Alla ricerca del tempo perduto - Marcel Proust

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faria g e
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Alla ricerca del tempo perduto - Marcel Proust

Messaggio da faria g e »

(Dalla parte di Swann) [inserito riferimento al libro specifico, intervento di moderazione di Therese]
Avevo scritto un msg nel 3D "che cosa state leggendo?" dicendo in breve che il primo capitolo mi avevo lasciato perplesso e deluso. Ma ora che sono arrivato verso la fine del secondo capitolo, le riserve cominciano a svanire come neve a primavera. Bisognava solo avere pazienza, Proust prepara bene il terreno prima di seminare e raccogliere; ma come mi è successo tante volte per la musica, quando ho dovuto avere più pazienza, ho poi avuto come ricompensa un godimento nell'ascolto (in questo caso nella lettura) geometricamente più intenso e profondo. Dalle poche note di critica che ho letto, penso che comunque il bello debba ancora venire, di quel mare magno che è l'opera di Proust; opera che comunque dovrebbe essere indissolubilmente condizionata dall'intento di unitarietà spesoci dall'autore; a questo proposito addirittura egli per prima cosa scrisse l'inizio e la fine di quel romanzo che poi divenne sei (mi pare) lunghi romanzi, a forza di aggiunte intermedie.
amici, amici miei, dev'essere così, scorderemo il nostro stare insieme di adesso (Pierangelo Bertoli - Sera di Gallipoli)
...fuggite, sciocchi!!! (Gandalf mentre affronta il Balrog nei sotterranei di Moria)

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Therese
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Re: Alla ricerca del tempo perduto - Dalla parte di Swann

Messaggio da Therese »

Ho letto (anzi riletto) per ora solo il primo libro, ma visto che l'opera è ritenuta un unico romanzo, posterò qui le recensioni dei diversi libri che la compongono mano a mano che ne termino la lettura.

La strada di Swann: tutta l'opera è in prima persona, quindi è l'autore che parla, la prima parte del libro racconta la sua infanzia a Combray, le passeggiate che faceva con i genitori durante il pomeriggio, l'importanza del bacio della buona notte ricevuto dalla madre, l'ipocondriaca zia Leonie e moltissimi altri personaggi della sua famiglia o legati a Combray.
La seconda parte narra la storia d'amore tra Swann e Odette de Crecy.
La terza parte, molto scarna, introduce il personaggio di Gilberte, la figlia di Swann di cui il protagonista è innamorato e rappresenta un ponte con il volume successivo.

In tutta la narrazione è molto presente il riferimento ai pensieri, desideri e aspettative dei due protagonisti maschili, il giovane Marcel e Swann, ciò che accade è costantemente inseguito, prefigurato e anticipato dalla loro immaginazione che altera in tal modo la percezione di ciò che avviene o avverrà, modificandone il valore. In questo modo Swann si innamora di Odette anche se non gli piace affatto fisicamente, non è il suo tipo, il mondo interiore dei protagonisti si scontra ed incontra col mondo esteriore provocando a volte effetti comici.
In diversi punti mi sono ritrovata a ridere, Proust tratteggia i personaggi borghesi, come la signora Verdurin ed il suo salotto, in modo molto ironico, il bel mondo paragino è rappresentato con i suoi tic in maniera precisa e un po' canzonatoria.
Una lettura appagante.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

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Therese
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Re: All'ombra delle fanciulle in fiore

Messaggio da Therese »

Ed eccomi a commentare il secondo libro: All'ombra delle fanciulle in fiore.
La narrazione è suddivisa in 2 parti, la prima racconta l'amore del protagonista per Gilberte, come riesce a conoscerla, a frequentare la casa di Swann e come alla fine decida di non vederla più, onestamente se Gilberte ricambi o no questo affetto non si capisce, ho faticato a leggerla perchè ricalca molto nei ragionamenti del protagonista sull'amare ed essere amati, le idee di Swann rispetto alla storia con Odette, questi rimandi sicuramente serviranno all'unità della storia, ma appesantiscono il tutto.
La seconda parte ci porta a Balbec, dove il protagonista si reca in vacanza con la nonna: ho ritrovato in queste pagine tutto il piacere di leggere Proust, la sua capacità di tratteggiare con finezza ed ironia i personaggi (perfino l'ascensorista dell'albergo) portandoci però sempre nel mondo di fantasie dell'autore che si rapporta a suo modo con vecchie e nuove conoscenze, riflettendo sui rapporti che vengono a crearsi tra le persone e indagando il sentimento dell'amicizia. Alla fine del libro entrano in scena le ragazze in fiore, tra cui troviamo Albertine.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

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