Più volte sono stata tentata di abbandonare la lettura, ma ho sempre proseguito anche perché questo romanzo pare essere uno dei capisaldi del genere, ed ero davvero curiosa di scoprire cosa aveva da riservare al lettore. Ora sono felice di averlo terminato perché almeno posso affermare a ragion veduta che proprio non si tratta del tipo di libro che fa per me. I personaggi mi sono sempre apparsi piuttosto inconsistenti e distanti nel loro modo di essere e di agire (credo che buona parte di ciò sia dovuto al linguaggio piuttosto datato) e la trama non mi ha colpita nemmeno nei momenti che avrebbero dovuto creare maggior pathos, come è naturale che sia quando manca il coinvolgimento.
Quello che sembrava essere il punto di forza del romanzo, l’alternarsi tra la visione più scientifica e quella più paranormale a seconda delle interpretazioni e delle esperienze vissute dai quattro protagonisti, a mio avviso ha finito per essere solo un espediente per movimentare il ritmo del racconto, ma non un punto cruciale attorno al quale sviluppare la costruzione psicologica dei personaggi e la trama stessa.
Non giudico comunque questa lettura come un’esperienza inutile o negativa: anche scoprire generi non proprio confacenti ai propri gusti è pur sempre una buona cosa, per correggere il tiro delle scelte nelle letture successive !
