Oggi vi parlo di "La donna che rubava i mariti" di Margaret Atwood.
In questo libro ci sono tre protagoniste, Roz, Charice e Tony, tre donne di Toronto che si sono conosciute ai tempi dell'università e tutte e tre, in tempi diversi, hanno avuto a che fare con una quarta donna che ha stravolto le loro vite.
Il libro inizia quando le tre protagoniste sono ormai adulte (attorno alla cinquantina) e la quarta donna, che tutti credevano morta, ricompare.
La ricomparsa viene analizzata dai punti di vista delle tre protagoniste e questo rallenta un po' lo scorrere della storia. Per 100 pagine vengono descritte le sensazioni delle tre protagoniste in merito a questo fatto e solo dopo si entra nel vivo della storia con i flashback nel loro passato, con il lungo racconto delle loro infanzie vissute all'epoca della seconda guerra mondiale, fino ad arrivare all'adolescenza, all'età adulta, ai rispettivi incontri con la quarta donna e le vicende che ne sono susseguite. Terminati i tre lunghissimi flashback c'è ovviamente il finale e l'epilogo della vicenda.
Di questo libro ho trovato appunto un po' lento l'inizio, per il resto penso che sia un libro molto ben scritto. La Atwood ha usato un linguaggio molto ricco e anche difficile da leggere in lingua originale. Ho trovato un sacco di vocaboli che non conoscevo e molti termini appartenenti al linguaggio colloquiale e allo slang.
Ho apprezzato molto l'approfondimento psicologico delle tre protagoniste con le loro infanzie travagliate, le loro passioni, le loro piccole manie.
La quarta donna è il personaggio più enigmatico, che non viene mai approfondito, che tutte le volte che parla di sé racconta una storia diversa.
È l'incarnazione del male, "il cattivo" della storia.
Belli i personaggi di contorno, per esempio i figli e il segretario gay di Roz.
I personaggi principali maschili invece ne escono un tantino male: uomini senza spina dorsale, vissuti sulle spalle delle proprie compagne e pronti a mollarle alla prima occasione.
Un bel libro, che consiglio a chi ha voglia di lasciarsi avvolgere completamente da una storia intensa, popolata di personaggi "veri", che girata l'ultima pagina vi mancheranno già un po'... (quest'ultima frase che ho scritto mi sembra di averla già sentita da qualche parte, però è vera... adesso che ho finito il libro mi mancano i personaggi, avrei voglia di stare ancora un po' con loro, non ho molta voglia di iniziare un nuovo libro, con altri personaggi, altra ambientazione...).
La donna che rubava i mariti, Margaret Atwood
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Re: La donna che rubava i mariti, Margaret Atwood
mi intriga molto!
...come tutti i libri della atwood, del resto!

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