Madeleine Wickham - La signora dei funerali

[GrilloParlante]

Madeleine Wickham - La signora dei funerali
Mondadori (2009)
pg. 285 - € 9,50
ISBN: 8804592729

Trama
Fleur Daxeny è bella e affascinante, ma soprattutto è una donna senza scrupoli. Fornita di uno straordinario guardaroba di eleganti abiti neri, dopo aver letto i necrologi sul "Times", Fleur si imbuca ai funerali e alle commemorazioni dei ricchi puntando a conquistare i vedovi inconsolabili. Dopo averli sedotti e soprattutto dopo aver messo mano alle loro carte di credito, e tutto questo con recalcitrante figlia al seguito, Fleur scompare senza lasciare tracce fino all'incontro con una nuova vittima ignara. Questo giochetto le riesce più volte fino al giorno in cui la donna incontra il noioso e prevedibile Richard Favour, alla commemorazione dell'amata moglie. Ancora una volta, da vera professionista, Fleur riesce a far breccia nel cuore del vulnerabile vedovo, ma le cose non vanno esattamente come lei aveva previsto...

L’ho letto subito dopo aver finito “La signora della casa” (dei libri della serie “I love..” non ho letto una riga). Ho trovato carino anche questo, adatto ad una lettura estiva scacciapensieri e senza grosse pretese. Non ci sono emozioni, non ci sono picchi: la storia scorre via tranquilla e quasi monotona.. direi quasi rassicurante, nonostante si parli di frodi, bugie, madri insensibili (più Emily che Fleur, a ben vedere), matrimoni di convenienza e di tanti tanti soldi.
Non ci si commuove pensando al povero Antony,

condannato ad un’insicurezza cronica da una madre quasi crudele.

Non ci si arrabbia con Fleur,

che passa la vita in cerca del vedovo di turno da spennare,

o con Lambert,

egoista e violento.

Non si prova compassione per Gillian,

che ha sacrificato la sua vita per amore di una sorella ingrata e gelida.
Non vien voglia di scuotere Richard dalla sua ingenuità di uomo innamorato, della moglie prima e di Fleur poi, ma si assiste indolenti mentre si svela la trappola in cui sta per cadere.
Anche il tentato suicidio di Philippa assume una connotazione soft, quasi a non voler disturbare, a non voler stravolgere l’aura di pacatezza che avvolge gli altri personaggi.

Forse troppo soft, forse troppo piatto!!
Se ci ripenso, magari non mi piace poi così tanto, quindi è meglio fermarsi qui..

[Falbalà]

Confermo: è un libro un po' piatto, comunque gradevole nel complesso. L'unica che mi ha fatto davvero compassione e mi ha fatto tanta tristezza è Philippa.