Giulio Della Rocca - Guru

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lizzyblack
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Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da lizzyblack »

Mh. Il mio commento articolato come prima lettrice forse all'autore starà un po' sulle balle. La realtà è che per me questo libro è un po' nevrotico e decisamente troppo astratto per i miei gusti. Intendiamoci, non è che io sia una con i piedi piantati per terra, ben altro! Forse è per questo che, almeno nelle letture, cerco qualcosa di solido. Qua dentro per me ci sono troppe frasi tra parentesi, troppi voli pindarici che mi fanno perdere il filo, troppe frasi ribadite (quella pagina di "paura di" mi ha fatto quasi sclerare :P). Forse non ci ho capito granchè, ma (e l'autore se ne rallegri), a me questo libro ha ricordato i miei tentativi di leggere autori sudamericani che purtroppo non mi sono mai andati a genio. E non parlo di autorucoli da quattro soldi, l'ultimo in ordine di tentativi è stato Amado con "Santa Barbara dei fulmini".
Insomma, non posso dire che sia brutto, ma diciamo che non fa per me. Comunque si legge in un'oretta massimo, quindi non pecca di inutili lungaggini, e volevo anche sapere come andava a finire ;)
Liz

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Giulio Della Rocca
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Giulio Della Rocca »

Io penso che una critica di questo tipo traduca meglio di altre la natura di un'opera... Infatti quando ci piace un film, un libro, un quadro manifestiamo gli stessi sintomi degli innamorati: scarsa lucidità, oggettività ridotta ai minimi termini, ragionamenti illogici e fantasiosi etc.
Il nostro è in pratica un giudizio di pancia!
La tua recensione/impressione riesce invece a cogliere gli aspetti propri di "Guru" e di conseguenza lo stile del sottoscritto, l'autore: "Qua dentro per me ci sono troppe frasi tra parentesi, troppi voli pindarici che mi fanno perdere il filo, troppe frasi ribadite (quella pagina di 'paura di' mi ha fatto quasi sclerare)".
Queste righe sono un piccolo manifesto di quelle che sono le mie caratteristiche di scrittore, o "scrivente" per non esagerare. Lo stile è a mio avviso espressione psicologica dell'autore. McLuhan diceva, a ragione, che "Il mezzo è il messaggio". Le mie paranoie, le piccole e grandi ossessioni, le nevrosi diventano sulla pagina "frasi tra parentesi", "frasi ribadite" che possono arrivare a far "sclerare" chi mi legge, o chi mi sta accanto nella vita. Io trovo che un'opera sia sempre, almeno, una biografia morale e psicologica dell'autore. E così è, evidentemente, anche per "Guru"...

Un grazie a questa bella impressione e a questo forum, il viaggio di Guru continua...
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liberliber
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da liberliber »

Ben arrivato ;-)
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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Giulio Della Rocca
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Giulio Della Rocca »

E' davvero un piacere... Questo è uno splendido regno per chi ama i libri...
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lizzyblack
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da lizzyblack »

Benvenuto :D Mi fa piacere aver colto il tuo "io" dentro al libro :wink: Ora spero che sia giunto a destinazione, anzi, vado a controllare :eyes:
Liz

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Éowyn
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Éowyn »

È arrivato ieri. Tra poco faccio la je chè ieri sera non ho fatto in tempo.
In bc.com sono italianeowyn
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lizzyblack
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da lizzyblack »

OK, l'importante è che non si sia perso :wink:
Liz

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Giulio Della Rocca
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Giulio Della Rocca »

... Guru On the Road!
Giulio Della Rocca
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Giulio Della Rocca »

IL PRIMO CAPITOLO DI "GURU" - EDIZIONI LA GRU (http://www.edizionilagru.com/guru). BUONA LETTURA...


Eccomi a parlare (?) ad una folla che avrebbe fatto rizzare i peli del culo anche ad un animale da palcoscenico come Super Freddie Mercury…
Prima ho balbettato appena, poi grazie anche a qualche ricordo (discorsi da The End tipo il Chaplin de Il Grande Dittatore, il tipo che ora non ricordo di Ghostbusters 1 o 2, il Rocky di Rocky IV che con una serie di eccezionali qualunquismi converte alla fratellanza capitalista i compagni comunisti, il finto President in Independence Day, Mel Gibson in Braveheart, The Big Belushi in Animal House e quanto di meglio prodotto dalle penne più o meno alate degli sceneggiatori dal treno dei Lumière in poi), insomma citando o scopiazzando un po’ qua e un po’ là la Parola prende il posto del ba-ba-balbettio ma qualcosa ancora non va: porca biscia manca quella alchimia che si crea quando una folla di individui diventa un unico armonico corpo, un’unica voce, un Coro: WE ARE THE CHAMPIONS… presente? (Freddie, dove sei?)
Ad ogni modo la mia vita non è stata sempre così movimentata…

“non studio non lavoro non guardo la tv non vado al cinema non faccio sport” Questa la mia vita fino a poco tempo fa!

