Cormac McCarthy - La strada

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aly24j
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Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da aly24j »

Questo bel libro (@ di Eowyn) merita una recensione tutta sua (magari non solo la mia :oops: che copio spudoratamente dalla j.e.):
La lettura mi ha coinvolta immediatamente, la scrittura è fluida ed evocativa, i dialoghi sono perfetti nella loro semplicità...E subito è subentrato un senso di angoscia, addirittura paura, tanto mi sono immedesimata nella “parte”. Del genitore, ovviamente (avendo dei figli credo sia impossibile non pensare al “bambino” senza vederci riflesso il “nostro”). A pag. 55 mi sono sentita quasi male, l'orrore descritto così vividamente è, secondo me, fin troppo verosimile. Ad un certo punto ho dovuto fare una pausa, ero così in ansia per i personaggi che stavo leggendo troppo velocemente :eyes: . L'ho ripreso dopo un paio di giorni e finito. Ultime pagine in crescendo, sempre più coinvolgente e poi BAM il brusco arresto finale, che un po' mi ha sorpreso, come se le ultime 4 facciate non riuscissero a “chiudere” tutto quello che c'era stato prima.
Bello e terribile.
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Daniel Nettle - Felicità. I segreti dietro il tuo sorriso (finito, devo trovare la forza di recensirlo)
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maddap
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da maddap »

Magari fra qualche tempo lo riprendero' in mano e riusciro' a fare una recensione piu' compiuta, nel frattempo ....anch'io l'ho letto molto in fretta per cercare di liberarmi dell'angoscia che la storia trasmetteva. McCarthy e' eccezionale nel descrivere il mondo dopo l'apocalisse, sin dalle prime pagine ci ritroviamo, insieme al Padre e al Bambino, immersi in una luce grigiastra, bagnati da pioggia e cenere, con il freddo che penetra nelle ossa, la fame che non abbandona, la stanchezza mortale nonostante la quale bisogna andare avanti, passo dopo passo, spingendo sull'interminabile strada verso sud un carrello di supermercato, simbolo una volta dell'abbondanza di cibo e di superfluo della nostra societa' e ora divenuto mezzo di trasporto per miseri averi che fanno la differenza tra il sopravvivere e il morire. Sin dalle prime pagine, all'angoscia che comunica la natura ormai irrimediabilmente malata (penso agli alberi che si schiantano al suolo...), si sovrappone la paura dell'incontro con gli altri uomini, sopravvissuti che, pronti a tutto, quasi morti viventi, di umano conservano ben poco. All'interno di questo scenario viaggiano il Padre e il Bambino, i "buoni", i portatori del fuoco. Il Padre cerca di nutrire, scaldare, proteggere dall'orrore e difendere il Bambino, ma non si limita a questo: soprattutto insegna, spiega, dialoga con suo figlio. Insieme sembrano costituire il nucleo di una vera umanita' sopravvissuta. E il Bambino impara la lezione dell'amore, superando in cio' anche il Padre e arrivando a rappresentare tutto cio' che di struggentemente bello e infinitamente buono questo mondo sia riuscito a offrire:
Here be spoilers
ripenso al suo ringraziare gli scomparsi costruttori del rifugio antiatomico, al preoccuparsi della sorte degli imprigionati, all'offerta di cibo al vecchio, alla compassione anche per chi ha tentato di derubarli
.
Qualche scena indimenticabile:.
** il mondo che non c'e' piu':
Here be spoilers
il Padre che tiene fra le mani il sestante trovato nella barca, oggetto perfetto e inutile in un mondo senza stelle, dove sia realmente che metaforicamente non ce' piu una direzione da seguire
** la descrizione piu' terribile:
Here be spoilers
lil piccolo gruppo di persone con la donna incinta che trascinano con fatica le valigie...e poco dopo il neonato mangiato
** il momento piu' struggente:
Here be spoilers
L'incontro con il mare. Morto. E l'esplosione del razzo di segnalazione..

