Ci sono riferimenti storici e geografici precisi in questo breve romanzo, che rinviano univocamente alla tragedia nazista, c’è un quid aggiuntivo che si può ricostruire facendosi un’idea delle conseguenze che l’avvento del nazismo ha avuto sull’animo dell’autore, poi morto suicida…..ma quello che rende così speciali queste pagine, secondo me, è la metafora che in esse viene costruita e che le rende universali, senza tempo e senza luogo. Una metafora in cui si confrontano lo spirito sensibile, dedito alla ricerca di un proprio accrescimento tramite le relazioni umane, il pensiero e le letture, ed uno spirito, diciamo così, “bruto”, che vanta un’unica abilità scoperta quasi per caso, isolata in un deserto arido di umanità e relazioni sociali, coltivata non con la gratitudine che si dovrebbe riservare ad un dono ma nella logica utilitaristica del guadagno e della supremazia fine a se stessa. E la scelta di offrire al lettore questo dualismo tramite il racconto di un terzo evidenzia maggiormente il contrasto tra le due figure-simbolo, equidistanti dal narratore così come dal lettore, che assiste alla “creazione” dei due personaggi con lo stesso ritmo con cui il narratore progredisce nella conoscenza di essi. Credo che sia istintivo ed inevitabile finire per prendere le parti del Dottor B (per inciso: penso che anche la scelta di non presentarlo con un nome definito, ma solo con una iniziale, rientri nell’intento di farne un personaggio simbolico), ma a questo primo impulso fa seguito anche una riflessione che porta a riconsiderare il ruolo e il significato di Czentovic, soprattutto perché si finisce per valutare il contrasto tra i due non solo in termini di opposizione, ma anche di mera coincidenza, contingenza fortuita che li ha portati ad incontrarsi e confrontarsi.
La partita più dura, in realtà, è quella giocata dal Dottor B contro se stesso in due diversi momenti: prima durante il periodo della detenzione e degli interrogatori ad opera della Gestapo e poi, di nuovo contro se stesso, in occasione della partita sulla nave in cui è tornato a confrontarsi con gli effetti che gli scacchi avevano determinato sul proprio equilibrio psichico. Quel gioco, emblema di logica, razionalità e fantasia, che ha costituito prima una via di salvezza dall’annientamento programmato e voluto ai danni di un potenziale testimone prezioso, si è trasformato poi in una ossessione fino alla schizofrenia e alla crisi nervosa, che a loro volta hanno salvato il Dottor B dalla detenzione ma lo hanno condannato ad uno stato emotivo di precario equilibrio da post-dipendenza che egli tenta di rimettere alla prova.
Anche chi non ha vissuto direttamente la barbarie nazista, anche chi non conosce in modo approfondito il gioco degli scacchi, e perfino chi non sente fortemente il valore “salvifico” che le relazioni umane, la libertà di mettere in gioco le proprie facoltà e le letture hanno per l’animo umano, difficilmente potrà rimanere indifferente di fronte a questa lettura così piena di tensione, in cui l’intensità della partecipazione emotiva è solo indotta, quasi suggerita, dall’autore con fugaci note relative ad espressioni del viso, a movimenti convulsi o misurati del corpo, ma non per questo risulta meno tangibile.
L’ho letto sulla scia di “Bruciante segreto”, scoperto quasi per caso, ma ora sono convinta che tornerò a confrontarmi ancora con Zweig, perché ho trovato nelle sue pagine un modo di sentire che mi ha colpito davvero.
"Novella degli scacchi" - Stefan Zweig
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- Towandaaa
- Olandese Volante
- Messaggi: 9299
- Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
- Località: Peccioli (Pisa)
"Novella degli scacchi" - Stefan Zweig
La mia libreria
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)