E’ vero che spesso vicende traumatiche vissute in famiglia possono segnare irreversibilmente la personalità; è vero che le colpe non stanno sempre da una parte sola; è vero che possono innescarsi reazioni psicologiche anche contraddittorie per cui, di fronte ad un evento doloroso, si è portati a fingere di non vederlo, oppure a negarlo, oppure a sentirsi corresponsabili (almeno per omissione). Ma tutte queste sono semplicemente considerazioni basate sul buon senso e sull’esperienza comune. Io, che non ho conoscenze teoriche o accademiche in materia di psicologia e psichiatria, ho trovato però piuttosto “forzata” la motivazione che ha spinto la madre di Laura e Caroline a comportarsi così. Quindi la spiegazione di ciò che ha determinato il disagio e il carattere difficile di Caroline non mi ha convinta molto.
Ciò non toglie, tuttavia, che il romanzo riesca comunque ad appassionare il lettore ai dubbi, alle esigenze di chiarimento, alle dinamiche di condotta di queste tre donne, che arrivano a confrontarsi su un terreno tanto delicato a distanza di molti anni, quando ormai i loro ruoli familiari si sono evoluti, da madre a nonna e da figlia a madre. Ognuna a suo modo con le proprie colpe, ma anche con la determinazione a fare del chiarimento il primo passo verso il perdono, e verso una migliore conoscenza delle altre e di se stessa.
I personaggi maschili rivestono nella storia ruoli tutto sommato marginali: anche questo, secondo me, costituisce un elemento negativo, perché si tratta di una scelta che, consapevolmente o no, si inscrive nell’idea secondo cui, in generale, le donne avrebbero attitudini e sensibilità molto più sviluppate rispetto agli uomini per quanto riguarda le questioni familiari (ed io non condivido affatto questa concezione, almeno in termini generalizzati).
Mi è piaciuta molto l’idea della trapunta realizzata con stoffe ricavate da vestiti dei figli o che abbiano comunque un significato affettivo: mi piacerebbe realizzarla (o forse – meglio ! – farla realizzare per me da qualcuno che abbia esperienza di cucito).
"L'arte di ricucire" - Elizabeth Berg
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