La casa del Silenzio - Orhan Pamuk

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Therese
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La casa del Silenzio - Orhan Pamuk

Messaggio da Therese »

Questo è il primo libro che lego di Pamuk, quindi non ho idea se rientri nel suo stile di scrittura oppure no. Il libro racconta di un gruppo di personaggi più o meno imparentati ed i capitoli sono scritti dai loro diversi punti di vista che si alternano, non si tratta però di uno stesso accadimento e più punti di vista, la storia prosegue temporalemente atraverso i vari capitoli ed ogni momento è raccontato da un personaggio con lunghe riflesioni sui suoi stati d'animo i suoi obiettivi etc..
La maestria dell'autore nella narrazione è evidente, mi sembra però che mi sia sfuggito il senso più profondo del racconto: tutti i personaggi (Fatma, la nonna, Recep, il figlio illegittimo del marito, Metin e Faruk, i due nipoti, Hasad, nipote di Recep) sono fondamentalmente attorcigliati nei propri pensieri, la nonna continua a raccontarsi storie del passato senza riuscire a stabilire alcuna connessione con i nipoti, gli altri personaggi sono immersi nei propri pensieri di riscatto e desideri che non sanno concretizzare, vogliono essere capiti ed amati, ma allo steso tempo sono completamente sordi alle esigenze di chi li circonda, tutta la storia trasmette un profondo senso di solitudine a cui non si sa, o non si è in grado, porre rimedio, i personaggi si affannano ad afferrare quello che desiderano in modo goffo e falliscono, a volte con conseguenze atroci.
Non so perchè l'autore abbia scelto di non utilizzare Nilgun come voce narrante, un personaggio femminile abbastanza interessante che però rimane ai margini perchè raccontata nei suoi rapporti con gli altri (Faruk, il fratello che si appoggia a lei, e Hasad, innamorato di lei e incapace di viver normalmente questo sentimento),
forse il ritratto di questo mondo maschile idealista e infantile, che come un bambino chiede attenzione, punta i piedi e poi non sa capire gli altri, racconta lo spaesamento di un popolo? ne so davvero troppo poco per arrivare alla giusta chiave di lettura!
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

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