K. Stockett, L'aiuto
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K. Stockett, L'aiuto
Strano che non ci sia nessun commento su questo libro che di recente è anche diventato film...
Copio qui la recensione che ho postato ieri su Anobii.
Nell’afosa cittadina di Jackson una netta linea divisoria separa i bianchi dai neri. O piuttosto, vista la dimensione tutta femminile del romanzo, le bianche – benestanti, giovani madri, presissime nei lori appuntamenti dal parrucchiere e partite di bridge, e le nere – le donne di servizio che per loro si occupano della casa e dei bambini. Una separazione che non può non scandalizzare e stupire, fosse solo per la sua natura contraddittoria: alle governanti di colore è affidata per intero l’educazione e la cura dei bambini, salvo poi impedire loro di utilizzare i servizi igienici dei bianchi, frequentare gli stessi ospedali o prendere in prestito libri alle stesse biblioteche. Si raccolgono fondi per i bambini poveri dell’Africa, ma si riserva ogni tipo di ingiustizia e mancanza di tatto nei confronti delle proprie domestiche.
Sono gli anni di Rosa Parks, Marthin Luther King, della marcia su Washington e del Buio oltre la Siepe, eppure tutto nello stato del Mississippi sembra ridursi a un’eco, un riflesso troppo lontano per tradursi in un reale cambiamento.
Come spesso accade però sono le persone che meno la comunità tende a prendere in considerazione a provocare un cambiamento: presa di miro dalla sua stessa famiglia e dalle sue amiche per il suo aspetto poco femminile e per la sua natura intellettuale, per il suo desiderio di diventare una scrittrice e non la moglie di qualcuno, Miss Skeeter riesce a avviare un progetto rivoluzionario (un libro, intitolato “The help”, appunto) che cambierà la vita di molte. La sua, quelle delle donne di colore che entreranno a far parte del progetto e non da ultime quelle delle loro titolari, incastrate dalla necessità di non farsi riconoscere nei segreti rivelati narrati nel libro.
The Help è un bel romanzo, scorrevole e appassionante nel suo sguardo a tre sui fatti narrati: il punto di vista di Miss Skeeter si alterna infatti a quello delle due domestiche maggiormente coinvolte nel progetto, Aibileen e Minny lasciando spazio alla vita privata di ognuna di loro e a come The help sconvolga le loro singole esistenze.
K. Stockett, L'aiuto
Oscar Mondadori, 526 pagg.
€ 10,50
Modificato per errore nel titolo
Copio qui la recensione che ho postato ieri su Anobii.
Nell’afosa cittadina di Jackson una netta linea divisoria separa i bianchi dai neri. O piuttosto, vista la dimensione tutta femminile del romanzo, le bianche – benestanti, giovani madri, presissime nei lori appuntamenti dal parrucchiere e partite di bridge, e le nere – le donne di servizio che per loro si occupano della casa e dei bambini. Una separazione che non può non scandalizzare e stupire, fosse solo per la sua natura contraddittoria: alle governanti di colore è affidata per intero l’educazione e la cura dei bambini, salvo poi impedire loro di utilizzare i servizi igienici dei bianchi, frequentare gli stessi ospedali o prendere in prestito libri alle stesse biblioteche. Si raccolgono fondi per i bambini poveri dell’Africa, ma si riserva ogni tipo di ingiustizia e mancanza di tatto nei confronti delle proprie domestiche.
Sono gli anni di Rosa Parks, Marthin Luther King, della marcia su Washington e del Buio oltre la Siepe, eppure tutto nello stato del Mississippi sembra ridursi a un’eco, un riflesso troppo lontano per tradursi in un reale cambiamento.
