"La leggenda del Borgo" – Ayşegül Türker Zanette

[Towandaaa]

Una lettura piacevole e distensiva, sebbene il fulcro della storia muova da un incidente mortale ai danni dei genitori della protagonista e si sviluppi con l’emergere di alcuni sospetti riguardanti la nascita della ragazza e il periodo antecedente.
Merito della presenza di Ayaco, la signora giapponese che colma alcune delle lacune di cui Giulia, la protagonista, prende coscienza. Perché il ruolo di Ayaco, con quell’atteggiamento tipicamente orientale fatto di saggezza e di calma, non è solo quello di sostenere e di aiutare Giulia nella ricostruzione di quanto accadde lungo un percorso che approda all’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé e della propria storia familiare. E’ anche quello di offrire al lettore una visione rasserenante di come sia molto meglio riflettere e conoscere prima di giudicare o di lasciarsi avvelenare l’anima dai sospetti.
Peccato però che lo stile adottato sia fatto di frasi così brevi e frammentarie (anche graficamente staccate l’una dall’altra). Se fino a un certo punto ciò può giovare a rendere l’idea di un difficoltoso e doloroso processo di ricostruzione che va a ritroso nel tempo, accade anche però che finisce per diluire la portata emozionale della storia, così come l’atmosfera di malinconia per la vita semplice del borgo nei tempi andati, che pervade tutto il racconto.