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Éowyn
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Éowyn »

Avete detto tutto voi.
Pur non avendo figli mi sono immedesimata fin troppo nella storia al punto che mi sono chiesta, per la prima volta nella mia vita, se mettere al mondo un Bambino sia una scelta saggia.
L'ho letto d'un fiato, tanto era il bisogno fisico di sapere cosa sarebbe successo; ho provato angoscia pura in alcuni passaggi, ho avuto la nausea per la triste veridicità di altri, mi sono commossa ad alcune frasi del Bambino e alle risposte del Padre, ho provato una tenerezza struggente per quell'uomo solo che rappresenta un mondo intero per il figlio. Ho pianto di vero dolore alla fine.
A McCarthy tutto il mio rispetto: è riuscito ad emozionarmi in modi e maniere diverse con semplici frasi, scarne, nude, senza giri di parole. Un grande.


edit: per la cronaca il il ring lo trovate qui
Ultima modifica di Éowyn il dom gen 25, 2009 11:40 am, modificato 1 volta in totale.
In bc.com sono italianeowyn

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tilly77
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da tilly77 »

La mia j.e. al ring:

Uno stile secco e preciso per descrivere uno scenario post-apocalisse (non viene spiegato nulla ma si immagina nucleare) dove si aggirano padre e figlio, senza nomi, diretti a sud, e decisi a sfidare freddo, fame, predoni.
E' inevitabile l'identificazione da parte del lettore, si sussulta quando si intravede qualcuno o si sentono dei passi, si gioisce quando si trova del cibo ancora commestibile, si soffre quando qualcuno ruba gli scarsi averi...
Here be spoilers
Non c'è un lieto fine ma rimane comunque una piccola fiammella di speranza.
Angosciante, direi quasi agghiacciante, ma bellissimo, da leggere!

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vanya
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da vanya »

splendido, credo il miglior libro letto l'anno scorso. grazie a Zazie che me l'ha caldamente consigliato :wink: non aggiungo altro perchè le vostre recensioni dicono già perfettamente quello che anch'io ho pensato e provato, lacrime finali comprese :P
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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Virgilio
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Virgilio »

wow, meno male...l'ho comprato giusto ieri, sembra proprio un buon acquisto! :mrgreen:
So many books, so little time...

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FrancaB
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da FrancaB »

Probabilmente il libro più struggente che io abbia mai letto. Una storia che continua a restare in testa anche a distanza di giorni. Un'atmosfera che viene rievocata da ogni ramo spoglio, da ogni costruzione in rovina, da ogni giornata grigia. Un uomo ed un bambino che avanzano nella desolazione portando "il fuoco": personaggi che non hanno un nome perché hanno, insieme, quello di ognuno di noi. Un padre ed un figlio rimasti soli a difendere la loro umanità.
Il tutto raccontato con uno stile essenziale, che senza fronzoli riesce a far sentire tutto: il freddo, la paura, la speranza, la fatica, l'amore.

Alessiam1984
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Alessiam1984 »

Stupendo. Struggente e angosciante. Sono riuscita a leggerlo in due giorni perché davvero non riuscivo a fermarmi. Il fatto di non essere organizzato per capitoli è, secondo me, voluto. Per non allentare la tensione e mantenere alta la suspence.

A differenza degli altri, però, il libro non mi ha conquistata sin da subito. Ma dopo le prime 20-25 pagine è diventato impossibile fermarsi.

Maddap ha già elencato le scene più emozionanti o drammatiche:
Here be spoilers
io aggiungerei la parte in cui il padre vede quelle persone nude e l'uomo con le gambe amputate.. davvero forte.
il finale è aperto e mi è piaciuto particolarmente:
Here be spoilers
non viene spiegato chi sono le persone che prenderanno il bambino con sé, né come si sono salvate e se in realtà c'è ancora qualche sopravvissuto come loro sulla terra.
assolutamente da leggere.. un grazie enorme a Cristina per la bellissima lettura!! :heartkiss:

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silvietta75
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da silvietta75 »

Alla mostra del cinema a Venezia la proiezione x la stampa del film tratto da "The road" ha strappato grandi applausi ed entusiasmo :yes!:

(c'è Viggo Mortensen, a me già basta x decretarlo un capolavoro :lol: )
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MartinaViola
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da MartinaViola »

ecco il mio commento/j.e.