Come spesso accade però sono le persone che meno la comunità tende a prendere in considerazione a provocare un cambiamento: presa di miro dalla sua stessa famiglia e dalle sue amiche per il suo aspetto poco femminile e per la sua natura intellettuale, per il suo desiderio di diventare una scrittrice e non la moglie di qualcuno, Miss Skeeter riesce a avviare un progetto rivoluzionario (un libro, intitolato “The help”, appunto) che cambierà la vita di molte. La sua, quelle delle donne di colore che entreranno a far parte del progetto e non da ultime quelle delle loro titolari, incastrate dalla necessità di non farsi riconoscere nei segreti rivelati narrati nel libro.
The Help è un bel romanzo, scorrevole e appassionante nel suo sguardo a tre sui fatti narrati: il punto di vista di Miss Skeeter si alterna infatti a quello delle due domestiche maggiormente coinvolte nel progetto, Aibileen e Minny lasciando spazio alla vita privata di ognuna di loro e a come The help sconvolga le loro singole esistenze.
K. Stockett, L'aiuto
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Modificato per errore nel titolo
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
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- GrilloParlante
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Io l'ho iniziato qualche sera fa, ma sono molto infastidita dalla traduzione: non c'è un congiuntivo al posto giusto neanche a pagarlo oro!! Ma non c'è nessuno che badi a queste cose?
L'ho abbandonato per questo, anche se la storia mi aveva preso molto.
(Magari guarderò il film..)
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- tilly77
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Oddio non mi ero accorta della traduzione oscena, a me è piaciuto tanto, mi è rimasto dentro dopo la lettura, cosa che non mi capita molto spesso.
Ho visto anche il film, ovviamente inferiore al libro ma meritevole, penso che meglio di così non si potesse fare...
Ho visto anche il film, ovviamente inferiore al libro ma meritevole, penso che meglio di così non si potesse fare...
- lizzyblack
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Buono a sapersi! Dalla trama mi avete incuriosito molto, a questo punto lo leggerò in ingleseGrilloParlante ha scritto:Io l'ho iniziato qualche sera fa, ma sono molto infastidita dalla traduzione: non c'è un congiuntivo al posto giusto neanche a pagarlo oro!! Ma non c'è nessuno che badi a queste cose?
L'ho abbandonato per questo, anche se la storia mi aveva preso molto.
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Liz
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"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
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- lizzyblack
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Come avevo dichiarato, ho letto, e l'ho letto in inglese (quindi non posso giudicare la traduzione). Che dire, estremamente bello!
Anche a me è rimasto dentro finita la lettura, e credo ci rimarrà per un po'. I personaggi sono davvero interessanti, costruiti in maniera impeccabile. Mi è piaciuto non solo perchè esprime il punto di vista delle aiutanti di colore (che, come giustamente ripetuto più volte nel libro, non viene mai preso in considerazione), ma anche della vita insipida e inutile di molte delle donne di Jackson, in prima fila Hilly ed Elizabeth, occupate solo a recitare il ruolo della moglie, utile solo per la procreazione e per il mantenimento della "facciata" della famiglia. Motivo per cui ho amato molto il personaggio di Celia, che cerca disperatamente di entrare in un club a cui non appartiene, ma che
Mi ha un po' stupito leggere che il manoscritto è stato rifiutato ben 60 volte prima di essere pubblicato.
Anche a me è rimasto dentro finita la lettura, e credo ci rimarrà per un po'. I personaggi sono davvero interessanti, costruiti in maniera impeccabile. Mi è piaciuto non solo perchè esprime il punto di vista delle aiutanti di colore (che, come giustamente ripetuto più volte nel libro, non viene mai preso in considerazione), ma anche della vita insipida e inutile di molte delle donne di Jackson, in prima fila Hilly ed Elizabeth, occupate solo a recitare il ruolo della moglie, utile solo per la procreazione e per il mantenimento della "facciata" della famiglia. Motivo per cui ho amato molto il personaggio di Celia, che cerca disperatamente di entrare in un club a cui non appartiene, ma che
Mi è piaciuto molto anche il finale, perchè ad un certo punto ho temuto qualcosa di scontatoHere be spoilersnella scena in cui racconta a Johnny dei 4 aborti, in presenza di Minnie, dimostra non solo di essere una persona migliore, ma anche di essere l'unica ad avere un marito che la ama ed un matrimonio felice
ma l'autrice invece non mi ha delusoHere be spoilersin particolare il ritorno del povero Stuart, che non ha saputo guardare oltre il suo naso

Mi ha un po' stupito leggere che il manoscritto è stato rifiutato ben 60 volte prima di essere pubblicato.
