Negli ultimi giorni della sua lunga vita, un anziano e malato Tintoretto ricorda la sua vita a Venezia attorniato dalla sua famiglia e, in particolare, dall’amatissima figlia illegittima Marieta.
Il libro è scritto benissimo e ti fa entrare completamente nell’atmosfera della Venezia del Cinquecento attraverso gli occhi di un pittore orgoglioso, indipendente, che è sempre stato sopra le righe e contro le convenzioni.
Ritroviamo il tema dell’arte e dell’ispirazione artistica, il desiderio di indipendenza economica al punto da rifiutare lavori ben pagati, l’ambizione smodata di diventare “eterno” che spinge l’artista a fare di tutto per emergere, l’invidia e le gelosie tra i pittori, il rapporto ambiguo con la figlia e tormentato e sofferente con tutti i suoi figli legittimi.
E poi ancora Tiziano, la peste, il commercio d’arte, la religione, la condizione femminile, la politica etc.
Assolutamente splendido lo stile adottato dalla Mazzucco: continuamente anticipa personaggi o fatti si cui si avrà la spiegazione dopo poche o molte pagine (al punto che all’inizio del libro pensavo continuamente di essere io a non ricordarmi alcuni parti del libro!) e, soprattutto, il racconto della morte di Marieta che si sa dalle prime pagine ma che solo alla fine verrà svelato.
E man mano che si prosegue il racconto, la Mazzucco ci descrive tutti i protagonisti e il loro rapporto sempre tormentato e difficile con un padre così famoso e così carismatico, ma anche così egoista da sacrificare tutta la sua famiglia per i suoi desideri e sogni di eternità (in particolare le figlie femmine tutte destinate al convento senza preoccuparsi della loro vocazione o dei loro desideri).
Insomma: un vero capolavoro che ti fa venire voglia di conoscere meglio i quadri del Tintoretto e anche le opere dei suoi figli.
La lunga attesa dell'angelo - Melania Mazzucco
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie