Lezione di calligrafia - Mikhail Shishkin

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
ciucchino
Olandese Volante
Messaggi: 3660
Iscritto il: ven mar 14, 2003 9:00 pm
Località: Torino
Contatta:

Lezione di calligrafia - Mikhail Shishkin

Messaggio da ciucchino »

Si tratta in realtà di un racconto (che dà il titolo al libro) e di un romanzo.

Lezione di calligrafia è un vero gioiello dove tutto quello che conta è la scrittura, se non addirittura solo la calligrafia.
Le brevi storie accennate, pur nella loro drammaticità (l'io narrante lavora in tribunale) sembrano solo essere lo spunto per poter scrivere.
"La lettera maiuscola, Sof'ja Pavlovna, è l'inizio di tutti gli inizi, perciò cominceremo da quella. Volendo, è la stessa cosa del primo respiro, il vagito di un neonato. Solo fino a poco fa non c'era nulla, il vuoto, e per altri cento o mille anni avrebbe potuto non esserci nulla, ma ecco che all'improvviso questa penna si piega a un'ineffabile volontà superiore e traccia una maiuscola senza potere più fermarsi. In quanto primo movimento della penna che tende verso il punto, è anche segno di speranza e paradosso dell'essere. Nella prima lettera, come nell'embrione, è racchiusa tutta la vita a venire fino alla fine, lo spirito, il ritmo, l'impeto e l'immagine."
Curiosità stilistica veramente notevole: la voce femminile ha sempre un nome diverso che fa riferimento a tutta la tradizione letteraria russa (da Puskin a Pasternak).
Sarebbe bello poterlo leggere in lingua originale per apprezzare meglio le descrizioni delle lettere dell'alfabeto cirillico.
Bellissimo. Un vero capolavoro.
"Perchè ancora non si è mai verificato un caso, neanche il più lungo e ingarbugliato, alla fine del quale, dato che non c'era più nulla da aggiungere, la penna non abbia messo un punto."

Memorie di Larionov invece si presenta come un lungo romanzo tipico della letteratura russa dove il protagonista racconta la sua storia ambientata nell'Ottocento mettendo in risalto le immense discriminazioni e l'abisso enorme tra i pochi ricchi (o comunque possidenti) e la popolazione sottomessa.
Bello.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

Immagine Immagine

Rispondi