Fondali disperati
L'Angoscia vi prenderà per mano e vi terrà compagnia, lungo la strada.
La Rassegnazione avvolgerà i vostri corpi stanchi, ai margini della strada.
La Speranza - debole come i passi di chi si trascina attraverso una vita priva di futuro - vi prometterà un abbraccio, alla fine della strada.

McCarthy ci mostra quanto possa essere devastante la fine - l'assenza perpetua - di tutte le cose per come le abbiamo sempre conosciute: il paesaggio, gli edifici, le facce, il ritmo della quotidianità; é possibile mantenere un'identità, quando intorno a te tutto ciò in relazione al quale ti sei sempre identificato non esiste più?
La rappresentazione di te nel tuo mondo è solo un ricordo lontano, adesso devi pensare a sopravvivere, anche se - in certe occasioni - la morte non sembra essere la peggiore delle punizioni.

Un uomo e suo figlio camminano verso sud, seguendo la strada che scorre attraverso un paesaggio devastato.

L'ho letto tutto di notte: mi sembrava che l'oscurità potesse favorire la visualizzazione dei fondali disperati che McCarthy tratteggia con una sapienza inaspettata, una delicatezza che ricorda un taglio superficiale ma nasconde una ferita profonda e brulicante di vita; ho centellinato le pagine per assaporare al meglio la poesia della sua prosa, la musicalità di grovigli di tristezza, spezzettati in parole dolorose, che si accumulano - l'una dopo l'altra - sul petto, senza lasciare via di scampo.
se vi va, date un'occhiata al mio blog:
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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da lizzyblack »

Non che la cosa sia nuova, ma eccomi a fare il bastian contrario riguardo a questo libro.
Dopo molte aspettative, sia per premi vinti che per le recensioni lette, mi sono trovata tra le mani un libro piatto e noioso, che non si intervalla neanche dai capitoli, così da renderlo talmente pesante che l'ho dovuto interrompere io in più punti, per leggere qualcosa di più interessante.
Non l'ho trovato angosciante, tantomeno cupo, ma l'impressione che ho avuto, pagina dopo pagina, è che l'autore cercasse di calcare la mano sul paesaggio e sulla "morale" rendendo però l'effetto contrario di quel che (forse?) voleva ottenere: il paesaggio è al limite della fantascienza, e la morale è melensa e decisamente troppo buonista. La narrazione poi in alcuni punti sembra il sermone del vecchio saggio che parla agli stolti.
Nonostante io sia una che lascia molto spazio alle emozioni durante la lettura, in questo caso proprio non sono rimasta colpita, e la sensazione era quella di leggere la trama del film apocalittico di turno, con finale scontato.
Liz

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Gahan »

Io ringrazio Eowyn per il suo ring che mi ha fatto scoprire questo angosciante ma bellissimo libro. Per me è un romanzo avvincente, spettacolare, ricco di tensione e di curiosità per il destino dei due protagonisti, padre e figlio. Al centro di tutto c'è il loro struggente rapporto, la loro forza nel mantenere intatti i propri valori ("noi portiamo il fuoco") in una realtà dove di valori non ne esistono più. Lo stile di McCarthy, scarno, asciutto e senza fronzoli, ha reso la lettura molto scorrevole. Non ci sono capitoli ma solo brevi paragrafi che raccontano episodi, dialoghi, sogni, flashback... è un modo di scrivere fatto apposta per dire e non dire, per lasciare volutamente molte cose all'immaginazione. Proprio come il finale che rimane aperto per lasciare un barlume di speranza...

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da francesina »

Sono a pag. 30 e devo ammettere di essere tra il deluso e il perplesso... Nel senso, ma prima o poi qualcosa succede, vero? Perché se mi aspettano altre 200 pagine solo di lui con il figlioletto che spingono un carrello patendo fame e freddo, mi sa che cedo e passo direttamente al film...
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Gahan »

francesina ha scritto:Sono a pag. 30 e devo ammettere di essere tra il deluso e il perplesso... Nel senso, ma prima o poi qualcosa succede, vero? Perché se mi aspettano altre 200 pagine solo di lui con il figlioletto che spingono un carrello patendo fame e freddo, mi sa che cedo e passo direttamente al film...
A me questo libro è piaciuto tantissimo, quindi mi spiace che tu stia incontrando delle difficoltà. Il mio consiglio ovviamente è quello di non mollare e di andare avanti... nelle pagine successive "qualcosa" succede, ma se ti aspetti che lo scrittore cambi improvvisamente registro e scenari, resterai delusa...

