La mia opinione su questo libro è un po' più "tiepidina" della tua
Eccola:
I contrasti tra i dogmi religiosi circa la creazione del mondo e l’infallibilità di Dio, da un lato, e le scoperte dei fossili che preannunciavano quella teoria evoluzionistica di Darwin che era ancora di là da venire, dall’altro; la condizione sociale della donna, sia in termini generali che nello specifico di una attività, quella scientifica, che le convenzioni imperanti nel tempo rendevano appannaggio esclusivo degli uomini relegando il contributo femminile ad oggetto di diffidenza se non di vero e proprio ostracismo.
Temi interessanti alla base di una lettura che però a me è sembrata un po’ deludente, lasciandomi l’impressione di una buona occasione sprecata: il mio interesse è rimasto desto fino alla metà circa del libro, poi si è stemperato nel constatare che gli sviluppi (sia in termini di trama che per quanto riguarda le dinamiche emotive dei personaggi) erano pochi e di scarso spessore.
Sebbene la lentezza della narrazione possa essere metafora che si accorda con la pazienza e i tempi lunghi che caratterizzano l’attività di ricerca dei fossili, l’autrice per i miei gusti ha tirato un po’ troppo la corda, e nemmeno la tecnica narrativa del racconto espresso da due punti di vista con capitoli alternati (che solitamente mi piace) è valsa a mitigare la noia che mi ha fatto terminare la lettura con un certo sforzo. Ed ho letto con un piccolo moto di disappunto l’epilogo, in cui si dava conto in forma riassuntiva degli avvenimenti successivi (inserirli nel corpo del romanzo no, eh ??!!).
E’ stata però una piacevole sorpresa la postilla finale sulla pazienza del lettore: mi conforta che l’autrice si sia resa conto dello sforzo richiesto, e che abbia espresso ciò con intento genuino e sincero (la collocazione al termine del libro depone in tal senso: se invece si fosse espressa in questi termini in una prefazione il sospetto della captatio benevolentiae mi avrebbe fatto subito storcere il naso !).
Ed ho trovato interessanti ed acute le osservazioni, disseminate lungo tutto il romanzo, in base alle quali Elizabeth classifica le persone circa il loro modo di parlare dal più noto “con gli occhi” ai più inconsueti “con il mento” e “con i capelli”: penso che in futuro mi divertirò a cercare di riconoscere questi tratti nei miei interlocutori !