"Il duello" - David Grossman

[Towandaaa]

Una storia con un certo carattere che definirei “di altri tempi”, perché mi ha fatto ripensare ad alcune delle mie letture da bambina, quelle in cui la nota didascalica e i toni della bontà erano più evidenti. Ciò non appesantisce però oltre misura la lettura, che è e rimane pensata per i ragazzi, pur risultando gradevole anche per gli adulti.
I passi in cui mi sono riconosciuta di più, nei miei pensieri di bambina, sono quelli in cui il protagonista riflette sulla alterità rispetto a se stesso dei genitori e di coloro che sono ancora più anziani, compiendo quel salto qualitativo di grande rilevanza che consiste nel passare da una concezione di sé in senso assoluto ad un percezione di carattere più relativo.
Il passo in cui mi sono riconosciuta di più, invece, nel mio atteggiamento di adulta, è quello relativo alla necessità di portare con sé un po’ della propria storia in occasione di cambiamenti importanti (“Quando si trasferisce una pianta in un vaso nuovo [...] bisogna metterci un po’ del vecchio terreno; e qui, in questa valigia, c’è il mio terreno”).
Una forte antipatia infine è quella che ha suscitato in me la madre di David, a mio parere molto meno matura di lui, perché dimostra di non aver ancora accettato che il proprio figlio possa avere desideri e propensioni legittimi anche se diversi non solo dai quelli dei coetanei ma anche da ciò che ella ritiene adatto a lui, e perché dimostra tutta la propria meschinità nel ricondurre la atipicità del figlio all’esclusivo intento di quest’ultimo di farla arrabbiare: davvero un modello da non seguire !