La Nemirovsky è bravissima a trasformare una situazione ben dettagliata nel tempo e nello spazio (l‘omicidio del giovane amante da parte di una ricca e anziana donna nella Francia degli anni ‘30) in una situazione universale che è attualissima e dove ognuno di noi può ritrovare elementi di contemporaneità.
Nella prima parte del romanzo dedicata al processo, ritroviamo tutte le morbosità tipiche dei nostri tempi: l’attrattiva patologica per l’assassina e per la sua bellezza mentre la vittima, un giovane povero come tanti altri, non suscita alcun interesse se non una vaga compassione. Come non rivedere i tanti processi spettacolarizzati dalla televisione?
E poi la parte preponderante del romanzo che ricostruisce la vita e la personalità di Gladys, donna affascinante ma persa nelle sue ossessioni e patologie: non è neanche corretto definire semplicisticamente Gladys come una donna egoista, è una donna patologicamente chiusa su se stessa che non riesce a vedere nulla al di là del potere che la sua bellezza ha su sugli uomini e che nasconde la sua insicurezza dietro a belletti e gioielli. Tutto viene tritato e distrutto per soddisfare il suo ego, compreso l’amore e la vita delle propria figlia. E’ incredibile il modo in cui la Nemirovsky descrive il suo rapporto distorto con la figlia: è Gladys che ricerca continuamente l’amore della figlia come se lei fosse la bambina e niente può opposi al suo desiderio di giovinezza, come un novello Faust. E chissà cosa non potrebbe fare una Gladys contemporanea ricorrendo alla chirurgia plastica e a tutti i ritrovati della scienza.
E’ impressionante poi pensare alla madre di Irene così chiusa ed egoista al punto di chiudere la porta in faccia alle proprie nipoti alla fine della seconda guerra mondiale quando, rimaste orfane, andarono a bussare alla sua porta. Tanto egoismo e cattiveria non sono evidentemente una esagerazione letteraria.
Infine lo stile così asciutto e preciso dove le parole non sono mai messe a caso, così come la ripetizione ossessiva delle fobie di Glay (giovinezza, bellezza, potere).
Alla fine del romanzo, poi, ti viene voglia di rileggerlo (così io ho fatto per la prima parte dedicata al processo) perché sapendo oramai tutto, il lettore può apprezzare ancora di più l’abilità della scrittrice di descrivere le cose in modo ambiguo per cui tutto quanto appariva chiaro e lineare (donna ricca che uccide giovane amante che la ricatta), era in realtà una storia molto più complessa e diversa da quanto immaginato.
Jezabel - Irene Nemirovsky
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Re: Jezabel - Irene Nemirovsky
Confermo di essermi innamorata di questa autrice, Irene Nemirovsky ho uno stile che trovo meraviglioso, con una narrazione precisa ed affilata ci porta all'interno di Gladys e della sua ossessione per la bellezza e per la gioventù perduta, una donna che potrebbe avere tutto è in realtà una creatura egoista ed estremamente infelice, i rapporti di coppia sono illustrati come gioco delle parti, l'unico personaggio ritratto con tenerezza è quello di Marie-Therese.
Mi ha colpito moltissimo la parte che riguarda i pensieri di Bernard e l'idea che i vecchi stanno derubando i giovani, un po' è quello che succede in questa nostra epoca in cui in TV e in politica ci sono sempre le stesse facce, eternamente riproposte, sembra che il turno dei giovani debba sempre arrivare, ma è solo un'illusione e si finisce con l'essere "giovani" a quarant'anni.
Mi ha colpito moltissimo la parte che riguarda i pensieri di Bernard e l'idea che i vecchi stanno derubando i giovani, un po' è quello che succede in questa nostra epoca in cui in TV e in politica ci sono sempre le stesse facce, eternamente riproposte, sembra che il turno dei giovani debba sempre arrivare, ma è solo un'illusione e si finisce con l'essere "giovani" a quarant'anni.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
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Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
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Re: Jezabel - Irene Nemirovsky
A me la protagonista ha ispirato un orrore ed una repulsione tali da non farmi apprezzare la lettura, benché la prosa sia eccellente.
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Re: Jezabel - Irene Nemirovsky
Un altro bellissimo romanzo di questa bravissima autrice, che purtroppo gli orrori nazisti ci hanno portato via troppo presto.
Tutti i protagonisti dei romanzi della Nemirovsky che ho letto sono sempre così cinici, crudeli, figure mai positive. L'autrice ha un talento incredibile nel descrivere le ossessioni, il marciume, le brutture della società bene della sua epoca, talento che rende i personaggi e le vicende assolutamente attuali e credibili anche ai nostri occhi.
Gladys è ossessionata a tal punto dal desiderio di piacere, di mostrarsi sempre giovane e bella, da sacrificare ad esso tutto la sua vita, che si dipana in una corsa contro il tempo, ad inseguire la giovinezza perduta, impedendole di gustare e vivere la realtà che la circonda, a partire dal rapporto con la figlia. Rincorre il desiderio di essere amata, che però si riduce ad essere desiderata solo per l''spetto esteriore, perchè mai di amore vero si vede traccia nel romanzo, se non quello sfortunato tra la figlia e Oliver.
Grande grande romanzo.
Tutti i protagonisti dei romanzi della Nemirovsky che ho letto sono sempre così cinici, crudeli, figure mai positive. L'autrice ha un talento incredibile nel descrivere le ossessioni, il marciume, le brutture della società bene della sua epoca, talento che rende i personaggi e le vicende assolutamente attuali e credibili anche ai nostri occhi.
Gladys è ossessionata a tal punto dal desiderio di piacere, di mostrarsi sempre giovane e bella, da sacrificare ad esso tutto la sua vita, che si dipana in una corsa contro il tempo, ad inseguire la giovinezza perduta, impedendole di gustare e vivere la realtà che la circonda, a partire dal rapporto con la figlia. Rincorre il desiderio di essere amata, che però si riduce ad essere desiderata solo per l''spetto esteriore, perchè mai di amore vero si vede traccia nel romanzo, se non quello sfortunato tra la figlia e Oliver.
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"Viviamo in un mondo di ombre, e la fantasia è un bene raro" (Carlos Ruiz Zafón)
"è impossibile passare attraverso la vita senza dover niente a nessuno" (Isabel Allende)
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