"Io e te" - Niccolò Ammaniti

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Towandaaa
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"Io e te" - Niccolò Ammaniti

Messaggio da Towandaaa »

Non sembra affatto lo stesso scrittore di “Fango” o di “Che la festa cominci”, se non fosse per quei guizzi della fantasia che in questo romanzo breve si estrinsecano nei racconti che hanno per protagonisti lo gnuzzo o il robottino K19. Piuttosto l’atmosfera introspettiva ricorda “Io non ho paura”, o semplicemente il fatto che protagonista sia una ragazzino mi fa pensare ciò.
Pur nella sua brevità (e ammetto che avrei preferito un maggiore approfondimento della storia) questo romanzo però mi è piaciuto, anche se non è certo originale il tema di fondo. Forse la particolarità del condensarsi in appena una settimana dei cambiamenti che trasformano Lorenzo è il punto di forza di questa storia. Una settimana che segna un confine tra il suo essere di prima e quello in cui lo trasformano l’incontro con la sorellastra e il tempo passato a riflettere da solo. Sul contrasto tra il desiderio di omologazione con i coetanei e l’affermazione della propria diversità; sulle finzioni e sulle bugie che non fanno altro che aumentare il divario tra la personalità più intima e vera di Lorenzo e quella manifestata esteriormente; sul fatto che accontentare i genitori non è essere felici, ma è solo uno scendere a patti con se stessi, temporaneamente, illudendosi di essere felici, e che da ciò non può che scaturire una maggiore confusione sul proprio essere e una maggiore rabbia interiore.
Piuttosto opache, invece, e a tratti anche poco credibili le altre figure intorno a lui: evanescente il padre, credulona e al tempo stesso opprimente la madre, poco approfondita la sorellastra, il cui passato viene solo lasciato intuire e il cui futuro drammatico mi è apparso abbastanza sproporzionato (e affrettato) nell’economia della storia, apparentemente introdotta solo per dare un (ulteriore) tocco drammatico all’atmosfera la nonna, che emerge solo nel suo essere gravemente ammalata, mentre sarebbe stato interessante indagare un po’ di più sulla componente del legame di complicità con il nipote. Forse da questo punto di vista un maggiore approfondimento avrebbe giovato alla costruzione del contesto in cui inquadrare, con maggiore cognizione di causa, la figura di Lorenzo e il suo cammino di crescita.
Comunque sia, questa lettura mi è piaciuta…..e non escludo che determinante in questa mia opinione sia stata anche l’occasione di rituffarmi, brevemente, nei ricordi di me stessa adolescente: pur nella diversità delle circostanze, ci sono sempre elementi comuni al modo in cui si vive e si supera questo strano periodo della vita, così come comune credo sia la malinconia che sorge a ripensarli.
Vi ho trovato conferma di un’opinione che si sta sempre più rafforzando in me, e cioè che i romanzi brevi e i racconti siano quelle letture che lasciano maggiore spazio all’apporto personale del lettore, che con la propria esperienza e la propria storia può colmare o costruire quello che nelle pagine non c’è.

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anatolla
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Re: "Io e te" - Niccolò Ammaniti

Messaggio da anatolla »

anche io avrei voluto un testo piu corposo
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