note a pié di pagina).
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

Rispondi