E' la prima sensazione che mi lascia questo libro: quello di essere una lettura da adolescenti oppure, al massimo, una lettura piacevole solo per i "nostalgici" della gioventù e della pubertà.

Estremamente lungo, articolato sì ma nel complesso con ben poca sostanza.
La storia ruota attorno ai capricci e alle delusioni; chiaro lo stato di dipendenza assoluta tra i protagonisti, in particolare Livio che negli ultimi capitoli del libro diventa un'ameba. E' lì fermo ad aspettare che qualcuno lo scrolli e gli dica "Oh, svegliati!", completamente indifferente ai suoi due figli, tormentato anche dall'ossigeno che respira. Ebbasta!

Il finale? Prevedibile. Ed è un peccato, perchè speravo che la storia si riscattasse almeno nelle ultime pagine, ma niente da fare.
De Carlo scrive bene, tutto sommato; ha una scrittura fluida e sa mettere insieme i vari elementi della storia. Però potrebbe impegnarsi di più sulla trama.
E' il primo libro di De Carlo che leggo (e meno male che l'ho comprato usato e l'ho pagato poco, altrimenti che spreco!) e data la premessa, non penso che ne leggerò altri. Posso fermarmi qui, è già abbastanza!