"Lettera di una sconosciuta" - Stefan Zweig

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Towandaaa
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"Lettera di una sconosciuta" - Stefan Zweig

Messaggio da Towandaaa »

Toccante, di una tristezza infinita.
Un amore che si sublima nel sacrificio, nell’attesa e nella rinuncia, in modi che razionalmente appaiono incredibili: ma non è la razionalità il criterio di giudizio più idoneo a valutare questa lettura.
Toni e atmosfere da melodramma ottocentesco ma non in senso deteriore: il dolore e la privazione sono contenuti con dignità, gridati solo in extremis e tramite una modalità, quella epistolare, che rimane discreta, perché la riservatezza dei due personaggi rimane comunque tutelata.
Se da un lato risulta piuttosto difficile immedesimarsi nei sentimenti e nella condotta della protagonista, dall’altro si assiste comunque con partecipazione al racconto di questa vita consumata fino all’annientamento e poi gettata via: perché la maestria dell’autore nello scavare così in profondità nel tormento di questa donna (a maggior ragione se si pensa che a scrivere è un uomo, e in particolar modo nei passaggi che raccontano il tormento fisico ed emotivo del parto) e il linguaggio di sublime intensità che a questa complessa congerie di sentimenti dà espressione sono tali che si rimane avvinti, partecipi della lettura a prescindere dal grado di immedesimazione nel tormento della protagonista. Un tormento che nasce e si alimenta ad ogni nuova delusione proprio dal fatto che l’oggetto del suo amore non identifica mai la bambina che si era infatuata di lui, né la ragazza che a lui si era concessa, né la donna giudicata mercenaria compagna di una sera, sebbene tutta la vita di questa donna sia stata improntata alla dedizione, all’abnegazione, fino all’annientamento. Ma non si trasforma mai in odio o rancore: anzi, fino all’ultimo mantiene il suo carattere di sottomissione cieca seppur dolente, come significativamente sottolinea il passaggio della lettera in cui la protagonista afferma di trovare consolazione nel fatto che comunque l’uomo che ama non sentirà la sua mancanza.
A tutto questo aggiungo che ho trovato questa lettura decisamente straordinaria anche sotto un altro aspetto: nascosti sotto i toni della tragedia ottocentesca ho scorto anche quei temi più propri degli inizi del novecento a me più cari e congeniali. Il valore dato all’idea di sé non solo in senso assoluto, ma anche in senso relativo, cioè commisurato e confrontato con l’idea che della stessa persona si sono fatti gli altri; il bisogno di essere non solo conosciuti ma anche riconosciuti dagli altri per quello che noi sappiamo (o crediamo) di essere; le incertezze e la disperazione che nascono quando lo scarto tra queste entità viene percepito come rilevante. Una disperazione capace di portare anche a gesti estremi come logica e necessaria conseguenza in un caso come questo, in cui non di “altri” in senso generico si tratta, ma della persona al cui amore è stata votata una vita intera: la distruzione fisica di un essere già distrutto psicologicamente nel momento in cui realizza di non essere una persona in sé, ma solo quello che le varie circostanze fanno apparire. Di non avere quindi certezza alcuna.
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mickymicky
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Lettera di una sconosciuta di Zweig

Messaggio da mickymicky »

Letto oggi tutto d'un fiato. Stasera andrò a vedere lo spettacolo teatrale tratto dall'opera e mi andava di entrare un po' nell'atmosfera...un libro appassionante, di sentimenti, più che di azioni. E' la storia di un amore a senso unico, che dura per quasi tutta la vita della protagonista. Molto bella l'introspezione psicologica, angoscioso il delinearsi della passione che si trasforma da "primo amore" adolescenziale a passione e sentimento ai limiti del patologico. La tragicità è che nonostante la donna incontri il suo amato in diverse occasioni, lui non la riconosca mai. La verità gli viene rivelata solo in una lettera ( che dà il titolo all'opera)
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lisolachenonce
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Re: Lettera di una sconosciuta di Zweig

Messaggio da lisolachenonce »

Anch'io l'ho letto tutto d'un fiato (e grazie al bookcrossing, lo portò qualcuno ad un meeting alcuni anni fa) e concordo con la tua valutazione. Piacerebbe anche a me vedere l'opera teatrale, chissà se passerà da Pisa...... :whistle:
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mickymicky
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Re: Lettera di una sconosciuta di Zweig

Messaggio da mickymicky »

L'ho vista ieri sera: davvero spettacolare!Io sono doppiamente fortunata in quanto l'attore Cristian Giammarini, veniva alle superiori con me, quindi mi ha prenotato i bilietti.
Un monologo struggente,coinvolgente in cui lui da solo racconta l'opera, come se raccontasse una piece teatrale tratta dal libro della quale è stato attore, insomma una sorta di teatro nel teatro, per così dire. Si sovrappongono due piani: quello della narrazione del libro e quello dell'attore, anche lui innamorato invano...ma non aggiungo altro, altrimenti ti rovino la sorpresa :wink:
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aly24j
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Re: "Lettera di una sconosciuta" - Stefan Zweig

Messaggio da aly24j »

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