Liz
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- lizzyblack
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Grillo, mi è venuta in mente una cosa: ma non è che i congiuntivi sono volutamente errati? Il libro comincia con la narrazione di Aibileen, e anche nella versione originale il suo è un inglese poco corretto, con errori grammaticali frequentiGrilloParlante ha scritto:Io l'ho iniziato qualche sera fa, ma sono molto infastidita dalla traduzione: non c'è un congiuntivo al posto giusto neanche a pagarlo oro!! Ma non c'è nessuno che badi a queste cose?
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Re: K. Stockett, L'aiuto
A me invece non ha stupito per niente!!!!!!!!lizzyblack ha scritto: Mi ha un po' stupito leggere che il manoscritto è stato rifiutato ben 60 volte prima di essere pubblicato.
Libro fantastico, non solo di denuncia, davvero avvincente per i personaggi ben delineati e le storie che non ti fanno mettere giù il libro fino a notte fonda.
Anch'o credo che gli errori sui congiuntivi siano un tentativo di rendere il linguaggio un po' sgrammaticato di persone la cui istruzione deve per forze risualtare alquanto approsimativa.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
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Su anobii sono lisolachenoncè
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- lizzyblack
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Re: K. Stockett, L'aiuto
Hai ragione, non avrebbe dovuto stupirmi, soprattutto dopo averlo letto! E questo in effetti la dice lungalisolachenonce ha scritto:A me invece non ha stupito per niente!!!!!!!!lizzyblack ha scritto: Mi ha un po' stupito leggere che il manoscritto è stato rifiutato ben 60 volte prima di essere pubblicato.


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Re: K. Stockett, L'aiuto
L'ho letto grazie a un ring!! L'ho trovato davvero originale non solo per il contenuto, ma anche per la costruzione di libro costruito sul farsi di un libro. L'espediente non è certo una novità letteraria, ma la resa corale della voce delle aiutanti che riesce a tratteggiare non solo una cittadina, ma direi un intero Stato, arriva all'apice della scrittura con una panoramica d'insieme sulla femminilità in cui anch'io salvo in primis proprio April! eppoi ovviamente la protagonista giornalista-scrittrice.
Il film è guardabile, ma nulla in confronto al patos del libro.
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The help di Kathryne Stockett
Ho letto questo libro in pochi giorni, l'ho trovato davvero avvincente e toccante. Avendo già visto il film, conoscevo la storia ma come spesso succede il libro è meglio del film. Il racconto a più voci ( quella della ragazza bianca e di due delle domestiche nere che accettano di raccontarsi) mostra spaccati diversi della stessa realtà, fatta di razzismo, diffidenza tra bianchi e neri, ma anche di amicizia e stima reciproci, sentimenti contraddittori che a volte coesistono nelle stesse persone. Bello anche il "tocco " personale dell'autrice che nelle ultime pagine del libro racconta la sua esperienza con la domestica di colore, facendo chiaramente capire che alcuni tratti delle altre sono sicuramente derivati da lei...casualmente ho letto questo libro subito dopo The butler che affronta il tema degli afroamericani in un modo completamente diverso. Decisamente ho preferito questo, ma ora enso proprio di aver bisogno di tuttìaltro genere di letture per un po' 

Con me fanno lega i libri. Accorrono, si radunano, mi si attaccano addosso. (S. M. Ejzenstejn)
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. - Albert Einstein
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http://www.theliteracysite.com
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