non so quanti di voi hanno potuto leggere questo libro.
quando l'ho avuto per le mani la prima volta ero adolescente. quattordici anni.
provai a leggerlo ma la lettura mi sembrò talmente pesante e noiosa che non arrivai a finire il primo capitolo.
qualche anno dopo lo ripresi in mano, lessi fino alla fine del primo capitolo, ma mi sembrò una fatica immane e lo sospesi di nuovo.
a diciotto anni volli riprenderlo in mano, costringendomi a finirlo: volevo proprio vedere se un libro poteva vincere la mia ostinazione!
arrivai alla fine e scoprii uno tra i libri più belli che mai abbia letto.
eccone la recensione:
un giovane ricco, svogliato e annoiato, dopo aver troncato una relazione deludente torna a casa da parigi in ungheria viaggiando sull'orient express e, mentre il treno ha già varcato la frontiera, si getta dal vagone in corsa con proposito suicida.
viene soccorso da Klara, la giovane e bella figlia di un professore di geografia ma la sua apatia lo porta quasi a disprezzare il gesto e fa chiamare telefonicamente la madre, che lo manda a prendere, senza quasi ringraziare i soccorritori del figlio.
passano i giorni e eric (mi sembra di ricordare che fosse questo il suo nome. d'altra parte in questo momento il libro si trova sotto una marea di altri compagni a causa di lavori di ristrutturazione in casa) meditando sulla sua vicenda con l'amante, ripensa al suo tentativo di suicidio e rammenta la bella giovane che lo ha soccorso e accudito.
col proposito di andare a ringraziarla, si reca da lei ma, quando giunge nella casa, domanda la sua mano.
già invaghita di lui, Klara accetta la proposta, anche se questo la costringerà a dare risposta negativa a Pongrac, un impiegato dell'ufficio dove anch'essa lavora, che umilmente si fa da parte.
per klara dovrebbe iniziare un periodo magico, di lussi e viaggi.
il primo, il viaggio di nozze, si svolge a vienna, proprio durante i giorni della presa della città da parte di hitler, ma il sognato idillio viene bruscamente interrotto dall'indole volubile e vacua del marito.
intanto nella vita della coppia si inserisce attilio, lo zio paterno di eric, che però incute in klara un disagio terribile, forse anche dai precedenti di attilio, donnaiolo scapestrato e impenitente trombeur de famme, che nasconde un fatto inquietante nel suo passato, tra cui la morte di una fanciulla che lo amava.
continuano i viaggi ma klara ormai ha capito l'animo vuoto e senza sentimento del marito, che la porta a parigi facendola incontrare con la sua amante.
klara, offesa da questa indelicatezza del marito, decide di lasciarlo, ma dopo aver comunicato questo ad eric, subisce un aborto ed eric stesso l'accompagna personalmente in ungheria.
nel frattempo lo zio attilio, roso dai rimorsi e trasformatosi ormai in un vecchio senza speranze, dopo aver rimproverato eric per il suo comportamento con la giovane moglie, si suicida.
klara torna nella sua famiglia, incontra di nuovo pongrac e si rende conto di quanto lui l'ami.
pongrac però deve partire in missione a vienna.
dovrà andare al castello belvedere, dove sono radunati i potenti e i cartografi per ridisegnare i confini dell'europa dopo la sconfitta di hitler.
klara lo raggiunge e, nella romantica cornice del belvedere, gli giura eterno amore.
intanto l'apatico eric si imbarca su un piroscafo di napoli, diretto verso i paesi africani, dove spera di trovare qualcosa che gli ravvivi il senso della vita.
mamma mia! sembra che abbia scritto tutto il libro.
no, ci sono tanti di quei risvolti in questo romanzo che sono sicura piacerà a tutti.
poi non ho naturalmente detto tante cose importanti...
fatemi sapere!
BELVEDERE di Gustav Rab
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