
Edup, 2007, 8884211638
"Le città sono un insieme di tante cose: di memoria di desideri, di segni di un linguaggio. Le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono solo scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi". A partire dallo spunto offerto da Calvino ne "Le città invisibili", Zeno Zaffagnini racconta a sua nipote Marta la città di Rimini, rievocando luoghi, situazioni e personaggi che fanno parte della sua vita da quando vi si trasferì più di cinquant'anni fa. Ricordi di esperienze lontane nel tempo ma vive nella memoria dell'autore. Testimonianze di una realtà cittadina vissuta intensamente e che il trascorrere degli anni non deve cancellare. Da qui il desiderio di trasmettere attraverso lo scritto i propri ricordi, riflessioni ma soprattutto emozioni.
L'autobiografia di un giovane, attivista politico, trasferitosi a Rimini nella metà del secolo scorso, scritta sotto forma di diario dedicato alla nipote Marta. Viene riesumata la Rimini che fu, le sue tradizioni, le sue problematiche, le sue innovazioni. Vengono ricordati i personaggi, con le rispettive personalità e particolarità che la componevano, nonché amici di ventura (e di partito) dell'autore. L'attività politica svolta da Zaffagnini (PCI) e la sua passione per essa, in effetti, si riscontrano ampiamente nel libro che ne è totalmente imbevuto.
Qualche errore di punteggiature e dimenticanza di lettere o, talvolta, di piccole parole non mancano. La scrittura è però molto scorrevole e pulita, piacevole da seguire.
In conclusione: un libro per dare uno sguardo al passato e a quei tempi che stiamo troppo in fretta dimenticando. Difficilmente un non-riminese o un non-sinistroide potranno apprezzare appieno l'opera.