"La festa di Larry" - Carol Shields

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Towandaaa
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"La festa di Larry" - Carol Shields

Messaggio da Towandaaa »

Una lettura davvero interessante e piacevole, in cui la maestria espressiva della scrittrice cattura sebbene la trama in sé non sia affatto originale o articolata. A testimonianza di ciò basta citare il primo capitolo, intitolato in modo significativo “Quindici minuti nella vita di Larry Weller”: 10 pagine per descrivere le sensazioni derivanti dalla banale circostanza di uno scambio di giacca in un bar……ce ne sarebbe per stancare anche il più tenace dei lettori, dato che solo di questo si tratta, eppure ciò non accade……..e se non è maestria questa…… !
Un libro destinato quindi a chi sa apprezzare un’esperienza di approfondimento psicologico, di analisi di quelle riflessioni così intime e comuni in cui non è difficile riconoscere qualcosa di sé, prescindendo dal “vedere come va a finire”. Si viene infatti accompagnati, con quella stessa gradualità che segna la maturazione di ogni persona, lungo i pensieri e le scelte compiute o semplicemente adottate con un po’ di fatalismo dal protagonista, con quel misto di curiosità e incertezza su ciò che abbiamo ancora davanti, proprio come se stessimo percorrendo un labirinto, che ad ogni svolta pone davanti un nuovo sentiero, oppure una scelta tra sentieri diversi, e anche, talvolta, la realizzazione di ritrovarsi in un tratto che abbiamo in qualche modo già attraversato.
Si può interpretare in diversi modi l’idea centrale del labirinto, con risultati che inevitabilmente saranno condizionati anche dalle esperienze e dalla sensibilità di ciascuno, ma resta comunque un tema sul quale tutto il libro si permea suscitando interessanti spunti di riflessione. Quello più significativo, secondo me, consiste nel considerare quanto le stesse persone che conosciamo da tempo possano sempre cambiare e quanto possa sempre cambiare la nostra opinione su di esse, così come la relazione che ci lega a loro. Scoperta che può rivelarsi sorprendente ma anche dolorosa e deludente, a seconda dei casi, proprio come può accadere aggirandosi per un labirinto in cui, sebbene crediamo di conoscere il percorso risolutivo o di percorrere sentieri già noti e quindi rassicuranti, possiamo però sempre essere smentiti (in senso positivo o negativo rimane tutto da vedere !)
Un piccolissimo appunto negativo: la ripetizione, in ogni capitolo, di alcune informazioni (prevalentemente relative all’attività lavorativa e ai legami familiari dei personaggi): mi ha dato l’impressione di leggere un romanzo scritto in più riprese, destinato alla pubblicazione “a puntate”. Certo, non mi ha fatto la stessa impressione che provo ogni volta che Camilleri fa entrare in scena Fazio e sente la necessità di ricordare che il fido collaboratore di Montalbano soffre del complesso dell’anagrafe (!) ma, ecco, un piccolo moto di disappunto è scoccato ugualmente ! Ciò non inficia comunque in alcun modo il piacere che ha rappresentato per me questa lettura, tale da farmi desiderare ora di tornare a confrontarmi con questa scrittrice che finora, lo confesso, non conoscevo.
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