Recensire questo libro mi sarà difficile e spero di non cadere nella banalità. Ho visto e rivisto il film parecchie volte, ma questo non ha influito sulla lettura di questo meraviglioso capolavoro! Di certo il film, nonostante le sue 4 ore, non avrebbe mai potuto comprendere tutti gli episodi del libro, perdendo comunque anche molte sfaccettature dei personaggi. Ad esempio è stata molto interessante l'introduzione sui genitori di Rossella: l'Irlandese Gerald che vince i soldi per acquistare Tara ad una partita a poker, e a cui tanto somiglia l'adorata figlia Rossella. Ma anche la storia di Ellen, innamorata della pecora nera di famiglia, che grida tutta la sua disperazione e risolve sposando Gerald, ma le sue ultime parole sono per l'amato e scomparso Philippe (Ellen da giovane mi ha ricordato molto Rossella!)
Anche io, come tanti, non ho avuto sentimenti di odio nei confronti di Rossella. L'ho trovata una donna moderna(seppur con grandi difetti, ovviamente!), che ha saputo rialzarsi da una caduta che per molti fu deleteria. Una donna che prende in mano una piantagione di cotone per farla rivivere, poi una segheria, una donna che si sposa 3 volte e non si fa condizionare dallo spettegolare del bigotto vicinato. Certo è che alcune delle sue mosse sono davvero senza scrupoli, eppure (cosa che nel film non ho mai notato), è evidente il forte legame che crea con la sua presunta rivale da sempre, Melany. La povera Melania, per come l'ho vista io, è in realtà tutto fuorchè povera. Di sicuro posso dire sia per me il personaggio migliore del racconto (seguito da Rhett): una persona sempre presente nella vita di Rossella, pronta a difenderla anche quando tutti le vanno contro, pronta sempre a dire la sua opinione. E per quante cattiverie o frasi pungenti Rossella abbia potuto dire durante la sua vita, nemmeno lei è stata mai in grado di abbandonare Melania.
E Rhett. Beh, che dire di Rhett se non, nonostante le sue sbruffonaggini e i suoi mercanteggi poco chiari, è il personaggio più sincero della storia. Il paragone con Ashley è dissacrante, e nonostante conoscessi storia e finale, ancora non ho potuto fare a meno di sperare che Rossella si accorgesse prima di quanto Ashley fosse solo un contenitore vuoto, un uomo incapace di amare anche una persona splendida come Melania, in grado solo di vivere nel passato e incapace quindi di adattarsi al presente. Rhett è la sua fotocopia in negativo, non solo nei colori, ma soprattutto in quella capacità che Rhett ha di adeguardi, reinventarsi ed uscire sempre a testa alta da qualunque situazione, prevedendone addirittura le conseguenze quando tutti sembravano essere ciechi. Ah, Rossella, che errore!
Ho apprezzato molto anche gli intermezzi storici (storia di cui praticamente non conoscevo nulla, e che ora mi piacerebbe approfondire) e nonostante la lunghezza del libro, non l'ho trovato mai pesante. Secondo me l'autrice è bravissima a descrivere anche il clima delle varie situazioni che si susseguono nel libro (mi sono sentita molto coinvolta, tanto che la fuga da Atlanta è stata davvero angosciante!

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Stupendi, secondo me, i colloqui di Rossella con Rhett sia quando fugge da Atlanta che sul finale. E molto bello anche il colloquio che Rossella ha con Ashley nel frutteto di Tara, dove appare evidente la vera natura di Ashley (ma purtroppo Rossella non coglie l'occasione per toglierselo dalla testa!)