Io sono di legno, Giulia Carcasi
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Io sono di legno, Giulia Carcasi
Giulia Carcasi scrive molto bene, ed avevo già avuto modo di scoprirlo leggendo "Ma le stelle quante sono". In questo libro ho amato molto il personaggio di Giulia, madre che scrive alla figlia per raccontarle il suo essere e il suo essere stata, senza parentesi e senza menzogne. E' vera Giulia, sembra di conoscerla, essere lì con lei, ascoltarla. Mia, invece, è un po' meno vera. Il diario che scrive non assomiglia per niente ad un diario, ma ad una serie di pensieri che sparsi che non finiscono sulle pagine di qualcosa di personale. Sembrano più le pagine di un romanzo, e soprattutto non rispecchiano la condizione psicologica di una 18 enne. In alcuni punti Mia sembra una quarantenne scocciata della vita, che ha già preso decisioni chiare e intoccabili riguardo al (non) amore. Il libro avrebbe sicuramente raggiunto le 5 stelline se anche Mia fosse riuscita come la madre, invece sembra troppo confezionata. Nell'insieme, comunque, un bel libro.
Liz
"If a cat could talk, he wouldn't..."
"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
"Wit beyond measure is man's greatest treasure."
Le mie letture
Vero Acquario
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- Towandaaa
- Olandese Volante
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Re: Io sono di legno, Giulia Carcasi
Ricordo che quello che più mi colpì fu il modo con cui la trama è sviluppata, con un linguaggio essenziale, originale, poetico, nel continuo alternarsi tra le pagine "rubate" nel diario della figlia e quelle scritte dalla madre in un estremo tentativo di comunicazione, dopo che il dialogo si è rivelato una strada impraticabile.
Anch'io ho trovato più "viva" la madre, che ricostruisce gli avvenimenti che hanno segnato la propria vita nel bene o nel male, alla ricerca delle ragioni e dei condizionamenti che hanno indotto le sue scelte, con l'intento di offrire alla figlia spunti di riflessione che le consentano di non ripetere gli stessi errori. E, proprio come scrive Lizzyblack, troppo precocemente "invecchiata" la figlia.
Ed è davvero strana questa cosa, dato che da una autrice così giovane ci si sarebbe probabilmente aspettati una maggiore cura e una migliore riproduzione del personaggio-figlia rispetto al personaggio-madre.

Anch'io ho trovato più "viva" la madre, che ricostruisce gli avvenimenti che hanno segnato la propria vita nel bene o nel male, alla ricerca delle ragioni e dei condizionamenti che hanno indotto le sue scelte, con l'intento di offrire alla figlia spunti di riflessione che le consentano di non ripetere gli stessi errori. E, proprio come scrive Lizzyblack, troppo precocemente "invecchiata" la figlia.
Ed è davvero strana questa cosa, dato che da una autrice così giovane ci si sarebbe probabilmente aspettati una maggiore cura e una migliore riproduzione del personaggio-figlia rispetto al personaggio-madre.

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