Alain-Fournier, Il grande amico

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Alain-Fournier, Il grande amico

Messaggio da Marcello Basie »

"Il grande Meulnes", così il titolo originale (aveva notato Umberto Eco come in Italia si sia restii a mettere nomi propri nei titoli dei libri), fu pubblicato nel 1913 ed ebbe notevole successo e alcuni trovano che "Il grande Gatsby" vi sia ispirato per alcuni aspetti.
E infatti il narratore è l'amico deuteragonista riflessivo del protagonista portato all'azione, che è vittima della nostalgia per una donna perduta prima di conoscerla e che in fin dei conti sta cercando di far rivivere il passato.
La trama è a volte troppo inverosimile, ma nel complesso ciò si addice all'aura onirica del romanzo: ci sono castelli decaduti, zingari giocolieri, adolescenti estremamente maturi, coincidenze sovrannaturali.
Quello che ci ho trovato di eccezionalmente affascinante (e che magari non ritroverò rileggendolo in altro periodo) è quell'aria di struggimento, di sensazione che la felicità esiste solo nel ricordo, e che si dedicano enormi sforzi all'illusorio tentativo di far rivivere il passato.
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)

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