In "Fuga senza fine" Joseph Roth aveva parlato di un tentativo di evasione da tutti gli angoli di pietra che ci circondano, nel "Fu Mattia Pascal" Pirandello aveva addirittura congetturato una "palingenesi fortuita ma non casuale".
Mi perdonerete ma "Treno di notte per Lisbona", di Bieri...in arte Pascal Mercier, racchiude significati e significanze che travalicano le urgenze di autori di secoli precedenti.
La sua fuga dall'afa della quotidianità è figlia di disturbi di attacchi di panico, la sua rivoluzione è più grande, enormemente più eroica di qualsiasi sovvertimento sociale o epocale.
L'uomo si ribella a se stesso.
Come?
Prendendo un treno che, nel giro di 26 ore, lo porterà dall'altra parte del mondo, giacché una piazza diversa o una via morta della sua Berna sono già, terribilmente, "altrove".
Fuggire.
Allora, chi ha il coraggio di spezzare le catene del dubbio e di prendere un treno di notte...per Lisbona?
Pascal Mercier - Treno di notte per Lisbona.
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Re: Pascal Mercier - Treno di notte per Lisbona.
E' in lettura e mi sta piacendo molto, sia per la trama che per lo stile 
Recensione definitiva tra un paio di giorni

Recensione definitiva tra un paio di giorni

Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè
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