Poteva essere un buon libro perchè la trama aveva degli spunti interessanti: due fratelli così diversi ma molto legati che avranno un destino inaspettato, una brutta vicenda familiare, l’ascesa e il fallimento, l’identità religiosa.
Nonostante le premesse, il libro non mi è piaciuto per niente.
La storia è un’insieme di luoghi comuni con personaggi che suscitano un’antipatia davvero da primato: sono tutti nevrotici con atteggiamenti incomprensibili e assurdamente irrazionali.
Devono essere proprio tutti così ricchi e pieni di successo ma allo stesso tempo psicopatici? Uno “normale” (cioè non ricco di soldi e opportunità fantastiche ma con un atteggiamento equilibrato verso gli altri) non esiste in questo libro?
L’espediente dello scrittore onnisciente che si rivolge al lettore è poi la mazzata finale: davvero lo si poteva evitare.
Che dire di più se non che lo sconsiglio vivamente e che non capisco come possa aver vinto il premio Strega.
Inseparabili - Alessandro Piperno
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