David Benioff, "La città dei ladri"

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Xantro
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David Benioff, "La città dei ladri"

Messaggio da Xantro »

Devo l'incontro con questo scioltissimo narratore a Delfino05, che ringrazio pubblicamente (adesso te lo restituisco pure, abbi fede) :lol:
"La città dei ladri" è una vicenda che si svolge interamente durante l'assedio di Lelingrado, fuori e dentro le linee nemiche, interamente nel freddo e nella tragedia di quei tempi, tutto visto "dal basso" di comprimari inisignificanti nel disegno generale storico del momento di svolta della II guerra mondiale. E' un racconto di guerra intenso, a tratti molto crudo, ma anche scanzonato e ironico; esente da retorica, non militarista, asciutto e avvincente.
Personalmente trovo che il pregio e/o il limite di questo libro sia (e riprendo un'osservazione di Delfino con cui concordo) l'assoluta ciematograficità della vicenda, dei personaggi, della scrittura stessa.

Dello stesso autore, "La 25° ora" (a conferma della contiguità al cinema dell'autore) e "La ballata di Sad Joe", racconti che ho molto molto apprezzato per originalità e godibilissima leggibilità.
Che le tartarughe siano grandi ammiratrici della velocità è cosa del tutto naturale.
Le speranze lo sanno, e se ne infischiano.
I famas lo sanno, e ne ridono.
I cronopios lo sanno e ogni volta che incontrano una tartaruga tirano fuori i gessetti colorati e sulla curva lavagna della tartaruga disegnano una rondine.
(J. Cortàzar, "Storie di cronopios e famas")


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