"Che cosa ti aspetti da me ?" - Lorenzo Licalzi

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Towandaaa
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"Che cosa ti aspetti da me ?" - Lorenzo Licalzi

Messaggio da Towandaaa »

Un esempio di come sia possibile mescolare molti toni diversi (ironico, sarcastico, cinico, dissacrante, drammatico, tragico) in modo perfettamente congruente, con un risultato che appaga passando dal sorriso, alle risate vere e proprie fino alla commozione e a lettura conclusa ci si ritrova con tanti pensieri su cui riflettere.
Dopo un inizio in cui la triste condizione degli anziani negli ospizi viene descritta senza ipocrisia né retorica ma a colpi di disincanto e irriverenza, con un protagonista simpaticamente burbero che ha fatto del suo “caratteraccio” una sorta di scudo protettivo verso ogni approccio da parte degli altri, si passa gradualmente a toni più intimi, in cui hanno maggiore spazio i ricordi, la malinconia, le considerazioni sul significato della vita nella sua ultima stagione, e un sentimento che viene compreso solo troppo tardi ma che nonostante tutto costituisce la molla per un cambiamento di atteggiamento insperato.
Bello davvero, perché getta una nuova luce sulla vecchiaia, sugli egoismi e sui falsi altruismi, sulle manie a cui spesso gli anziani si aggrappano………ed offre un monito, forse, a chi ancora anziano non è: una sorta di carpe diem davvero originale e misurato, che non scivola mai nello struggente e nel patetico dai toni deteriori, perché un attimo prima di arrivare a ciò c’è sempre un guizzo e il tono cambia.
E anche perché in questo caso “scorrevole” non significa “leggero” e “Mister Vaffanculo” appare come uno di quei personaggi che non si dimenticano tanto in fretta.
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GrilloParlante
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Re: "Che cosa ti aspetti da me ?" - Lorenzo Licalzi

Messaggio da GrilloParlante »

Towandaaa ha scritto:Bello davvero, perché getta una nuova luce sulla vecchiaia, sugli egoismi e sui falsi altruismi, sulle manie a cui spesso gli anziani si aggrappano………ed offre un monito, forse, a chi ancora anziano non è: una sorta di carpe diem davvero originale e misurato, che non scivola mai nello struggente e nel patetico dai toni deteriori, perché un attimo prima di arrivare a ciò c’è sempre un guizzo e il tono cambia.
E anche perché in questo caso “scorrevole” non significa “leggero” e “Mister Vaffanculo” appare come uno di quei personaggi che non si dimenticano tanto in fretta.
Verissimo: il libro scorre perchè è scritto davvero bene e i continui cambi di registro aiutano a smorzare la profondità del contenuto, ma "leggero" è l'ultimo aggettivo che accosterei al libro. Da quando ho cominciato a leggerlo, ho la testa piena di pensieri, alcuni tristi, alcuni amari.. e non credo che dimenticherò facilmente Perez!
N.B. = Una volta ero SoloIo

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