Attraverso il racconto della infanzia-adolescenza di Liu Ai e, in particolare, dello straordinario rapporto istaurato con il suo insegnante di inglese, l’autore ci fa rivivere il dramma e le angosce della Rivoluzione Culturale in Cina: un periodo folle dominato dal terrore dove il tuo destino poteva essere deciso da una frase o da un orecchio non disegnato su un quadro raffigurante Mao.
A differenza però di altri romanzi ambientati nello stesso periodo, il tono è ironico e divertente perché è soprattutto la storia di Liu Ai: un ragazzino intelligente e vivace, figlio di 2 intellettuali di cui analizza spietatamente le debolezze (come l’arroganza e la presunzione del padre o la incapacità assoluta della madre di svolgere il suo ruolo di “mamma”), vive nella profonda Cina (e quanto vorrebbe essere nato in un altro posto), frequenta la scuola senza eccellere, è infatuato della propria insegnante. E poi, a sconvolgere questo lento e pacato mondo, arriva l’insegnante di inglese con il suo vocabolario (una vera rarità): Liu Ai si appassiona all’inglese e vuole disperatamente essere il rappresentante di classe per godere di alcuni privilegi.
Il mondo però travolge chi lo circonda in modo più o meno drammatico e alla fine il destino di Liu Ai sarà diverso da come se lo era immaginato.
L’autore è bravissimo a descrivere i vari personaggi, in particolare l’ambigua compagna di classe nonché vicina di casa Huang e Li Mondezza, apparentemente grezzo ma poi in grado di rivelare sensibilità sorprendenti.
Un romanzo di formazione molto bello e appassionante, che consiglio vivamente.
English - Gang Wang
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