La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle

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ciucchino
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La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle

Messaggio da ciucchino »

Questo libro è un pugno nello stomaco perché affronta il tema delle donne picchiate dai propri mariti che non si ribellano e accettano l’inaccettabile.
L’autore utilizza un stile originale per non cadere nel facile melodramma o sensazionalismo: la storia di Paula viene raccontata dalla fine (la morte del marito) e con continui flashback prima dell’infanzia felice (o almeno Paula lo vuole fortemente credere), poi la difficile lotta dell’adolescente per affermarsi in una scuola che non dà prospettive, poi il matrimonio voluto e felice e subito l’arrivo della violenza domestica inaspettata e incomprensibile. L’autore ripete lo stesso evento per molte volte e lo riprende con le stesse parole e addirittura ripete le stesse frasi ogni volta aggiungendo un particolare in più: ciò aumenta la tensione narrativa perchè il lettore ha capito cosa sta per succedere ma è come se l’autore lo debba preparare lentamente per fargli comprendere fino in fondo l’assurdità di tale violenza.
Paula racconta e si convince e vuole convincere anche le sue sorelle di avere avuto un’infanzia felice e di avere avuto un padre simpatico pur con tutti i suoi difetti, ma si percepisce qualcosa di stonato. E poi la scuola con la lotta per poter sopravvivere in una società che ti cataloga come “stronza” o “troia” a seconda di un comportamento standard ed è difficile muoversi tra questi due estremi. Poi la consapevolezza che la scuola non ti dà possibilità: per caso è finita in una classe con insegnanti pessimi e non avrà quindi opportunità. L’incontro poi con Charlo così bello e maledetto e l’orgoglio di essere la sua donna.
Ma che cosa è successo? Perché Charlo ha iniziato a picchiarla? Paula vorrebbe convincersi perché ha perso i lavoro ed è disoccupato e non riesce a controllare la sua violenza. Deve ammettere con se stessa però che non è vero: ha iniziato a picchiarla quando ancora lavorava e non ci sono giustificazioni.
E’ colpa sua? Questa è la parte più terribile: Paula si convince che è solo colpa sua, perchè ha detto la frase sbagliata o perchè ha sbagliato comportamento e atteggiamento. Se si fosse comportata in maniera diversa, non sarebbe successo nulla.
E perché nessuno le chiede nulla in ospedale? Charlo la accompagna in ospedale ma se qualcuno le chiedesse lei parlerebbe, aspetta solo la domanda: ma cosa è successo? Ma i dottori e gli infermieri non chiedono e fanno finta di non vedere. E anche lei fa finta di non vedere quando incontra al pronto soccorso altre donne livide che dicono di essere cadute dalle scale. E lei rimane lì, a farsi picchiare e a sperare che poi Charlo non lo faccia più.
La sorella prova a scuoterla ma lei non riesce ad uscire da quella porta: ci prova ma non riesce ad andare oltre perchè ha i suoi figli e non ha l’indipendenza economica e lui lo sa. Come può vivere Paula senza Charlo? E lei resta a farsi picchiare e a sperare che domani sarà diverso.
E poi il dubbio terribile: ma è amore? E’ amore picchiare la propria donna? E’ amore accettare di farsi picchiare?
Tutto questo è incomprensibile e verrebbe voglia di dire che Paula è stupida ad accettare tutta questa violenza, ma la soggezione psicologica è così forte che solo il terrore che tutto ciò possa succedere anche alla figlia la spinge a reagire.
E cos’è Paula adesso? Una vedova alcolizzata con figli, con un lavoro faticoso che però le permette di mantenere la sua famiglia e il lettore tifa per lei affinchè possa finalmente risollevarsi e sconfiggere un destino che sembrava inevitabile.
Un libro duro ma che consiglio a tutti non solo per la tematica che affronta, ma anche per lo stile molto bello e degno di quel grande scrittore che è Doyle.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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fosca
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Re: La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle

Messaggio da fosca »

Ciucchino
io l'ho letto parecchio tempo fa e mi era piaciuto moltissimo
ora è uscito anche il seguito di questo romanzo che si intitola "Paula Spencer"

su ibs scrivono
"Paula Spencer, la donna trentanovenne di cui i lettori hanno seguito le vicende sentimentali e i turbamenti nel romanzo "La donna che sbatteva nelle porte", ha raggiunto il giorno dei suoi quarantotto anni. E non beve da ormai quattro mesi e cinque giorni. I suoi figli più piccoli, Jack e Leanne, vivono ancora con lei, ma stanno rapidamente crescendo. Gli altri due, i più grandi, combattono per costruirsi una loro vita. Anche Paula combatte: compila la sua lista di cose da fare, cerca di essere fiera di quanto ha raggiunto nella vita, e sa che il baratro è sempre vicino a lei, sa quanto poco ci voglia perché tutto ciò che ha faticosamente conquistato possa precipitare in un attimo nel nulla. In un'alternanza di humour e di dramma, la storia di una donna fragile e forte che lotta per diventare una buona madre per i suoi figli."

io però questo non l'ho ancora letto....
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