Non conoscevo questa scrittrice, ma devo dire che per me si è trattato di una bella scoperta. Mi è piaciuto molto il suo modo di raccontare il processo di integrazione in Europa e in America degli immigrati bengalesi, perché viene esaminato con molta attenzione e viene descritto in modo diverso a seconda che si tratti dei membri della prima o della seconda generazione, e a seconda del grado di compiutezza che esso raggiunge, che non è costante e uniforme. E su questo, che costituisce il tema di fondo di tutti i racconti, l’autrice costruisce una serie di storie sempre diverse, in cui esprime non solo tratti culturali del paese di origine dei protagonisti ma anche sentimenti e passioni che possono dirsi universali, come i legami familiari, lo slancio e le incertezze che accompagnano i progetti di costruire una nuova famiglia, di intraprendere attività lavorative, di staccarsi dal “nido” di origine, la morte come momento di svolta per un nuovo modo di porsi nei confronti degli altri e del mondo per chi subisce tale perdita.
Inoltre, molti di questi racconti si concludono con un particolare, un avvenimento o un gesto che da soli danno un senso o una svolta agli stati d’animo che hanno mosso i personaggi nelle vicende precedenti: non dei veri e propri “colpi di scena”, ma solo delle conclusioni nella quali si esplicita il senso di quello che significa prendere coscienza di sé con maggiore consapevolezza, porsi con un ruolo più attivo di fronte a situazioni familiari spesso scaturite da matrimoni combinati e aggravate dalle difficoltà che uno sradicamento, anche se volontario, comporta inevitabilmente.
Questa lettura mi ha ricordato molto, per il tocco discreto e attento, i romanzi di Anne Tyler (in particolare, per l’affinità del tema, “La figlia perfetta”) perché le storie sono fatte di avvenimenti e sentimenti piuttosto comuni, ma non sono mai banali, a dimostrazione dell’assunto che per coinvolgere il lettore non sono necessari ritmi serrati, continui cambiamenti di fronte e trovate ad effetto quando lo stile e l’attenzione per i sentimenti e la psicologia dei personaggi sono tali da mostrare vite che appassionano pur nella loro semplicità.
"Una nuova terra" - Jhumpa Lahiri
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- Towandaaa
- Olandese Volante
- Messaggi: 9299
- Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
- Località: Peccioli (Pisa)
"Una nuova terra" - Jhumpa Lahiri
La mia libreria
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
- lisolachenonce
- Olandese Volante
- Messaggi: 5605
- Iscritto il: lun mar 03, 2003 4:46 pm
- Località: Pisa
- Contatta:
Re: "Una nuova terra" - Jhumpa Lahiri
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè