"Shakespeare scriveva per soldi"-Nick Hornby

[Towandaaa]

Come spesso accade con i “numeri due” (siano essi libri o film) anche per questa lettura il rischio di essere commentata non in senso assoluto ma in senso relativo (confrontandola cioè con “Una vita da lettore”) è forte. Ma posso dire in tutta sincerità che lo eviterò, perché il desiderio che ora provo di leggere anche un eventuale numero tre o quattro (magari non subito ma fra un po’) è significativo del fatto che questo libro mi è piaciuto, di per sé.
Mi sono riconosciuta (in quel modo direi quasi liberatorio che ti porta a mormorare “è esattamente così che la penso io !”) in molti passi, primo fra tutti la descrizione della meraviglia e della soddisfazione che si prova nel rendersi conto che si è capaci di leggere (pagine 123-124).
Su altri punti invece non mi sono trovata d’accordo: per esempio, quando Hornby afferma che probabilmente il nostro giudizio critico peggiori con l’avanzare dell’età. Secondo me è sbagliato generalizzare, e l’atteggiamento migliore rimane quello di pensare che l’idea che ci eravamo fatti su un libro può cambiare (in meglio o in peggio non importa) con il passare del tempo, semplicemente perché cambia nel frattempo la nostra storia, la nostra esperienza, la nostra sensibilità, cioè tutte quelle componenti che mettiamo nell’attività di lettura (o almeno, io ce le metto !) per renderla più partecipe e consapevole, e quindi anche più ricca.
Quello che mi piace soprattutto è l’idea di raccogliere questi commenti con simpatia e anche un tocco di leggerezza, scherzando sulle direttive dei Polysyllabic Spree (a proposito: devono aver cambiato gusti nel vestiario……….nell’altro libro venivano sempre definiti “di bianco vestiti” !!), facendo ironia sulla discontinuità delle letture di Hornby in concomitanza di particolari eventi sportivi: rende questo libro non una raccolta di recensioni scritte da un professionista, ma qualcosa di più simile al diario di un lettore qualunque. Non c’è cioè quel distacco tra chi scrive e chi legge che si potrebbe immaginare, e il tono di confidenza mette subito a suo agio chi, come me, affronta questa lettura anche per trovare qualche buon consiglio di lettura. Il primo è generale, anche ovvio se vogliamo, ma sempre importante da tenere presente se vogliamo che le nostre esperienze di lettori siano sempre “aperte”: “da lettura nasce lettura[…] e uno che non devia mai da un elenco prestabilito di libri è già intellettualmente morto” (pag. 55).
Quelli più particolari, cioè titoli veri e propri, che ho tratto sono passati direttamente dalle pagine di Hornby ………..alle pagine della mia lista dei desideri (e non sono pochi!).
Concludo con una osservazione su un passo che mi trova d’accordo solo per metà. Sarà pure un orribile cliché quello di indurre il lettore a chiedersi “se i malati di mente non siano in realtà più sani di noi altri” (pag. 81) ma non dimentichiamo che ha prodotto anche risultati secondo me straordinari, e ne citerò solo due : “I fisici” di Durrenmatt e “Enrico IV” di Pirandello.

Una lettura, stimolante e gratificante sotto molteplici punti di vista.

[etnagigante]

Il problema di questa tua recensione è che mi fa sballare la lista dei miei TBR, "costringendomi" a tirar fuori "Una vita da lettore" prima di leggere "Shekespeare scriveva per soldi".
Come se la mia pila TBR non fosse già abbastanza alta.

[Towandaaa]

Quindi immagino che dovrei chiederti scusa ??!!

Tornando seri: non credo sia necessario. Questo libro è un "numero due" solo perché cronologicamente è uscito dopo l'altro, ma non c'è niente di imprescindibile che imponga o consigli di leggere prima l'altro (secondo me, naturalmente !)

Altro invece è il discorso per "I fisici" e "Enrico IV": quelli sì, se non li hai già letti o non sono già nella tua pila di TBR dovrebbero andarci di volata !

[etnagigante]

"I fisici" mi manca.
"Enrico IV" faceva parte dei compiti estivi in quarto (credo) liceo, assieme a "Uno, nessuno, centomila", "Il fu Mattia Pascal" e le novelle per un anno. Quell'estate mi ha segnato. Assieme a Pirandello son diventato pazzo e con disturbi di personalità multipla

Ti ringrazio comunque per l'assicurazione sulle precedenze con i libri di Hornby. Posso ritenere intatta, allora, la mia lista TBR, visto che "Una vita da lettore" non è un libro BC perde sempre posizioni.

[Towandaaa]

Posso ritenere intatta, allora, la mia lista TBR

no !
corri a metterci "I fisici" (e magari anche "Enrico IV": il fatto che ti abbia "segnato" qualche anno fa non esclude che tu possa apprezzarlo ora con la maturità !)

[etnagigante]

Mi ha segnato nel senso buono del termine. Quel mix pirandelliano unito alle temperature estive a Catania ha fatto fare un salto alla mia adolescenza. Non ho ancora capito se sia stato un salto nel buio

[liberliber]

non so Shakespeare scriveva per soldi, ma una vita da lettore è da centellinare, un capitolo ogni tanto (anche il tuo portafoglio sarà d'accordo con me ).

[Towandaaa]

(anche il tuo portafoglio sarà d'accordo con me )

non solo quello: anche i ripiani imbarcati della mia libreria !

[etnagigante]

Allora mi sa che vado a nascondere il libro

[Falbalà]

Diavoli tentatori! Ho comprato sia questo che "una vita da lettore" ieri mentre aspettavo di entrare al multisala di Cerro Maggiore

[etnagigante]

Falbalà (ma anche tutti gli altri) potresti canticchiare "Una vita da mediano" di Ligabue con quest'altro incipit:

Una vita da lettore
a recuperar libroni
nato per le promozioni
per poi legger sui piumoni.
Una vita da lettore
con dei compiti corsari
a coprire certe Zone
liberare generosi

[Falbalà]

Ti dirò di più: ho già iniziato a sbirciare il libro e a prendere appunti per futuri acquisti.
Se la vostra non è stata istigazione alla lettura non so come altro chiamarla!

[liberliber]

Falbalà (ma anche tutti gli altri) potresti canticchiare "Una vita da mediano" di Ligabue con quest'altro incipit:

Una vita da lettore
a recuperar libroni
nato per le promozioni
per poi legger sui piumoni.
Una vita da lettore
con dei compiti corsari
a coprire certe Zone
liberare generosi

[MartinaViola]

io ho letto una vita da lettore e la mia wishlist inglese, già chilometrica, è diventata ancora più lunga.