"Mondoviaterra", dice Eddy Cattaneo, "parla di un sogno: fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...". Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti, pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili.
Lascio una recensione in corso di lettura, tanto credo che non ci saranno sorprese o cambi di rotta eclatanti che possano farmi cambiare idea.
Questo libro si è rivelato un'enorme delusione, prima di tutto a partire dall'atteggiamento dell'autore, coi suoi tentativi di rimorchiare e la sua voglia di toccare le tette alle compagne di viaggio. Diciamo che questo atteggiamento non troppo simpatico mi ha reso non troppo ben disposta nei confronti del libro.
Il vero problema di questo diario, secondo me, è che purtroppo trasmette poche emozioni a chi legge. Salvo alcuni momenti, infatti, sembra di trovarsi di fronte ad una lunga, mera enumerazione di spostamenti anziché di fronte a un viaggio intorno al mondo. Sembra che conti più l'impresa che l'arricchimento, insomma.
Altra pecca, il linguaggio: troppi pò (ma i correttori di bozze si stanno estinguendo come il dodo, Santo Cielo?

Fortunatamente la mia biblioteca mi ha permesso di risparmiare 18€
