Perché “sentimentale” ?
Certo non si può dare questa definizione ad un uomo che chiama sempre la propria donna “la mia figa francese” (!) e si comporta come il protagonista di questo racconto.
Allora forse solo perchè, giunto alla fine della carriera, desidera sapere di più sulla storia della vittima per lui designata ? Un po’ poco, direi.
Mi viene da pensare che “sentimentale” producesse un bel suono ossimorico ponendolo accanto a “killer”…. e che la motivazione della scelta si esaurisca in questo !
Nel complesso ho trovato piuttosto scialbo questo racconto, sia come noir sia come indagine psicologica sui moventi del protagonista: un maggiore approfondimento, che trasformasse il racconto in un romanzo, forse avrebbe giovato alla storia……..o forse no.
Continuo a preferire il Sepulveda di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Mi sono fatta la convinzione che uno scrittore capace di scrivere una storia così bella per bambini deve essere capace di fare altrettanto anche con i romanzi o i racconti per adulti: invece, per ora, i due altri libri suoi libri che ho letto (questo e “Un nome da torero”) non mi hanno lasciato praticamente niente. Ho già pronto da leggere “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”: vediamo se sarà la volta buona !
"Diario di un killer sentimentale" - Luis Sepúlveda
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Re: "Diario di un killer sentimentale" - Luis Sepúlveda
Mi dispiace leggere come Towandaaa ha stroncato questo racconto lungo/romanzo breve di genere poliziesco di cui troviamo altri esempi in Sepulvèda.
E' un racconto che tiene avvinti fino alla fine, giustamente catartica come in ogni poliziesco, e che pennella con poche efficaci pennellate le caratteristiche dei vari personaggi.
Un killer non può provare emozioni, non può provare sentimenti positivi o negativi perché gli farebbero perdere lucidità e lo metterebbero dunque in pericolo. Questa è la storia di un coinvolgimento emotivo/erotico/ossessivo verso una donna (la gran figa francese) con tutte le conseguenze del caso.
Ecco dunque il tragico e impossibile paradosso del "killer sentimentale".
E' un racconto che tiene avvinti fino alla fine, giustamente catartica come in ogni poliziesco, e che pennella con poche efficaci pennellate le caratteristiche dei vari personaggi.
Un killer non può provare emozioni, non può provare sentimenti positivi o negativi perché gli farebbero perdere lucidità e lo metterebbero dunque in pericolo. Questa è la storia di un coinvolgimento emotivo/erotico/ossessivo verso una donna (la gran figa francese) con tutte le conseguenze del caso.
Ecco dunque il tragico e impossibile paradosso del "killer sentimentale".
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
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Su anobii sono lisolachenoncè
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