In verità non sono neanche sempre stato il ritratto dell’Apatia.
Sono stato per anni la giovane puttana della TV italiana… poi il mio sorriso angelico è diventato un grigio muso che non rassicurava più… allora non gli servivo più… la stella così è diventata una meteora che si è persa nello spazio della vita…
Ora, per essere più terra terra: vi ricordate quel “bambino prodigio” che vinse Castrocaro Giovani e che poi finì a fare il cantante-imitatore-giullare a Mattina Italiana alla fine degli anni ’80? Beh, ero io! Non mi sentivo affatto un pagliaccio o una puttana prima di sentirmi un pagliaccio e una puttana; mi piaceva esibirmi davanti al pubblico (reale e virtuale… comunicavo a milioni di persone, diamine!). Divertire milioni di persone! Mi sentivo un Missionario del Divertimento. (Ahimè intrattenevo solamente, compresi.) Rendevo Felici le persone. Questo mi rendeva Felice! In quegli anni sapevo che avrei potuto fare TUTTO: avrei potuto diventare il Presidente della Repubblica se lo avessi voluto… ma mi sembrava così inutile e noioso. Preferivo essere il Bambino Prodigio di Mattina Italiana, così non sono mai diventato il più giovane Presidente della Repubblica della storia della Repubblica. (Ve le immaginate le Peg Perego Presidenziali?)
Ad ogni modo qualcosa si ruppe in me! Con le parole non sono mai stato troppo bravo e ora non mi viene in mente niente di meglio che questa immagine: una spina staccata.
Proprio così, qualcuno staccò la spina e mi spensi! Non fu un processo lungo o elaborato (non sono mai stato tipo da processi mentali o esistenziali complessi), passai piuttosto dall’oggi al domani ad essere l’opposto di ciò che ero stato prima di coricarmi. Potremmo dire dal Sole alla Luna? Diciamolo dai. Fatto sta che imparai una parola nuova: “Apatia”! (Tempo dopo una psichiatra di cui forse tornerò a parlare mi disse di scrivere di getto quello che mi passava per la mente, così, liberamente, senza alcun filtro. Questo scrissi: “Sono un Piccolo Principe che si sente ormai vecchio e vede solo cappelli! Un Romeo senza passione per la sua Giulietta! Un Dio in cariola! Un fiore che non sa fiorire! Il Peter Pan di Spielberg ingrassato e che non sa volare! Sono Alice in catene cazzo! Porca biscia sono Apatico anche se non so bene cosa vuol dire!”)
Questa mia involuzione alla Dottor Jackyll e Mister Hide coincideva con il momento di maggior successo televisivo (memorabile il duetto con Cristina D’Avena). Ero tra i papabili per diventare il volto della Kinder. In pratica eravamo rimasti solo io e il tipo che avete imparato a conoscere come uno di casa (è sempre lo stesso ma con tagli diversi, presente? Povero, ma quale androide T-1000… in carne e ossa è!). Era un po’ il turning point della mia carriera, stavo per diventare famoso come il ragazzino di Mamma ho perso l’aereo, ma… (mia madre aveva già prenotato l’aereo). Ma… (su mia madre ci torneremo, o meglio non ci staccheremo più: Freud docet!).
Ma... un giorno mi presentai in scena (complice la mia amica del trucco) con una cresta e un atteggiamento fottutamente punk che bastarono ad azzittire lo studio. Partii quindi con una versione acida di Papaveri e papere (che Johnny Rotten mi avrebbe baciato il culo) e terminai l’esibizione sparando al pubblico (Sid ma quale plagio, di omaggio si tratta cazzo!) uccidendo l’immagine di innocenza e serenità che proiettavano su di me: Edipo assassinava suo padre e stuprava la madre… questo la quieta famiglia italiana non lo poteva accettare!
Tra il pubblico in sala si contarono trentatré svenimenti, milioni di shock casalinghi, centinaia le telefonate a Mamma Rai in cui si chiedeva di “far fuori” (se possibile anche fisicamente) quel “piccolo diavolo” che i loro “innocenti piccoli” immancabilmente imitavano (il potere dell’emulazione eh).
Tra i trentatré svenimenti va anche contato lo svenimento, probabilmente simulato (mia madre è credibile come una recita di Shakespeare in un villaggio vacanze), appunto di mia madre!
Giulio Della Rocca
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Re: Giulio Della Rocca - Guru

Messaggio da Giulio Della Rocca »

Ciao a tutti...

Che strade percorre "Guru"...

Un saluto,

Giulio
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