Io, Prigioniero In Russia - Vincenzo Di Michele
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
Io, Prigioniero In Russia - Vincenzo Di Michele
Casa Editrice: L'Autori Libri Firenze
Pagine: 139
Prezzo: 12.10
Trama: Un alpino della Divisione Julia, Battaglione L’Aquila. Il racconto di un reduce della Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo, di quella che è stata definita ‘la campagna militare più sanguinosa della storia mondiale’. Nel 1942, a soli venti anni, un ragazzo abruzzese di Intermesoli, frazione di Pietracamela in provincia di Teramo, un piccolo paese alle pendici del Gran Sasso, viene sradicato dalla propria terra e mandato a combattere in prima linea sul fronte russo. Nel corso di un’imponente e travolgente offensiva da parte dei Sovietici, diviene loro prigioniero. Dal Campo di Concentramento di Tambov, all’Ospedale di Bravoja, fino ai Campi di lavoro del cotone di Taskent in Kazakhstan, è riassunta la sofferenza di questo giovane alpino e di migliaia di altri prigionieri. Infine, dopo quasi quattro anni, il difficile ritorno a casa.
Commento: Molto bello e scorrevole. A chi piace questo genere lo consiglio.
Vi lascio a tre citazioni che mi hanno colpito:
La certezza del sapere o anche l'illusione della sua credenza sono per sé mere espressioni delle convinzioni umane. Proprio per questo, ognuno di noi, spesso, ha la ferma convinzione di conoscere una realtà che non gli appartiene.
Per tutte le domande fino a quelle più più impensate ci saranno sempre delle puntuali risposte, che oltretutto, se rafforzate dal comune sentire, diverranno di certo nel tempo l'elevazione assoluta dell'innegabile condivisione di un modus vivendi.
E così, cercando di acquietare le proprie coscienze, a volte, purtroppo, si relega allo scorrere del tempo l'ingrato compito di dare soluzione a tutti quei problemi che giacciono irrisori. In realtà, il passato non sarà mai passato fino a quando esisterà un presente.
...Sai>> rivolgendosi a me con un sorriso sarcastico e lasciandomi intendere il chiaro messaggio secondo cui chi non ne ha preso parte non può né comprendere né immaginare <<quella che vedi nei film è la guerra degli eroi; la nostra era la guerra dei poveri, di chi ha sofferto e lottato per un tozzo di pane, e di chi ha dovuto accendere un cero alla Madonna per la grazia che gli ha concesso per averlo fatto sopravvivere. In pochi, veramente pochi, abbiamo riportato la pelle a casa..>>
A volte, ci sono delle cose che si fanno perchè si vogliono fare, mentre altre si vogliono, ma solo perchè si sa che inevitabilmente si dovranno fare. Però proprio perchè si vogliono, non possiamo esimerci dall'assumerci le responsabilità di quel che siamo.
Voto gli do un 7/8