L'arte di dimenticare - Anita Nair

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ciucchino
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L'arte di dimenticare - Anita Nair

Messaggio da ciucchino »

Anita Nair, con grande sensibilità ci regala il bellissimo personaggio di Mira che apparentemente è un concentrato di banalità: sposata con un marito in carriera, 2 figli, un successo inaspettato come autrice di un galateo per mogli aziendali, una casa lilla bellissima. Improvvisamente questo quadro di felicità domestica viene clamorosamente infranto già nelle prime pagine dall’abbandono del marito durante una festa. E qui l’autrice è bravissima a descrivere una situazione in cui quasi tutti si possono immedesimare: pensiamo di avere una vita felice e perfetta e poi il coniuge ti abbandona. Passato lo shock iniziale e il tentativo di nascondere a tutti quanto successo, si inizia a ripensare alla propria esistenza e lentamente e dolorosamente ci si rende conto che l’altro ci aveva mandato segnali di insoddisfazione che non abbiamo colto, che forse qualche colpa c’è l’abbiamo se il rapporto non ha funzionato, che ci si annullati per l’altro etc. Assistiamo poi al tentativo doloroso di ricostruirsi un’esistenza che sembra impossibile senza l’altro.
L’altro tema importante del romanzo è il difficile rapporto con i figli che vogliono essere indipendenti ma soffrono molto per i disaccordi tra i genitori.
Jak, alla ricerca della verità sull’incidente accaduto a sua figlia, deve affrontare i suoi errori di padre, i suoi egoismi e il senso di colpa per non essere riuscita a proteggerla.
Il tutto ambientato in un’India sospesa tra modernità e tradizioni.
Bellissimo romanzo anche per lo stile: flash-back dosati bene che non interrompono il flusso del racconto, immedesimazione nei personaggi di cui si leggono i pensieri, l’improvviso passare dalla terza persona alla seconda come se l’autrice e noi lettori potessimo rivolgersi direttamente ai protagonisti e interagire con loro.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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lisolachenonce
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Re: L'arte di dimenticare - Anita Nair

Messaggio da lisolachenonce »

ciucchino ha scritto:Jak, alla ricerca della verità sull’incidente accaduto a sua figlia
Jak trova la verità sull'incidente ed erompe prepotentemente nella trama, fino a quel momento ben patinata e intimista,quell'India reale piena di violenze e contrasti che sta sulle pagine dei giornali, quelle pagine brutte di denuncia e di crimini così orribili che molti preferiscono evitarle.
Ma la realtà, a volte, è impietosa, e ti viene a cercare.... e allora, come Jak, non potrai ignorarla mai più.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
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Su anobii sono lisolachenoncè

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Emotionally
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Re: L'arte di dimenticare - Anita Nair

Messaggio da Emotionally »

Un libro che, se sei disponibile all'ascolto, ti entra nel profondo e dona molti spunti di riflessione. Dolce, delicato, ma anche forte e deciso.
Una scrittura piacevole e scorrevole. Davvero un piccolo capolavoro.
"A volte la fortuna consiste semplicemente nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto, proprio come a volte l'ispirazione è fare la cosa giusta nel modo giusto. Sono due possibilità che ti capitano solo se svuoti il cuore da ambizioni, scopi e progetti e ti abbandoni completamente al momento magico che ti offre il destino." - Shantaram

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MissMorgenstern
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Re: L'arte di dimenticare - Anita Nair

Messaggio da MissMorgenstern »

Un libro che presenta in modo sincero l'India moderna e le sue contraddizioni: un Paese con tradizioni molto diverse dalle nostre e allo stesso tempo repentinamente occidentalizzato.
Tutto questo conduce i protagonisti di questa storia a vivere in bilico tra due culture, con tutte le difficoltà e i rischi che questo comporta.
L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana di due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. E allora, a cosa serve l'utopia ? A questo serve, a continuare a camminare.

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