Syrie James, "I sogni perduti delle sorelle Brontë"

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Syrie James, "I sogni perduti delle sorelle Brontë"

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Premessa: per me Jane Eyre non è semplicemente un libro bensì IL libro, quello che mi ha letteralmente folgorato a sedici anni durante una vacanza al mare. Ho sempre amato questo romanzo e tutto ciò che da esso è scaturito, a cominciare dalle trasposizioni cinematografiche (la mia preferita è quella di Zeffirelli, ma anche l'ultima con Micheal Fassbender mi è piaciuta moltissimo). Questo forse spiega in parte il mio interesse anche per le reinterpretazioni nate dall'opera originale, da Wide Sargasso Sea fino, appunto, a questa sorta di autobiografia romanzata in forma di diario.
Mi è piaciuta la rivisitazione di Syrie James della vita di Charlotte? Sì, molto, e pazienza se ci sono opere più autentiche e biografie storicamente più veritiere. La Charlotte che emerge da questo libro è una donna forte e forse protofemminista ma al tempo stesso fragile, romantica e legata a certe tradizioni, costretta a fare i conti fin da subito con una vita povera di gioie ma ricca di dolori, una donna che forse ho sentito particolarmente vicina anche grazie ad alcuni elementi in particolare (lo status di zitella a 28 anni, il fatto di essere stata insegnante, l'avere una famiglia "impegnativa", ecc...). Nel corso della lettura ho sentito crescere la mia stima verso una delle mie scrittrici preferite, della cui vita non sapevo molto. E' un libro corposo, a tratti lento, ma a mio parere godibile e coinvolgente, certo senza le pretese di ricostruzioni più accurate (che comunque non escludo di leggere prossimamente), ma forse proprio in questo sta la sua piacevolezza, nel presentarci Charlotte come una di noi nonostante la mussola e la penna nel calamaio. Una donna che si sobbarca il peso della famiglia, si preoccupa per il padre malato e le sorelle, si pone delle domande sulla possibilità di coniugare arte e amore, quell'amore vissuto nelle tante sfumature che vanno dall'amore non corrisposto per un uomo irraggiungibile al sereno amore coniugale. Che bello leggere delle varie fasi della sua vita e trovare elementi poi trasposti in Jane Eyre: è stato come avere una chiave di lettura che a poco a poco ha fatto riaffiorare nella mia mente ricordi legati al romanzo, illuminandoli di una luce nuova.
Mi ha lasciato un po' perplessa il titolo del libro, perché al centro di tutto sta Charlotte, non le altre sorelle, presenti finché in vita ma non protagoniste assolute, perlomeno non quanto lei. Ho notato poi che sulla retrocopertina è citata una recensione che a torto non menziona Anne tra le sorelle letterate, e adesso che ci penso di lei non ho letto nulla, quindi chissà, forse questo sarà uno spunto per le mie prossime letture.
Dolorosa la conclusione (questa sì basata esclusivamente su documenti storici) da parte dell'autrice. Non sapevo che Charlotte
Here be spoilers
fosse morta nei primi mesi di gravidanza.
Insomma, un libro che consiglio.
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