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da etnagigante »

Aggiungo il mio contributo, copiando la mia recensione su anobii.

In un mondo post apocalisse un uomo e suo figlio sono in viaggio per le strade di un'America ridotta a un ammasso cinereo di barbarie, con un sole pallido che non riesce a scaldare i cuori delle persone ormai ridotte (o tornate) allo stadio che rasenta il cannibalismo. Nel viaggio alla costante ricerca di cibo e calore, i due sanno di essere i buoni e di portare il fuoco, ma la lotta è estremamente dura e anche l'arrivo alle coste dell'oceano non fornisce nessuna speranza, o quasi.
Con continui rimandi a una realtà preesistente in cui viveva ancora la moglie, l'uomo cerca di tirar su il bambino, cercando di fargli capire che qualunque cosa succederà lui sarà un nuovo punto di partenza.
Le poche presenze umane nel libro non sono mai positive, dato che l'ambiente è ostile, la terra brucia e la sopravvivenza è una dura e continua lotta.
Lo stile di McCarthy è essenziale, scarno e serrato e trasmette contemporaneamente tristezza infinita e continua voglia di speranza. I periodi sono ridotti all'osso, quasi a voler essere una rappresentazione scritta dei sopravvissuti. Il libro sembra non lasciare sperare niente di buono per il futuro, ma riesce ad essere pesante con leggerezza.
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da francesina »

Che strano questo libro. Nel corso della lettura, come dicevo già in un paio di post fa, non mi entusiasmava affatto. Non che fosse brutto - è troppo particolare, troppo pugno nello stomaco per poterlo leggere con noia, però non capivo perché tutti ne parlassero come di un capolavoro. Mi aspettavo da parte mia commozione, ansia e invece niente...
Here be spoilers
persino la famosa scena del fenomeno di cannibalismo sul neonato mi è abbastanza scivolata addosso
Però poi la scena finale mi ha coinvolto più di quanto mi aspettassi e noto che ora, dopo qualche settimana, il mio ricordo è molto più positivo e parlandone ne faccio una recensione ben più clemente di quanto abbia fatto a lettura in corso. Chissà, forse è un libro che ha bisogno di sedimentare, di affievolire i suoi aspetti più brutali per poi rivelare il proprio messaggio.

Ora sono curiosa di vedere il film :yes!:
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E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Re: Cormac McCarthy - La strada

Messaggio da Therese »

Dopo le prime 30 pagine ero in dubbio se continuare nella lettura, fino a quel momento la storia era un concentrato di angoscia ad ogni riga e mi sono chiesta se avrei retto a quel racconto di stenti e disgrazie umane per il resto del libro, poi ho continuato perché io non mollo quasi mai i libri (2 eccezioni in vita mia) e sono arrivata alla fine.
Mi è piaciuto, è scritto benissimo ed incarna perfettamente la visione “homo homini lupus”, la natura ferina dell’essere umano che pensa solo alla propria sopravvivenza, quanto più questa diventa difficile, tanto più la malvagità aumenta. In questo scenario un uomo e suo figlio camminano lungo la strada, devo dire che essendo passato un po’ di tempo dalla lettura colgo l’aspetto metaforico: cerchiamo di proteggere i nostri figli, di prepararli alla vita, ma in realtà sono loro a darci i motivi per agire e ci regalano una visione migliore del mondo, allo stesso tempo la nostra voglia di sottrarli a dolori della realtà rischia di fargli perdere le cose belle e di nascondere il buono che c’è.
Here be spoilers
Probabilmente se il padre fosse sopravvissuto non avrebbero mai incontrato "gli altri"
Mi è piaciuto, ma non so se lo consiglierei, emotivamente è un macigno, forse anche perché in questo periodo ho identificato i protagonisti con le vittime siriane e mi ha fatto pensare a quanti genitori avranno fatto di tutto per salvare i propri figli. Leggetelo sotto l’ombrellone al mare, almeno i riferimenti alla neve e al gelo saranno più sopportabili.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

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