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Ciao a tutti, ecco una breve intervista a Massimo Gramellini e una mia ricensione su "L'ultima riga delle favole"... il modo migliore per
augurarvi un felice We. Leggendo il suo libro pensavo a una domanda che qui ci poniamo moltissime volte, Qual è il libro migliore?
L'ho letto recentemente. Mi incuriosiva molto questo libro, perché è stravenduto eppure ho sentito solo pareri negativi. In effetti è abbastanza pieno di banalità però lo stile è molto scorrevole, quindi si legge rapidamente, l'idea del percorso di "guarigione" che deve fare il protagonista non è male ed è un libro che trasmette solo messaggi positivi. In fondo in fondo in fondo io non l'ho trovato così pessimo.
A me è piaciuto moltissimo l'inizio... poi Gramellini è un mito... concordo sull'impegno e sui libri "chiari"... grazie per aver letto anche la mia recensione... a presto...
Finito di leggere in pochi giorni, e non perchè mi appassionasse.
Inizialmente ho pensato: "Ok, l'autore avrà 15 anni?!" e poi mi sono sorpresa invece a scoprire che non è così.
Ogni pagina è piena di sentenze, generalizzazioni, pseudo aforismi, massime e (consentitemelo) banalità sull'amore. Mai lette tante ovvietà tutte insieme. E se scrivere (e parlare) d'amore significa questo allora penso che tutti o quasi potremmo cimentarci a scrivere il "grande romanzo".
Quanto alla storia non sono riuscita ad entrarci dentro, a capire la vita di questo ragazzo prima di finire in questo posto indefinito e questo lo trovo molto limitante; il lettore viene un po' abbandonato a se stesso per essere scaraventato oltre la storia, quella vera, che farebbe comprendere realmente le paure e le ansie del protagonista.
Concludendo, non lo consiglierei.
"Non c'é nulla che sia buono o cattivo: a renderlo tale é il pensiero."