"Il campo del vasaio" - Andrea Camilleri

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Towandaaa
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"Il campo del vasaio" - Andrea Camilleri

Messaggio da Towandaaa »

E’ stato un piacere ritrovare le atmosfere, i personaggi, e gli ambienti dei migliori romanzi della serie, dopo che gli episodi più recenti mi avevano delusa un po’. La malinconia del commissario per il passare del tempo, la disillusione, la consapevolezza sull’opportunità di prepararsi ad una “successione” diminuendo progressivamente il proprio coinvolgimento nelle indagini (ma con momenti di vitalità in cui ritroviamo il commissario degli inizi) ci sono, ma non in termini così centrali nell’economia del romanzo, che rimane pur sempre un giallo con ampi spazi per riflessioni e ritratti.
Sull’amicizia, sul tradimento e sulle debolezze (proprie e altrui) le riflessioni che coinvolgono sia i protagonisti di sempre sia i personaggi occasionali di questo episodio.
Di figure già note oppure secondarie ma sempre ben delineate i ritratti, a volte dei veri e propri camei, che con pochi tratti descrittivi o poche battute di dialogo dipingono in modo definito un carattere (basti pensare alla signora Esterina Trippodo).
Con il consueto procedere delle indagini grazie a intuizioni, comportamenti non sempre ossequiosi verso le direttive dei superiori, interpretazioni di simboli, dialoghi di Montalbano con se stesso a cui Camilleri ci ha già abituati ma che non mi stancano mai, quando non sono “contaminati” da guizzi polemici di critica politica avulsa dal contesto e da riflessioni e condotte da luogo comune abusato.
Particolarmente felice anche la vena ironica e umoristica di cui l’autore dà prova in questo episodio, in cui le occasioni per ridere sono ben superiori ad altri…..con tutte queste note positive si può guardare con maggiore indulgenza all’autoreferenzialità che porta Montalbano a leggere pagine di Camilleri e a prodursi in un dialogo con il questore in cui risponde citando titoli di opere classiche !
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